E’ stato assegnato a Laura Morante il prestigioso Grifone d’oro per la Migliore interprete al Love Film Festival di Perugia. In un Palazzo dei Priori gonfio d’amore ed entusiasmo, l’attrice è stata premiata per la sua straordinaria interpretazione di Alda Merini nel film tv “Folle d’amore”, diretto da Roberto Faenza e trasmesso su Rai uno. La serata ha visto la partecipazione calorosa del pubblico e la presenza di numerose personalità del mondo del cinema.
Love Film Festival di Perugia: il Grifone d’oro è stato assegnato a Laura Morante
La scelta della giuria di conferire a Laura Morante il Grifone d’Oro è stata accolta con applausi e approvazione unanime. La sua performance nei panni della poetessa Alda Merini ha saputo catturare la complessità e l’intensità emotiva di una figura tanto affascinante quanto tormentata. Il film, diretto da Roberto Faenza, ha riscosso grande successo di critica e pubblico, merito anche della sceneggiatura e della regia che hanno saputo rendere omaggio alla vita e all’opera di Merini.
La premiazione, condotta dal direttore artistico del Love Film Festival, Daniele Corvi, si è svolta al termine di un interessante incontro con il pubblico moderato dal critico cinematografico Fabio Melelli. L’evento è stato un’occasione per approfondire temi legati al cinema e alla passione, filo conduttore dell’edizione di quest’anno del festival.
Le parole dell’attrice
Nel ricevere il premio, Laura Morante ha espresso la sua gratitudine e ha condiviso riflessioni profonde sulla sua carriera e sul tema della passione nel cinema. “A me sarebbe piaciuto interpretare molti film pieni di passione, ma non è successo“, ha commentato l’attrice, evidenziando come il cinema d’autore spesso tenda a trascurare questo elemento.
Morante ha ricordato con piacere le sue esperienze teatrali, in particolare l’interpretazione di Sarah Bernhardt, un’attrice nota per la sua esuberante passionalità. “Quando ho interpretato in teatro la grande attrice Sarah Bernhardt, una donna estremamente passionale, mi sono divertita moltissimo. O anche le donne della tragedia greca, come Clitemnestra, che è la mia prediletta, un’altra donna di passioni, in questo caso terribili”, ha raccontato l’attrice, suscitando l’interesse e l’ammirazione del pubblico presente.
Il tema della passione, al centro del Love Film Festival di quest’anno, è stato esplorato sotto molteplici aspetti durante l’incontro. Laura Morante ha sottolineato come la passione non sia necessariamente positiva, ma possa essere anche pericolosa. “La passione non è necessariamente buona, può essere anche pericolosa. Ma uno dei vantaggi del nostro mestiere di attori è proprio potersi abbandonare a passioni che magari non ci appartengono, ed uscirne indenni”, ha spiegato, offrendo una visione affascinante e complessa del suo mestiere.
Laura Morante: una carriera tra cinema e teatro
Laura Morante, nata a Santa Fiora il 21 agosto 1956, è una delle attrici più versatili e amate del panorama cinematografico e teatrale italiano. La sua carriera, ricca di successi e riconoscimenti, è caratterizzata da interpretazioni intense e appassionate, che l’hanno resa una figura di spicco nell’industria dell’intrattenimento.
Morante ha iniziato la sua carriera artistica nel mondo del teatro, lavorando con alcuni dei registi più influenti del panorama italiano. La sua formazione teatrale le ha permesso di sviluppare una profonda comprensione dei personaggi, che si riflette in ogni sua performance. Tra le sue interpretazioni più note, spicca quella di Sarah Bernhardt. L’iconica attrice francese del XIX secolo, in cui Morante ha saputo trasmettere tutta la passionalità e l’intensità emotiva del personaggio.
Il debutto cinematografico di Laura Morante avviene nel 1980 con il film “Oggetti smarriti” di Giuseppe Bertolucci. La sua performance le apre le porte del grande schermo e la introduce al pubblico come una nuova promessa del cinema italiano. Da quel momento, Morante inizia a collaborare con alcuni dei più grandi registi italiani, tra cui Nanni Moretti, con cui lavora in “Sogni d’oro” (1981) e “La messa è finita” (1985).
La consacrazione definitiva arriva con il film “La stanza del figlio” (2001), diretto ancora una volta da Nanni Moretti. Nel film Morante interpreta il ruolo della madre, offrendo una performance toccante e commovente che le vale il David di Donatello come Migliore Attrice Protagonista. Questo ruolo segna una tappa fondamentale nella sua carriera, confermando la sua capacità di interpretare personaggi complessi e profondamente umani.