L’educazione si trasforma in uno strumento di pace e inclusione sociale grazie a un progetto internazionale che unisce Perugia e Tripoli. Si tratta del corso online promosso dall’Ente Santa Croce Montessori di Perugia, in collaborazione con FELCOS Umbria e l’organizzazione libanese Try-Pulley, volto a formare le educatrici libanesi che operano con bambini vulnerabili nelle aree più fragili di Tripoli e Beirut.
Il progetto, dal titolo "Creating jobs for women in education: A Lebanon-Italy collaboration leveraging the Montessori approach to improve kids resilience in conflict zones", nasce nell’ambito del programma "Supporting Youth in the Mediterranean", sostenuto da attori internazionali come il Governo del Principato di Monaco e il Ministero francese degli Affari Esteri.
Il fulcro dell’iniziativa è il corso “Montessori Education for Peace”, diretto da Sara Belia, coordinatrice didattica del Centro Montessori Educazione e Pace di Perugia. Questo percorso formativo ha come obiettivo quello di dotare insegnanti, animatrici e operatrici sociali libanesi di competenze teoriche e pratiche per accompagnare la crescita di bambini dai 2 ai 10 anni.
Lamya Karkour, cofondatrice di Try-Pulley, sottolinea il valore del primo incontro, svoltosi il 5 maggio: “Si sono unite a noi quarantuno partecipanti provenienti da contesti diversi insegnanti, animatrici, facilitatrici psicosociali, psicologhe, insegnanti di informatica e responsabili di centri educativi. Tutte lavorano a stretto contatto con bambini vulnerabili, spesso in aree remote di Tripoli e Beirut. La sessione di apertura del corso ci ha introdotto alla vita stimolante di Maria Montessori. Abbiamo appreso che il suo percorso educativo è iniziato lavorando con bambini con difficoltà di apprendimento e disabilità, prima di estendersi ad altri. Un potente promemoria del vero spirito Montessori".
Il corso si articola in dieci incontri, previsti fino al 29 maggio, e affronta temi fondamentali: dalle fasi dello sviluppo infantile alla preparazione dell’ambiente educativo, fino all’uso dei materiali Montessori per favorire autonomia e cooperazione. Un’attenzione particolare viene rivolta all’inclusione e all’osservazione pedagogica, strumenti chiave per sostenere la resilienza dei bambini in contesti complessi.
Oltre alla dimensione formativa, l’iniziativa ha l’obiettivo di creare opportunità lavorative per alcune delle educatrici, che al termine del percorso saranno inserite in centri per l’infanzia. “Dopo la formazione 15 professioniste saranno inserite nel mondo del lavoro presso centri educativi e strutture per l’infanzia, dove potranno mettere in pratica quanto appreso, con il supporto costante di Tri-Pulley e dei nostri esperti italiani”, spiega ancora Karkour
Il progetto punta anche a rafforzare le reti di collaborazione tra educatori, promuovendo scambio di buone pratiche, mentoring e supporto reciproco. FELCOS Umbria, forte della sua esperienza in cooperazione internazionale, facilita questo processo di connessione tra territori e culture diverse.
Il metodo Montessori, ideato da Maria Montessori agli inizi del Novecento, si basa sull’idea che i bambini siano naturalmente portati all’apprendimento se inseriti in un ambiente stimolante e preparato. Al centro vi è il rispetto per i ritmi e le inclinazioni individuali: in questo contesto l’adulto assume il ruolo di guida e osservatore. I materiali montessoriani, appositamente studiati, favoriscono quindi lo sviluppo delle abilità cognitive, sensoriali e motorie, promuovendo contemporaneamente l'autonomia, responsabilità e capacità di risolvere problemi in modo creativo.
Il Centro Montessori Educazione e Pace gioca un ruolo centrale nella trasmissione di un sapere pedagogico che va oltre le aule scolastiche, diventando motore di inclusione e sviluppo. Al fianco, Try-Pulley, organizzazione libanese impegnata nel creare opportunità lavorative temporanee e servizi gratuiti per famiglie vulnerabili, rappresenta l’anello di congiunzione tra formazione e impatto sociale.
L’eredità montessoriana, con oltre un secolo di storia, dimostra ancora oggi la sua straordinaria attualità, rivelandosi un potente mezzo per creare connessioni, accrescere consapevolezza e offrire nuove prospettive ai più piccoli, persino nei contesti più vulnerabili del pianeta.