Ancora una morte sulle strade umbre: un uomo è stato travolto da un camion. La vittima è un carrozziere di 59 anni, dipendente di una nota ditta di Bastia Umbra, in provincia di Perugia.
L’uomo è deceduto mentre prestava soccorso a un mezzo rimasto in panne sulla E45 all’altezza di Lidarno in direzione Cesena. Il tragico incidente si è verificato questa mattina, mercoledì 26 giugno, intorno alle ore 11:00, nei pressi dell’area di servizio.
Sul posto sono subito accorsi gli operatori dell’Anas – Azienda Nazionale Autonoma delle Strade Statali, insieme alla polizia stradale e ai vigili del fuoco. Repentino è stato altresì l’intervento dei mezzi sanitari del 118. I soccorritori hanno tentato di tutto per salvare la vita del carrozziere, ma ogni tentativo è stato vano. Proseguono le indagini per accertare meglio le dinamiche dell’incidente.
Perugia, carrozziere muore travolto da un camion
Un tragico incidente si è verificato nella mattinata di mercoledì 26 giugno lungo la carreggiata nord dell’E45, all’altezza di Lidarno, in direzione Cesena. Un carrozziere di 59 anni di una nota ditta di Bastia Umbra, in provincia di Perugia, ha perso la vita mentre prestava soccorso a un veicolo in panne.
Il carrozziere si era fermato, infatti, per aiutare un automobilista in difficoltà. Tuttavia, durante le operazioni di soccorso, è stato travolto da un mezzo pesante, un camion, che sopraggiungeva. Gli inquirenti stanno ancora lavorando per accertare le circostanze esatte dell’incidente, ma sembrerebbe che l’uomo si trovasse proprio sulla carreggiata al momento dell’impatto con il mezzo.
Immediatamente dopo l’incidente, sul posto sono intervenuti gli operatori dell’Anas, la polizia stradale, i vigili del fuoco e i mezzi sanitari del 118. Nonostante i rapidi soccorsi e gli sforzi del personale medico, ogni tentativo di salvare la vita del carrozziere si è rivelato nullo. L’uomo è deceduto sul colpo a causa delle gravi ferite riportate.
Nel frattempo, l’area dell’incidente lungo l’E45 è stata temporaneamente chiusa al traffico. La chiusura del tratto stradale si rende necessaria per consentire i rilievi e garantire la sicurezza degli altri utenti della strada. Chilometri di coda, non a caso, si sono lì formati nel giro di pochissimo tempo e tutta la zona è risultata bloccata.
Travolto da un camion qualche giorno fa a Belluno
Un simile incidente stradale è successo meno di una settimana fa in Veneto, tra le province di Treviso e Belluno, non lontano dalla località Fadalto, in direzione nord.
Un operatore in servizio sull’autostrada A27 Mestre-Belluno è stato travolto e ucciso sul colpo da un camion mentre stava segnalando la presenza di un’automobile in avaria sulla carreggiata. Anche in questo caso, vani, per quanto immediati, sono stati i soccorsi degli operatori del 118, che hanno provato a rianimare l’uomo.
La vittima era Vasile Iosif, un operaio poco più che quarantenne di origini rumene che risiedeva a Breda di Piave.
L’uomo era dipendente di una ditta appaltatrice di lavori in autostrada. Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, l’operaio stava percorrendo il tratto per raggiungere l’area di cantiere, quando si è fermato per prestare assistenza a una famiglia con l’auto ferma in corsia di emergenza. A bordo dell’automobile, c’erano padre, madre e bambino piccolo.
Proprio in quel momento, nonostante avesse azionato le quattro frecce e stesse sbandierando per segnalare il veicolo fermo, Vasile Iosif è stato investito da un mezzo pesante: un camion.
L’ennesima morte sul lavoro
La procura di Treviso ha deciso di aprire un fascicolo d’inchiesta per omicidio stradale, mentre il sindacato Uil Veneto ha espresso parole di rabbia per l’ennesima morte sul lavoro.
“Non più tardi di 24 ore fa – ha detto il segretario generale Roberto Toìgo – segnalavamo come non esista settore del mondo del lavoro esente da rischi. Mentre ci stringiamo attorno ai familiari e ai colleghi del lavoratore scomparso, urliamo la nostra rabbia per questa ennesima morte sul lavoro”.
“Chiederemo un incontro urgente con le istituzioni, le parti datoriali e sociali – ha dichiarato – i segnali di calo del numero di morti e di infortuni sono troppo timidi, occorre uno sforzo straordinario e congiunto per ottenere risultati più significativi”.