20 Oct, 2025 - 15:05

Perugia, chi sarà il nuovo allenatore dopo Braglia? Ecco tutti i candidati

Perugia, chi sarà il nuovo allenatore dopo Braglia? Ecco tutti i candidati

L’incubo che sta vivendo il Perugia sembra non avere fine. Dieci giornate di campionato, zero vittorie, appena tre pareggi e ben sette sconfitte consecutive: il Grifo è la unica squadra dei tre gironi di Serie C a non aver ancora assaporato la gioia dei tre punti. Un dato impietoso che fotografa alla perfezione un avvio di stagione drammatico, tra crisi tecnica, instabilità dirigenziale e mancanza di identità.

Il pomeriggio di Pineto, finito con un pesante 3-0 per i padroni di casa, è stato solo l’ennesimo capitolo di un film già visto. Nemmeno la presenza di centinaia di tifosi biancorossi, giunti in Abruzzo per sostenere la squadra, è bastata a invertire una tendenza ormai irreversibile. Al termine della gara, mister Piero Braglia ha rassegnato le dimissioni, lasciando la panchina dopo cinque sconfitte consecutive e due espulsioni rimediate in appena un mese di lavoro.

I numeri parlano da soli. Con Cangelosi, il Perugia aveva ottenuto tre pareggi e due sconfitte nelle prime cinque giornate, lasciando almeno qualche segnale di equilibrio. Con Braglia, invece, il rendimento è ulteriormente peggiorato: cinque sconfitte consecutive, nove gol subiti e solo due segnati.

Un andamento da retrocessione, aggravato da una classifica drammatica: penultimo posto, con soli tre punti, davanti al Rimini solo grazie alla penalizzazione inflitta ai romagnoli. Senza quel -12, il Perugia sarebbe ultimo. La colpa, va detto, non può essere scaricata solo sugli allenatori. In poco più di un anno sono stati cambiati quattro tecnici, e un quinto è pronto a subentrare. Un turnover continuo che ha impedito la costruzione di un progetto tecnico credibile.

Chi sono i papabili nuovi allenatori?

Dopo le dimissioni di Piero Braglia, è già partita la corsa al nuovo allenatore. Il toto panchina è ufficialmente aperto, con la dirigenza che valuta diversi profili per cercare di invertire una rotta che rischia di portare verso la retrocedere in Serie D.

Il patron Javier Faroni, nonostante la distanza geografica, segue la situazione in prima persona. Tuttavia, anche all’interno della struttura societaria si respirano tensioni. La posizione del direttore dell’area tecnica Mauro Meluso è sempre più in bilico: il suo operato è finito sotto la lente sia per la campagna acquisti estiva deludente, sia per la scelta - rivelatasi fallimentare - di sostituire Cangelosi con Braglia.

A Pineto, sugli spalti, erano presenti due figure molto note del panorama calcistico italiano: Gaetano Fontana e Andrea Camplone, entrambi in cerca di una panchina.

Il primo, Fontana, nella passata stagione ha guidato il Gubbio subentrando a campionato in corso e portando i rossoblù all’undicesimo posto e ai playoff, grazie alla vittoria del Rimini in Coppa Italia. Allenatore preparato tatticamente, amante del gioco dal basso e del pressing alto, Fontana rappresenta un profilo moderno e dinamico, capace di lavorare sulla testa dei giocatori. Il suo approccio pragmatico e la capacità di valorizzare i giovani potrebbero fare al caso del Perugia in questo momento di caos.

Il secondo nome, Andrea Camplone, evoca invece dolci ricordi per i tifosi del Grifo. Ex difensore biancorosso dal 1992 al 1996, ha già guidato il Perugia da allenatore dal 2012 al 2015, conquistando la promozione in Serie B e restituendo entusiasmo alla piazza. È un tecnico esperto, conoscitore dell’ambiente e con un rapporto forte con la tifoseria. Il suo ritorno avrebbe anche un valore simbolico: quello di ricostruire un’identità perduta. Le quotazioni di Camplone e Fontana sembrano essere le più alte al momento, ma la società si muove con cautela per non commettere l’ennesimo errore. Restano, comunque, altre ipotesi. Una porta, seppur molto difficile, conduce a un clamoroso ritorno di Walter Novellino. Più realistico un suo eventuale inserimento in un ruolo dirigenziale, magari come consulente tecnico. Sul fondo delle valutazioni rimane anche Alessandro Dal Canto. Infine, non è esclusa una soluzione interna: il tecnico della Primavera, Luigi Giorgi, potrebbe essere promosso in prima squadra, almeno in via temporanea, per dare continuità e stabilità al gruppo

Qualunque sarà la scelta, il tempo stringe. Il Perugia ha bisogno di una svolta immediata, prima che il distacco dalle dirette concorrenti diventi incolmabile. Ma serve, soprattutto, un cambio di mentalità: il Grifo deve tornare a essere squadra, prima ancora che club vincente.

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Lorenzo Farneti
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