È una notizia che fa rabbrividire, che lacera il senso di sicurezza e colpisce il cuore della comunità umbra. Un episodio di violenza sessuale, consumato nel silenzio degradato di un edificio abbandonato del centro storico di Perugia, ha riportato con forza al centro del dibattito pubblico la questione della sicurezza urbana, del degrado architettonico e, soprattutto, della protezione delle donne.
Protagonista del dramma una giovane ragazza di origini straniere, che ha trovato il coraggio di denunciare giorni dopo i fatti, in stato di forte shock e dopo essersi chiusa in casa per la paura. La vicenda, riportata in prima battuta dal "Corriere dell’Umbria", ha avuto un’eco immediata, toccando anche il mondo della politica.
Secondo quanto riportato, la giovane vittima aveva conosciuto da poco l’uomo sospettato di essere l’autore dell’aggressione. Un incontro casuale, forse una conversazione superficiale sfociata in un contatto più personale. È in questo contesto che la ragazza avrebbe accettato un invito a incontrarsi di nuovo. Un incontro che si è trasformato rapidamente in un incubo.
Il sospettato, con un pretesto, l’avrebbe condotta all’interno di uno stabile abbandonato, in una zona centrale della città. È lì che la violenza ha preso forma. La giovane sarebbe stata costretta a subire ripetuti abusi sessuali per tutta la notte. Ma non solo: la ragazza avrebbe anche riportato lesioni fisiche, segno evidente di un’aggressione brutale e prolungata. Contusioni, lividi, graffi: una violenza non solo psicologica, ma anche corporea.
Ancora secondo le prime ricostruzioni, la vittima - sopraffatta dalla paura - non ha trovato subito la forza di denunciare l’accaduto, preferendo chiudersi in casa per giorni. Solo l’intervento di un familiare, che si è recato da lei preoccupato per il suo stato, ha permesso di far emergere la drammatica verità. A quel punto, la giovane si è rivolta alla Polizia di Stato, raccontando tutto.
Ricevuta la denuncia, la Polizia ha attivato immediatamente le indagini. Gli atti sono stati trasmessi alla Procura della Repubblica di Perugia, che ha aperto un fascicolo d’inchiesta. La squadra Mobile, con il supporto della Scientifica, ha già effettuato un sopralluogo nell’immobile indicato dalla vittima, raccogliendo i primi elementi probatori.
Le fonti investigative, fanno sapere che alcuni riscontri preliminari risultano compatibili con il racconto della ragazza.
Il pubblico ministero incaricato seguirà ora tutti gli sviluppi del caso, con l’obiettivo di fare piena luce su quanto accaduto e di individuare con certezza il responsabile. L’ipotesi di reato è violenza sessuale aggravata, e non si esclude che possano essere formulate altre accuse, in base all’evoluzione delle indagini.
La notizia, nel giro di poche ore, ha fatto il giro del web e dei media locali. Tra le reazioni più forti quella dell’eurodeputato umbro Marco Squarta, che ha commentato il fatto con parole dure e sentite.
“Questa mattina ho appreso dalla stampa una notizia drammatica che scuote profondamente la nostra città. Una giovane donna di origine asiatica ha denunciato di essere stata stuprata e picchiata per ore all’interno di un immobile nel centro di Perugia. Se la ricostruzione riportata dai giornali dovesse essere confermata, ci troveremmo di fronte a un fatto di una gravità assoluta, che colpisce nel profondo chiunque abbia a cuore la dignità umana e il rispetto per la persona. Il mio pensiero va innanzitutto alla vittima. A quella giovane che ha vissuto ore di terrore e dolore che nessuno dovrebbe mai conoscere. Le sono vicino con rispetto e umanità, nella speranza che trovi protezione, ascolto e giustizia. Mi auguro che le indagini siano portate a termine quanto prima, in modo da accertare ogni responsabilità. E che i colpevoli, se tali, vengano sbattuti in carcere, senza attenuanti e senza scappatoie. Perché davanti a certi crimini non può esserci silenzio. Solo verità, giustizia e fermezza”.
A intervenire anche Lorenzo Mattioni, commissario della Lega Perugia, che ha definito la vicenda un “fatto di una gravità estrema”. In una nota, ha dichiarato:
"Quanto denunciato dalla giovane vittima è agghiacciante. Se confermato, ci troveremmo di fronte a un episodio di violenza brutale che scuote le coscienze e impone a tutti noi una riflessione profonda. Non possiamo e non dobbiamo abituarci a notizie del genere. A questa giovane, che ha avuto il coraggio di denunciare, va la nostra piena solidarietà, nella speranza che venga fatta rapidamente piena luce sui fatti e che il responsabile sia assicurato alla giustizia con la massima severità, anche se purtroppo non esistono pene compensative che possano risarcire la ragazza per ciò che ha subito. È vero che, secondo i più recenti dati diffusi dal Ministero dell’Interno e richiamati anche dal sottosegretario Nicola Molteni, i reati a Perugia risultano in calo. Un risultato reso possibile grazie all’azione del Governo, che ha rafforzato la presenza delle forze dell’ordine sul nostro territorio. Tuttavia, episodi come questo ci ricordano che non è il momento di abbassare la guardia. La percezione di insicurezza resta alta, soprattutto in alcune aree del centro storico, e impone un impegno costante da parte di tutti, al di là delle appartenenze politiche. Serve una riflessione seria e condivisa sullo stato degli immobili abbandonati o inutilizzati, che in troppe occasioni diventano spazi fuori controllo. Difendere il diritto alla sicurezza significa anche intervenire su questi fattori di rischio, con azioni concrete, coordinate e continuative".