Questa mattina a Perugia, si è consumata una rapina a mano armata presso la storica gioielleria Biagini, situata in via Calderini. Intorno alle 11:00, due uomini sono entrati nel negozio fingendo di voler acquistare un orologio. Nel locale erano presenti il titolare, quattro dipendenti e una cliente. Pochi minuti dopo, è arrivato un terzo complice. I tre malviventi, armati di pistola, hanno minacciato il personale, sottraendo merce per un valore stimato superiore ai centomila euro. Fortunatamente, la cliente era appena uscita dal negozio al momento dell’irruzione, riuscendo così a evitare il pericolo. La sua testimonianza, insieme a quella del titolare e dei dipendenti, è ora sotto esame da parte degli inquirenti.
Il furto ha destato grande scalpore a Perugia, considerando il luogo e la modalità con cui è stato portato a termine. Perugia, purtroppo, non è nuova a episodi di questo tipo, e la preoccupazione tra gli esercenti cresce di giorno in giorno.
Perugia, rapina in una storica gioielleria del centro: caccia ai tre criminali
Le forze dell’ordine sono subito intervenute sul posto e hanno avviato le indagini per identificare i tre rapinatori. Un elemento fondamentale per le indagini sarà rappresentato dalle immagini delle telecamere di sorveglianza, presenti sia all’interno sia all’esterno della gioielleria. Grazie a queste riprese, la polizia spera di ricostruire in dettaglio l’azione e risalire all’identità dei colpevoli.
Secondo le prime ricostruzioni, i rapinatori avrebbero pianificato il colpo con grande cura, scegliendo un orario in cui l’afflusso di clienti sarebbe stato ridotto. Questa strategia ha permesso loro di agire senza attirare troppa attenzione dall’esterno. I malviventi, infatti, sono riusciti a compiere il furto in modo relativamente silenzioso, nonostante l’uso delle armi. Le prime testimonianze raccolte parlano di tre uomini che hanno saputo mantenere un atteggiamento professionale e freddo durante l’intera azione.
Gli investigatori stanno verificando se la rapina di oggi possa essere collegata a una serie di colpi avvenuti in altre gioiellerie e attività commerciali in Umbria negli ultimi mesi. Il modus operandi utilizzato, l’ingresso nel negozio con abiti eleganti, l’uso di armi e la minaccia senza l’esplosione di colpi, richiama alla memoria altri episodi recenti. Le forze dell’ordine sono già al lavoro per confrontare le immagini di sorveglianza con quelle di precedenti rapine, nella speranza di individuare un pattern criminale e identificare una possibile banda organizzata.
Perugia, come altre città italiane, non è esente da fenomeni di criminalità organizzata, e non è escluso che questo colpo sia il risultato di un’azione ben orchestrata da un gruppo specializzato in furti di alta gamma.
Rapine in Umbria: un fenomeno in crescita
Proprio in tema di rapine e furti, un caso recente ha fatto molto discutere a Perugia. Un eritreo di 26 anni, cittadino italiano, è stato arrestato dalla polizia, lo scorso settembre, per una lunga serie di crimini, tra cui rapina aggravata, ricettazione e utilizzo indebito di carte di pagamento. L’uomo è stato protagonista di ben 17 episodi criminali, tra maggio 2023 e agosto 2024, commessi soprattutto ai danni di supermercati e negozi.
Le indagini della Squadra Mobile, coordinate dalla Procura di Perugia, hanno permesso di individuare il responsabile grazie alle testimonianze raccolte e all’analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza. Il modus operandi dell’indagato era caratterizzato da una particolare violenza, tanto che in uno degli episodi avrebbe utilizzato una bottiglia come arma per colpire una delle vittime.
Il giudice per le indagini preliminari ha deciso per la custodia cautelare in carcere, viste le reiterate azioni delittuose e la pericolosità dell’uomo. Alla luce di questi recenti fatti, le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli e le pattuglie nelle zone maggiormente a rischio, ma nonostante ciò i malviventi sembrano agire con una certa sicurezza, selezionando orari e modalità che rendono difficile l’intervento immediato delle autorità.