Nel 2023, molte città hanno superato i limiti giornalieri di PM10 ma non Perugia. Secondo Legambiente il 2024 sarà un anno di poche luci e molte ombre. La salute dei cittadini è a rischio, Governo, Regioni e Comuni devono accelerare. Per ottenere aria pulita, bisogna ripensare subito la mobilità urbana, implementando zone a basse e zero emissioni, ridisegnando lo spazio pubblico urbano con Città a 30 km/h e strade scolastiche, investendo massicciamente nel trasporto pubblico locale, nell’ampliamento di reti ciclo-pedonali e nell’elettrificazione di tutti i veicoli.

Indispensabile agire sinergicamente anche sulle altre fonti di inquinamento, come il riscaldamento domestico e l’agricoltura.  Al via anche la campagna itinerante cittá 2030 che dall’8 febbraio al 6 marzo farà tappa in 18 capoluoghi  per capire quanto manca alle città italiane per una mobilità urbana a zero emissioni, più accessibile e sicura. Il report di Arpa e Legambiete riporta a Perugia sforamenti sotto i limiti
del 58%
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In questi anni la qualità dell’aria che si respira a Perugia è molto migliorata. I valori medi della concentrazione annuale di polveri sottili Pm10, Pm2.5 e biossido di azoto rilevati dalle centraline installate dall’Arpa nelle zone maggiormente trafficate del parco Cortonese, alla stazione di Fontivegge e nel quartiere di Ponte San Giovanni, confermano che il trend è in discesa e non desta alcuna preoccupazione il numero dei superamenti dei parametri che sono ben al di sotto dei limiti; nel recentissimo report di Legambiente, Perugia risulta tra i capoluoghi meno inquinati. E tutto questo nonostante un tasso di motorizzazione altissimo poiché sono state contate 760 auto ogni mille abitanti, secondo peggior capoluogo d’Italia per utilizzo del mezzo privato dopo Catania

Trend inquinamento in diminuzione a Perugia e Pm10

Da anni ormai il trend dell’inquinamento atmosferico è in diminuzione nel capoluogo umbro dove i limiti normativi previsti non vengono superati. Secondo le medie annuali del 2023 i valori del Pm10 a Perugia si attestano su un valore di 20 microgrammi per metro cubo, quelli di Pm2.5 a 12 e il biossido di azoto a 17. A Perugia i valori di Pm10 sono migliori rispetto ad altri capoluoghi come Firenze, Venezia, Verona, Vicenza, Napoli, Bologna, Milano, Roma, Torino, Padova, Ancona, Cremona, Bari, Rovigo, Treviso, Brescia, Mantova, Cagliari, Palermo, solo per citarne alcune, ma anche della vicina Arezzo, dove i valori medi sono più elevati

Tutti i superamenti delle centraline

Rispetto al 2013, quando il valore medio annuale di Pm10 a Perugia era di 21,3 , ora è sceso a 20 e ciò è stato reso possibile anche grazie alla diminuzione del traffico urbano e ai motori meno inquinanti. Dieci anni fa si potevano contare 67 superamenti di Pm10 all’anno (20 Cortonese, 19 Fontivegge, 28 Ponte San Giovanni), dall’ultima stima risalente al 2022 i momenti di picco segnalati dalle tre centraline dell’Arpa sono stati 28 (1 Cortonese, 11 Fontivegge, 16 Ponte San Giovanni), dunque al di sotto dei limiti di 35 giorni, -58.