La vittoria del Perugia nell’ultimo turno ha portato una ventata di sollievo in casa biancorossa. Dopo quasi due mesi di digiuno, il successo ottenuto nei minuti di recupero contro l’Ascoli ha ridato fiducia alla squadra di Cangelosi, rilanciando le speranze di una risalita in classifica. Tra i protagonisti assoluti di questa svolta c’è senza dubbio Mamadou Kanoute, l’esterno d’attacco senegalese arrivato negli ultimi giorni del mercato invernale. Il suo impatto sulla squadra è stato immediato e tangibile, tanto da sembrare già un veterano del gruppo.
Bastano pochi minuti per capire che Kanoute è un giocatore in grado di fare la differenza. All’esordio contro la Lucchese, ha impiegato appena due minuti per servire l’assist a Matos per il momentaneo vantaggio. Da quel momento, la sua influenza nel reparto offensivo biancorosso è stata evidente. In sole tre presenze, ha già contribuito a due dei tre gol realizzati dal Perugia: l’assist contro la Lucchese e l’azione decisiva contro l’Ascoli, in cui con un doppio passo ha superato l’avversario e costretto il portiere alla respinta, poi ribadita in rete da Cisco.
Kanoute è un giocatore imprevedibile, capace di agire sia da esterno sia dietro le punte. La sua dote più grande è l’abilità nell’uno contro uno, un’arma devastante grazie alla sua tecnica e rapidità nei primi metri. Con il Perugia ha collezionato 243 minuti in tre gare, disputando per intero i match contro Lucchese e Ascoli, mentre contro la Virtus Entella è rimasto in campo per 63 minuti. Il suo stile di gioco valorizza l’intero reparto offensivo, a partire da Montevago, che pur non segnando da tre mesi sta migliorando sensibilmente grazie al supporto del senegalese.
L’impatto di Kanoute è amplificato dal gioco di Cangelosi, che ha dato al Perugia un’impronta molto più diretta e verticale rispetto al passato. Il 4-3-3 del tecnico esalta le caratteristiche dell’esterno senegalese, perfetto per attaccare la profondità e muoversi tra le linee per creare spazi. Verticalizzazioni rapide e gioco in velocità sono il marchio di fabbrica del nuovo Grifo, che con Kanoute, Cisco e un Matos in crescita ha ora un attacco potenzialmente esplosivo.
L’imminente ritorno di Di Maggio aggiungerà un’ulteriore freccia all’arco biancorosso, che ora può contare su un pacchetto offensivo ben più competitivo della sua attuale posizione in classifica. Se il Perugia riuscirà a trovare continuità, il sogno di una risalita potrebbe trasformarsi in realtà.
Dopo la vittoria con l’Ascoli, il Perugia si prepara ad affrontare il Milan Futuro, penultimo in classifica con 22 punti. Una gara fondamentale per entrambe le squadre: i biancorossi vogliono dare continuità al successo dell’ultimo turno, mentre i giovani rossoneri cercano disperatamente punti per sperare nella salvezza.
La gara d’andata fu un vero spartiacque per il Perugia: il secco 2-0 subito sancì l’esonero di Alessandro Formisano e l’arrivo in panchina di Lamberto Zauli, a sua volta sostituito dopo il ko con la Lucchese. Fuori casa, i biancorossi hanno raccolto una sola vittoria in stagione, contro l’Ascoli, quando Montevago regalò i tre punti con un gol nella ripresa. Da allora, solo delusioni lontano dal Curi.
Il Milan Futuro è reduce da quattro sconfitte consecutive contro Lucchese, Pianese, Pescara e Legnago Salus. L’ultima vittoria risale al 1 febbraio, un 2-1 esterno contro la Spal. Il club ha recentemente cambiato guida tecnica: via Daniele Bonera, al suo posto è arrivato Massimo Oddo, affiancato da Mauro Tassotti, che ha mantenuto il ruolo di collaboratore tecnico.
Per il Perugia, si tratta di una partita chiave: una vittoria significherebbe salire a quota 35 punti e avvicinarsi sensibilmente alla zona play-off. Il Milan Futuro, invece, è con le spalle al muro e non può permettersi altri passi falsi.