Una sconfitta che brucia, quella del Perugia, caduto per 2-0 in casa contro il Milan Futuro, lasciando dietro di sé una scia di delusione e di interrogativi per il prosieguo della stagione. Il Grifo, reduce da una convincente vittoria ad Ascoli, si è presentato al Curi con un approccio che il capitano Gabriele Angella non ha esitato a definire “completamente sbagliato”. E in effetti, la squadra biancorossa ha mostrato poco mordente, subendo fin dalle prime battute l’iniziativa e la determinazione dei giovani rossoneri, che hanno messo in ghiaccio la partita già nel primo tempo.
Gli spettatori presenti hanno assistito a una delle peggiori performance del Perugia in questa stagione: una squadra molle, priva di idee e con ben poca incisività negli ultimi venti metri. A differenza degli avversari, che, sotto la guida di mister Daniele Bonera, hanno messo in campo carattere e voglia di lottare, il Grifo si è limitato a una serie di lanci lunghi che non hanno mai impensierito la difesa avversaria. Una giornata nera, che si è conclusa con il malcontento della tifoseria, espressosi in cori contro l’allenatore Alessandro Formisano, la cui conferenza stampa post-partita è stata annullata per decisione del presidente.
Un Perugia irriconoscibile contro il Milan Futuro, Angella non cerca scuse
A fine partita, Gabriele Angella, capitano e punto di riferimento per la squadra, ha preso la parola in sala stampa, analizzando con amarezza la prestazione e invitando i compagni a reagire immediatamente. “Oggi c’è da rendersi conto della prestazione,” ha detto Angella, visibilmente deluso. “Credo che non dobbiamo stare con la testa bassa, ma dobbiamo preparare al meglio le prossime trasferte. Ai giovani va insegnato che queste sconfitte servono a far capire che non possiamo sentirci bravi. Siamo il Perugia e dobbiamo fare una partita da Perugia”.
Il capitano ha parlato apertamente delle difficoltà vissute dal gruppo, formato da un mix di giovani talenti e di giocatori d’esperienza, ammettendo che il percorso di crescita è ancora lungo e pieno di ostacoli. “Le partite sono fatte di episodi. Stavolta si sono incanalati dalla loro parte e sono stati bravi a tenere il vantaggio, proprio come abbiamo fatto noi ad Ascoli”. Parole, queste, che svelano il desiderio di una squadra di mostrarsi compatta, ma anche la consapevolezza che, nella categoria, ogni match può riservare sorprese e complicazioni.
Angella ha poi proseguito, ricordando ai suoi compagni l’importanza della concentrazione e della coesione, soprattutto in un campionato duro come la Serie C: “Tutti si aspettano un Perugia che stravince, ma non è così. Ci sono squadre con investimenti importanti e giocatori di categoria”. Una presa di coscienza che non vuole essere una resa, bensì un invito a mantenere alta la determinazione, perché, come ha sottolineato il capitano, il campionato di Serie C è insidioso e le aspettative troppo alte possono rivelarsi un’arma a doppio taglio.
L’attaccamento alla maglia del capitano del Grifo
Il capitano ha fatto emergere il suo attaccamento alla maglia e la responsabilità di rappresentare Perugia in un momento così complesso. “Io sono pagato per fare prestazioni,” ha detto Angella. “So il valore di questa maglia e quanto ci tengono le persone di Perugia. Sono alla mia sesta stagione qui, mi sento un perugino. Nel calcio, quando perdi ti contestano, quando vinci sei il re. Ma noi dobbiamo restare concentrati, isolandoci dalle critiche e cercando di dare il massimo”.
Angella ha anche ribadito che solo il lavoro di squadra può portare a un miglioramento duraturo. “Quando vinci non è mai un caso, significa che ognuno ha fatto la propria parte. Dagli attaccanti che pressano, permettendo alla difesa di giocare più alta, alla capacità di essere sul pezzo. Serve concentrazione per ottenere risultati con continuità”.