07 Jun, 2025 - 15:26

Perugia, disordini e tensioni a Ponte Valleceppi: chiuso per trenta giorni un locale

 Perugia, disordini e tensioni a Ponte Valleceppi: chiuso per trenta giorni un locale

Dopo la violenta aggressione dello scorso 25 maggio avvenuta fuori da un locale a Ponte Valleceppi, la Polizia di Stato ha dato esecuzione a un provvedimento straordinario: la chiusura per 30 giorni dell’esercizio commerciale coinvolto, come previsto dall’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (T.U.L.P.S.). La decisione, firmata dal Questore di Perugia Dario Sallustio, è maturata in seguito all’episodio che ha visto protagonisti diversi giovani, culminato in una violenta rissa e una rapina ai danni di un minorenne.

Ponte Valleceppi, locale chiuso un mese: escalation di episodi violenti a Perugia

Quella sera, l’atmosfera all’esterno del locale si è trasformata rapidamente in un campo di battaglia. Secondo quanto ricostruito dagli agenti giunti sul posto, un gruppo di ragazzi ha aggredito un giovane nato nel 2008, derubandolo di una collanina d’oro e di un telefono cellulare. La vittima, ferita al volto, è riuscita a fuggire e a chiedere aiuto. Nella stessa circostanza, un diciannovenne è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, dopo essere stato sorpreso con una pistola a tamburo che aveva cercato di occultare tra la vegetazione. Per contenerlo, i poliziotti hanno dovuto fare uso dello spray al peperoncino.

Le successive indagini, supportate dalle testimonianze raccolte sul luogo, hanno portato all’identificazione di due minorenni, un classe 2007 e un 2010, entrambi denunciati per rapina aggravata in concorso alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni. Le loro responsabilità sono attualmente al vaglio della magistratura.

Il provvedimento: perché è stato applicato l’articolo 100 del T.U.L.P.S.

L’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (T.U.L.P.S.) rappresenta uno degli strumenti più incisivi a disposizione del Questore per intervenire in situazioni che compromettono l’ordine e la sicurezza pubblica nei pressi di esercizi pubblici. Tale norma prevede che il Questore possa disporre la sospensione o la chiusura temporanea di locali in cui si siano verificati fatti gravi, come risse, aggressioni, episodi di spaccio o violazioni penali, oppure che risultino abitualmente frequentati da persone pericolose per la sicurezza collettiva.

Il provvedimento mira esclusivamente a tutelare l’interesse pubblico, prevenendo la reiterazione di episodi simili e interrompendo una possibile escalation di illegalità. La durata della sospensione può variare a seconda della gravità dei fatti contestati, fino ad arrivare, nei casi più estremi, anche alla revoca della licenza.

Nel caso di Ponte Valleceppi, la presenza di giovani armati, l’aggressione a un minorenne, il rinvenimento di una pistola simulata o potenzialmente offensiva e la natura violenta e organizzata dell’episodio hanno indotto il Questore a ritenere fondato il rischio che il locale potesse costituire un punto di aggregazione per soggetti problematici e pericolosi. La sospensione di 30 giorni, dunque, è stata adottata come misura urgente per “garantire la pubblica incolumità” e impedire ulteriori situazioni a rischio.

Va ricordato che il decreto viene eseguito dal personale della Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale, che provvede alla notifica formale e all’apposizione dei sigilli, impedendo ogni accesso e attività nel locale per tutta la durata stabilita dal provvedimento.

Prevenzione e legalità: l’appello alla responsabilità

Di fronte a episodi come quello del 25 maggio, il messaggio delle istituzioni è chiaro: nessuna zona grigia sarà tollerata. L’attenzione è massima, e la collaborazione tra autorità, residenti e gestori di attività commerciali diventa imprescindibile. La sicurezza urbana non può essere affidata solo alle misure repressive: serve anche una cultura della responsabilità condivisa, soprattutto da parte di chi gestisce spazi pubblici e di aggregazione.

Se da un lato lo Stato dimostra di avere gli strumenti normativi per intervenire in modo rapido ed efficace, dall’altro emerge la necessità di un patto sociale più ampio. L’obiettivo non può limitarsi a chiudere un locale, ma deve essere quello di prevenire la marginalità, l’illegalità e il degrado che rendono possibili questi episodi

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Lorenzo Farneti
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