Nel cuore di Perugia torna lo spaccio. Nel tranquillo quartiere di Monteluce si nasconde, infatti, una realtà ben diversa da quella che si potrebbe immaginare passeggiando tra le sue vie. Via San Giuseppe in particolare, strada che collega la chiesa di Sant’Antonio con la trafficata via Eugubina, si è trasformata in un punto nevralgico per il traffico di droga. Questo è quello che emerge da un’inchiesta dettagliata che ha portato alla luce operazioni di spaccio su larga scala nel capoluogo umbro. Un’operazione dei Carabinieri ha portato all’arresto di 24 persone, coinvolte in un traffico di droga che ha toccato diverse regioni italiane.

Secondo il procuratore capo Raffaele Cantone, un’abitazione presa in affitto da un proprietario locale è diventata il fulcro di un’operazione che ha coinvolto la vendita di ingenti quantità di sostanze stupefacenti, principalmente eroina, gestita da una rete di nigeriani e casalesi.

Spaccio nel quartiere di Monteluce a Perugia, le indagini

Le indagini, avviate con un monitoraggio esterno dell’abitazione tramite telecamere, hanno rivelato un incessante viavai di autovetture di grossa cilindrata. Gli arresti hanno rivelato l’uso di tecniche di occultamento estremamente sofisticate. Tra esse: fusti di detersivo, confezioni di succhi di frutta, pneumatici e persino l’ingestione di ovuli di droga da parte dei corrieri. Un aspetto particolarmente inquietante dell’operazione è stata la scoperta di un “chimico” all’interno dell’organizzazione, incaricato di testare la purezza della droga prima della vendita.

L’inchiesta, riportata da Il Messaggero con un articolo di Egle Priolo, ha portato alla luce non solo la complessità dell’operazione di spaccio ma anche l’esistenza di un’altra base in Via del Lavoro. Qui sono stati trovati oltre 8 chili di eroina. Le indagini hanno inoltre evidenziato che il principale canale di rifornimento dello stupefacente proveniva dal nord Europa, con sequestri significativi effettuati anche da altre forze di polizia. L’operazione ha messo in luce non solo la vastità del traffico gestito dall’organizzazione – stimato in circa 250 chili di sostanza stupefacente per un valore di mercato di 15 milioni di euro – ma anche i suoi collegamenti con la criminalità organizzata, inclusi esponenti del clan dei casalesi.

Questo è l’ennesimo caso che sottolinea la capacità delle organizzazioni criminali di infiltrarsi in quartieri percepiti come tranquilli e sicuri. Sfruttando la loro apparente normalità per condurre attività illecite. Quanto avvenuto nel quartiere di Monteluce a Perugia non solo ha alimentato le piazze di spaccio degli altri quartieri della città stessa, ma ha avuto ramificazioni che si estendono ben oltre i confini dell’Umbria. Le regioni interessate sembrano essere anche quelle limitrofe come Toscana e Marche, oltre alla Campania.

Droga in Umbria, arrestato finto turista albanese a Terni

Recentemente un giovane albanese di 24 anni, giunto a Terni con un visto turistico e apparentemente incensurato, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza per spaccio di cocaina. L’uomo, che aveva preso in affitto un B&B come copertura per le sue attività illecite, è stato trovato in possesso di oltre un etto di cocaina. Ma anche due smartphone, un tablet, due bilancini di precisione e quasi 3.500 euro in contanti, ritenuti proventi dello spaccio.

Il blitz delle fiamme gialle, guidato dal colonnello Mauro Marzo, si è concentrato nel quartiere di Campitello, seguendo le segnalazioni dei cittadini preoccupati. Gli investigatori hanno documentato lo scambio di droga tra il finto turista e un noto consumatore locale, quest’ultimo segnalato alla prefettura. La perquisizione dell’appartamento utilizzato come base ha rivelato l’entità dell’operazione di spaccio, con il sequestro di sostanze stupefacenti pronte per la vendita. Oltre all’attrezzatura per il confezionamento. Il giovane, fermato e interrogato, ha ammesso di alloggiare in città da qualche settimana per motivi tutt’altro che turistici.

Su disposizione del pm Giorgio Panucci, il giudice Francesco Maria Vincenzoni ha convalidato l’arresto, ma ha disposto la scarcerazione del 24enne con divieto di dimora a Terni. Questo caso si aggiunge a una serie di episodi simili, evidenziando una crescente tendenza di spacciatori stranieri a operare sotto la falsa identità di turisti.