A partire dal 2025, Perugia sarà una delle nove province italiane coinvolte nella sperimentazione della riforma disabilità. Questa iniziativa è stata annunciata dal ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, e mira a semplificare il sistema di accertamento dell’invalidità civile e a introdurre il Progetto di vita personalizzato per le persone con disabilità. Le altre province coinvolte sono Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Salerno, Sassari e Trieste, scelte in collaborazione con il Ministero della Salute e il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
Perugia e la riforma disabilità: un nuovo approccio per le persone che ne hanno bisogno
La riforma rappresenta un passo importante verso un approccio innovativo nella gestione della disabilità. Il ministro Locatelli ha dichiarato entusiasta: “È una grande sfida, il primo passo per un approccio innovativo nella presa in carico della persona con disabilità“. Questo nuovo sistema è progettato per superare le attuali frammentazioni tra i servizi sanitari e sociali che spesso portano enormi disagi, assicurando che ogni individuo con disabilità possa essere protagonista della propria vita attraverso un progetto personalizzato e partecipato.
Uno degli elementi chiave della riforma è la fase di formazione che inizierà a breve per tutti gli enti coinvolti. Questa formazione sarà assolutamente fondamentale per garantire che il nuovo sistema sia implementato efficacemente e che tutti i partecipanti siano adeguatamente preparati. “A breve inizierà anche la fase di formazione per tutti gli enti coinvolti e, nel corso della sperimentazione, monitoreremo in modo costante tutto il percorso“, ha spiegato il ministro Locatelli.
Nel 2025, la formazione sarà estesa e resa più capillare, coinvolgendo non solo gli Enti pubblici ma anche gli Enti del Terzo Settore. Questo approccio inclusivo sarà fondamentale per creare un sistema di supporto robusto e integrato che possa rispondere adeguatamente alle esigenze delle persone con disabilità.
Il cuore della riforma risiede nel concetto di Progetto di vita. Questa idea rivoluzionaria prevede che ogni persona con disabilità possa sviluppare un percorso di vita personalizzato, basato sui propri desideri e bisogni. “L’anima di questa norma risiede nel superamento delle prestazioni, oggi estremamente frammentate tra sanità e sociale, e nella garanzia che ogni persona con disabilità possa essere protagonista della propria vita attraverso il Progetto di vita personalizzato e partecipato, a partire dai propri desideri e rispondendo ai suoi bisogni, proprio come previsto dalla Convenzione Onu“, ha sottolineato il ministro Locatelli.
Le altre 8 province italiane coinvolte nella sperimentazione: tutti i dettagli
Le nove province selezionate per la sperimentazione della riforma sono state scelte in base a criteri concordati con il Ministero della Salute e il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Queste province sono: Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste. La sperimentazione consentirà di testare il nuovo sistema in contesti diversi, raccogliendo dati e feedback che saranno fondamentali per la sua implementazione su scala nazionale. La sperimentazione infatti si attiverà in diversi punti d’Italia, da nord a sud.
La sperimentazione della riforma disabilità ha diversi obiettivi principali. Innanzitutto, mira a semplificare il processo di accertamento dell’invalidità civile, rendendolo più efficiente e meno burocratico. In secondo luogo, vuole creare un sistema integrato di supporto che unisca servizi sanitari e sociali in modo coeso e coordinato.
Il Progetto di vita personalizzato è forse l’aspetto più innovativo della riforma. Questo approccio si basa sull’idea che le persone con disabilità debbano avere un ruolo attivo nel definire i propri obiettivi e nel costruire il proprio percorso di vita, in linea con quanto previsto dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.
Se implementata con successo, la riforma potrebbe trasformare radicalmente il modo in cui le persone con disabilità sono supportate in Italia.