Perugia ospiterà il “Paese delle porte dipinte” grazie al talento di 18 artisti che hanno volontariamente prestato la propria opera per decorare diverse porte del borgo storico di Poggio delle Corti su iniziativa dell’omonima Associazione di Promozione Sociale ‘Poggio delle Corti’.

Il progetto si presenta alla cittadinanza come una singolare esecuzione artistica che nasce dall’idea di Isabella Maggi Berretta, maestra d’arte con un passato professionale di grafica pubblicitaria, che ne ha curato la realizzazione e coordinato l’attività dei pittori. Costoro, infatti, hanno realizzato le decorazioni sulle porte cercando di cogliere le peculiarità della vita di paese passata e presente, nella piccola località di Poggio delle Corti.

Dov’è “Il Paese delle porte dipinte”

Sabato 7 settembre, in occasione delle celebrazioni dedicate a Sant’Egidio, il patrono della Chiesa locale di Poggio delle Corti, l’associazione consegnerà il progetto alle autorità del Comune di Perugia con l’intervento dei 18 pittori che guideranno la visita alle porte e della scrittrice Anna Martellotti che presenterà il suo nuovo romanzo “Il Paese delle porte dipinte” ispirato proprio a tale forma artistica. 

Per agevolare lo svolgimento dell’evento, il borgo di Poggio delle Corti verrà chiuso al traffico e per l’accesso disporrà di un servizio navetta dal parcheggio di San Martino dei Colli che dista circa 1 km. La partecipazione all’evento sarà gratuita.

La giornata d’inaugurazione avrà inizio alle 15.30 con la celebrazione della Messa presso la Chiesa parrocchiale, e proseguirà alle 16.30 con la presentazione del romanzo di Anna Martellotti. Alle 18.00, invece, il programma prevedrà la visita itinerante alle porte, mentre alle 18.45 avrà luogo la consegna alle Autorità comunali del progetto artistico. Le attività termineranno, infine, alle 19.30 con la possibilità di ristoro.

Il romanzo di Anna Martellotti

“Il Paese delle porte dipinte” di Anna Martellotti è un romanzo-affresco che prende spunto dal vero progetto dell’APS ‘Poggio delle Corti’, da lei definito di “grazia immensa”. Anche nel romanzo “una proprietaria di seconda casa, l’energica Tecla, dà vita a un progetto collettivo del piccolo paese di Montelapino” ha spiegato l’autrice in conferenza stampa in Sala della Vaccara di Palazzo dei Priori.

“Gli abitanti della parte storica del borgo – ha svelato la scrittrice, quindi, in anteprima – sono invitati a commissionare un soggetto di propria scelta che due pittori incaricati da Tecla realizzeranno sulla porta di ciascuna abitazione. È l’occasione per raccontare tredici storie diverse, solo cinque delle quali sono ispirate a porte effettivamente istoriate a Poggio delle Corti; in ogni caso tutte sono frutto della fantasia“.

Gli artisti de “Il Paese delle porte dipinte”

I 18 artisti che hanno preso parte al progetto de “Il Paese delle porte dipinte” sono, in ordine alfabetico: Valeria Andreani, Camillo Baldeschi, Giuliana Baldoni, Giuliano Belloni, Corrado Belluomo, Piero Bonciarelli, Stefano Chiacchella, Simona Costa, Massimo Fusco, Marina Liberati, Angelo Miorelli, Lello Negozio, Giovanni Perna, Francesco Quintaliani, Antonio Renzini, Franco Susta, Andreina Vannuzzi, Ivana Vitali.

Sindaca Ferdinandi: “Il valore simbolico della porta”

“Ho voluto essere oggi qui fortemente perché credo che ogni Amministrazione di buon senso debba presenziare il più possibile, con dovere e piacere, a queste iniziative supportando associazioni come l’aps Poggio delle Corti perché rappresentano il miglior senso civico, fondamentale per tutelare e far crescere i nostri territori”: è quanto ha dichiarato in conferenza stampa la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi.

La sindaca si è poi soffermata sul protagonismo dei soci volontari che rappresentano “un patrimonio umano fondamentale, senza il quale qualsiasi Amministrazione sarebbe perduta: il nostro territorio, infatti, ha bisogno di avere come custodi proprio coloro che lo abitano e o vivono ogni giorno“.

“Concordo con Anna Martellotti che si tratta di un progetto di grande grazia – ha aggiunto Ferdinandi – rappresentativo di valori fondamentali perché la porta è simbolo di difesa, ma anche dell’arte del saper accogliere. Ebbene un evento come questo, in cui le porte di un borgo sono state dipinte raffigurando le nostre radici, rappresenta un auspicio e un augurio ossia di vedere crescere i nostri luoghi valorizzando tradizioni, valori e radici, ma senza chiuderci agli altri, bensì accogliendo anche chi è diverso da noi”.