Nella giornata odierna, a Perugia, è stato firmato un importante protocollo antimafia volto a contrastare il radicamento della criminalità organizzata nella regione. All’evento hanno partecipato il procuratore generale Sergio Sottani e i procuratori della Repubblica di Perugia, Terni e Spoleto, rispettivamente Raffaele Cantone, Alberto Liguori e Claudio Cicchella. Insieme a loro anche i questori di Perugia e Terni, Fausto Lamparelli e Bruno Failla.

L’accordo punta a rafforzare la cooperazione tra le autorità preposte, seguendo i principi del Testo Unico sulle misure di prevenzione antimafia. L’intesa prevede anche l’adozione di strumenti organizzativi condivisi per migliorare l’efficacia delle indagini e prevenire sovrapposizioni, nonché scambi di informazioni tra le varie autorità per una più efficace lotta alle infiltrazioni mafiose.

A Perugia siglato un nuovo protocollo antimafia

Il protocollo antimafia firmato stamattina a Perugia mira specificamente a intensificare la cooperazione tra procure e forze di polizia, così da rendere il sistema di prevenzione delle infiltrazioni criminali più efficiente attraverso misure sia personali che patrimoniali. Tale documento coinvolge la Procura generale presso la Corte d’appello, la Procura distrettuale di Perugia e quelle circondariali di Terni e Spoleto. Oltre alle questure delle due provincie.

Come dichiarato oggi dal procuratore generale Sergio Sottani: “Per il contrasto alla criminalità mafiosa sono particolarmente importanti sia le misure che colpiscono le persone. Nel senso di allontanamento o di controllo particolare di quei soggetti che sono pericolosi sotto il profilo mafioso. Sia quelle che colpiscono i patrimoni di sospetta provenienza criminosa“.

Il protocollo di oggi cerca di rafforzare, coinvolgendo tutte le procure, questa attività diretta ad evitare il pericolo di infiltrazioni mafiose“, ha continuato. Per poi concludere: “Dove ci sono soldi le associazioni criminali cercano sempre di intervenire e quindi dobbiamo adottare tutti gli strumenti per evitare il pericolo di infiltrazioni, anche con misure di prevenzione“.

Bloccare l’interesse mafioso per l’Umbria

Il protocollo diventa quindi uno strumento giuridico cruciale anche in un territorio, come quello umbro, tradizionalmente meno esposto a fenomeni criminali di stampo mafioso. È pur vero, in questo senso, che negli ultimi tempi si sta assistendo a un incremento della presenza mafiosa e camorristica nella regione. Da qui la necessità di una condivisione efficace delle informazioni tra i vari settori preposti alla prevenzione e alla lotta alla criminalità organizzata.

Bisogna avere grande attenzione“, ha affermato oggi Raffaele Cantone, “perché, se è vero che in questi territori non ci sono fenomeni effettivi, però ci sono segnali di interesse da parte delle cosche criminali. Questa regione, apparentemente estranea a logiche criminali, si avvia a investimenti significativi che richiedono di tenere particolarmente alta l’attenzione. Sia sul piano della prevenzione amministrativa, che è quella delle misure interdittive antimafia, sia sul piano delle misure di prevenzione dove si può intervenire anche in assenza di condanne e procedimenti penali“.

L’importanza dell’intesa è stata sottolineata anche dai procuratori di Terni e Spoleto. “Quello che firmiamo oggi è uno strumento di coordinamento distrettuale“, ha detto Alberto Liguori, “e avremo anche la possibilità di creare una banca dati distrettuale che ci consentirà di tracciare il danaro. Seguendo il danaro, troviamo i responsabili“. Claudio Cicchella ha invece invitato a focalizzare l’attenzione sul post sisma nel territorio di Spoleto.

Tale collaborazione si propone quindi di ottimizzare la prevenzione antimafia. Estendendola anche a soggetti non formalmente indagati e prevenendo possibili conflitti tra iniziative giudiziarie e azioni preventive. Durante la cerimonia di firma, si è sottolineato come la vigilanza e il coordinamento siano essenziali per precludere eventuali infiltrazioni criminali, salvaguardando così l’integrità e la sicurezza del tessuto socio-economico regionale.