Il parco del quartiere di Balanzano, a Perugia, da oggi porta il nome di Giuseppe Di Matteo.
La cerimonia di intitolazione dell’area verde che si è tenuta oggi, lunedì 29 aprile, è il risultato di un lungo percorso che è stato intrapreso qualche mese fa su forte volontà del consigliere comunale di Perugia, esponente di Forza Italia, Michele Cesaro, insieme a Padre Maurizio Patriciello, prete anticamorra di Caivano in provincia di Napoli,
Presente anche Marina Paterna, autrice del libro sulla storia del bambino del quale il parco perugino prende il nome, e la cui morte rappresenta tutt’oggi uno dei punti più scabrosi della storia di Cosa Nostra in Italia.
Perugia ricorda Giuseppe Di Matteo, consigliere Michele Cesaro: “Ci insegna a lottare contro la malavita”
Per il consigliere comunale di Perugia Michele Cesaro (Forza Italia) “L’intitolazione è stata frutto di una volontà partecipata – ha spiegato – di tutte le associazioni attive del quartiere: Pro-Loco, Circolo Arci, associazione sportiva Balanzano e il centro socio culturale “La Rondine”, che gestiscono il parco, insieme alla locale parrocchia”.
“Con questa intitolazione – ha detto il consigliere azzurro – Giuseppe vive e il suo ricordo e la sua storia insegneranno ai giovani a lottare contro la camorra e la malavita“
Durante l’incontro, che ha preceduto la scopertura della targa di intitolazione dell’area verde, è stato proiettato un toccante cortometraggio sulla storia del piccolo Giuseppe di Matteo, di cui Marina Paterna ha curato soggetto, sceneggiatura e regia. A seguire, la regista ha interpretato il ruolo di se stessa durante la lettura di parti estratte dall’intervista al padre, registrata e raccontata nel suo libro “Ho sconfitto la mafia. Io sono vivo”.
A portare i saluti della Regione Umbria alla cerimonia è stato il vicepresidente della giunta regionale Roberto Morroni, che ha sottolineato come sia “importante non cadere nell’assuefazione e nell’indifferenza verso questi fatti che ci sembrano lontani nel tempo e nei luoghi, ma vicini se vogliamo lottare contro la mafia moderna ancora pronta ad imporre le sue leggi”.
Chi era Giuseppe di Matteo
Giuseppe Di Matteo, nato a Palermo il 19 gennaio 1981, fu rapito il pomeriggio del 23 novembre 1993, all’età di dodici anni, in un maneggio di Villabate da un gruppo di mafiosi che agivano su ordine di Giovanni Brusca, boss di Cosa Nostra allora latitante.
Il bambino fu ucciso a San Giuseppe Jato l’11 gennaio 1996. L’omicidio fu commesso da alcuni esponenti mafiosi nel tentativo di impedire che il padre, Santino di Matteo, ex mafioso diventato collaboratore di giustizia, rivelasse informazioni utili agli investigatori sull’organizzazione criminale.
Il cadavere del piccolo non fu mai ritrovato in quanto disciolto in un fusto di acido nitrico.
Perugia ricorda con Marina Paterna
Dopo quattro anni di assenza dalla scena pubblica e un incidente quasi mortale a rischio paralisi accaduto sul raccordo anulare di Roma, la regista, scrittrice e attrice Marina Paterna, è tornata di nuovo a far parlare di sé.
Attualmente Specialist Consult Advisor per SKY Italia, Paterna è stata questa mattina ospite d’onore a Perugia per l’intitolazione del parco di Balanzano alla giovanissima vittima di mafia Giuseppe di Matteo, la cui storia ha avuto modo di conoscere molto da vicino a tal punto da riuscire a raccontarla sin nei minimi particolari.
Marina Paterna è, infatti, la prima giornalista donna ad aver intervistato in un luogo segreto il padre del piccolo Giuseppe di Matteo, secondo pentito di mafia più potente nella storia di Cosa Nostra.
Il cortometraggio da lei realizzato sulla breve vita del piccolo Giuseppe Di Matteo – di cui Marina Paterna ha curato soggetto, sceneggiatura e regia – le ha permesso di qualificarsi al secondo posto al Festival Internazionale del Cinema di Taormina nel 2008 come unica donna regista in concorso, e con la successiva versione è arrivata in gara ai David di Donatello e al Festival Internazionale del Cinema di Cannes.