A Perugia questa mattina, la Filcams Cgil ha organizzato un presidio a Palazzo della Penna per solidarietà con i lavoratori dei musei, ai quali non è stato rinnovato il contratto.

Agitazione da parte dei lavoratori dei musei di Perugia

A dar man forte ai lavoratori è intervenuta, tra gli altri, la segretaria Filcam Cgil Perugia, Marta Melillo, che ha spiegato:
“Parte del personale sia a tempo determinato che indeterminato non è stato riassorbito.
Oltretutto il Comune di Perugia ha avallato l’applicazione di un errato contratto che si riferisce al settore delle pulizie e sanificazioni, non certo al settore culturale”.

Al termine l’assessore alla Cultura Leonardo Varasano, nel porticato del polo museale, ha incontrato insieme ai tecnici dell’ente i sindacati ed i lavoratori. “C’è rammarico ma anche volontà di dialogare con l’azienda, apprezziamo quello che avete fatto e per questo vogliamo un dialogo”.

I lavoratori dei musei di Perugia: “Chiediamo il riassorbimento di tutti e anche condizioni lavorative migliori”


Il nuovo appalto, passato per una gara da quasi 2,7 milioni, prevede la gestione per sei anni della Cappella di San Severo, Museo civico di Palazzo della Penna, Complesso templare di San Bevignate ed ex Fatebenefratelli. La gara è stata indetta dopo l’uscita di scena di Munus srl nel 2023 e la conseguente chiusura al pubblico dei poli. La situazione era stata tamponata con l’affidamento alla Società cooperativa culture, poi lo scorso dicembre è stato pubblicato il bando di gara, cui ha risposto solo la coop bolognese.


La Filcams Cgil ricorda “che nel giugno 2023 erano presenti in servizio 20 lavoratori” tra tempo determinato, indeterminato e contratto intermittente. Nel passaggio in urgenza ne furono reintegrati dieci, furono lasciati fuori i lavoratori del servizio bar di Palazzo della Penna”. Ora il nuovo appalto ha portato al reintegro “di sole sei persone”.


 Al presidio hanno preso parte i lavoratori rimasti senza lavoro. “Chiediamo il riassorbimento di tutti e anche condizioni lavorative migliori, facciamo un appello a Le Macchine Celibi e al Comune”, ha detto Giulia Falistocco, operatrice museale. “Al complesso di San Bevignate – ha aggiunto – ho lasciato il cuore.
Abbiamo una buona formazione, siamo innamorati delle opere che contengono questi musei”.


Le tre opere monumentali per le quali il personale a rischio occupazione ha dimostrato particolari capacità di gestione


La Cappella di San Severo fa infatti parte del complesso conventuale camaldolese attiguo alla chiesa di San Severo a Perugia. Oggi è un piccolo museo dedicato all’affresco della Trinità e Santi di Raffaello e Perugino, databile al 1505-1508 circa e al 1521 . L’artista urbinate completò la sola parte superiore dell’affresco e, nel 1520, dopo la sua morte l’opera fu affidata al vecchio maestro di Raffaello Perugino, che completò la metà inferiore.


Il Museo Civico di Palazzo della Penna conserva un vasto ciclo di affreschi neoclassici, eseguiti da Antonio Castelletti nel 1812. Ai resti dell’Anfiteatro Marzio (risalente al I secolo d.C.), parte di un tracciato viario voltato medievale.


Agli inizi dell’Ottocento il palazzo è stato oggetto di lavori di ristrutturazione e decorativi in chiave estetica neoclassica. L’ultimo grande intervento architettonico è stato realizzato tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta del Novecento.


San Bevignate è una chiesa sconsacrata che si trova a Perugia in via Enrico dal Pozzo. Il complesso architettonico è legato alla storia dei Templari, ed è una delle testimonianze meglio conservate dell’Ordine dei Cavalieri del Tempio.


La tipologia del tempio, nato come luogo di culto di un ordine militare, mostra strette affinità con le spoglie e disadorne cappelle fatte costruire dai frati cavalieri in Palestina e presenta le stesse caratteristiche architettoniche della chiesa di Santa Maria di Monteluce e dell’abbazia di Santa Maria di Valdiponte a Montelabate.