Continuano imperterriti i controlli a Fontivegge, nel cuore di Perugia, dove da pochi giorni è scattata ufficialmente la “zona rossa”. Un provvedimento che riflette una realtà sempre più preoccupante: illegalità diffusa, occupazioni abusive, consumo e spaccio di stupefacenti. Nella notte tra domenica 15 e lunedì 16 giugno, un’operazione della Polizia, con il supporto della vigilanza privata One, ha permesso di scoperchiare un altro angolo oscuro del quartiere. In un palazzo abbandonato al civico 47 di via Fontivegge, le forze dell’ordine hanno scoperto due persone, tra cui una ragazza di 23 anni, scomparsa da oltre un mese da Marsciano. Una scoperta che getta nuova luce sul degrado che avvolge Fontivegge. Una zona sempre più ostaggio del disagio sociale, dove le irruzioni diventano l’unica via per riportare legalità.
Tutto è iniziato con una segnalazione della vigilanza privata “One”, in servizio attivo nella zona. Come riportato da "Il Messaggero", un operatore ha notato movimenti sospetti intorno all’edificio abbandonato, situato tra l’ex caserma dei carabinieri forestali e l’autosilo, e ha deciso di monitorare la situazione per diverse ore. Verso l’alba, ha allertato il 112. Sul posto è intervenuta una pattuglia della Squadra Volante della Polizia , che ha avviato un’ispezione approfondita dell’immobile.
Salendo ai piani superiori dello stabile, gli agenti - affiancati dal personale della vigilanza - hanno trovato scene di forte degrado: sporcizia ovunque, materassi a terra, lattine contenenti sostanze chimiche, flaconi di metadone, farmaci vari, uno zaino con all’interno dosi di stupefacenti. Tutti segnali inequivocabili di un luogo usato come rifugio da soggetti legati al consumo o allo spaccio di droga.
Le forze dell’ordine si sono trovate di fronte a un fatto ancor più delicato: due persone, una delle quali era una giovane di 23 anni, scomparsa da Marsciano da oltre un mese. Non è ancora chiaro come sia finita in quello stabile, ma le prime ricostruzioni escludono un sequestro o una forma di coercizione. Secondo fonti investigative, la ragazza avrebbe scelto di rifugiarsi in quel luogo, forse per sfuggire alla propria realtà familiare o per proseguire un percorso legato alla tossicodipendenza.
Accanto a lei c’era un uomo di circa 30 anni, di origine magrebina. All’interno dell’edificio sono stati trovati anche circa mille euro in contanti, probabilmente provento di attività illecite. Durante il sopralluogo, le forze dell’ordine hanno rilevato chiari segni di occupazioni abusive nei piani superiori: brandine, sacchi a pelo, vestiti e generi alimentari lasciati in disordine.
Il quartiere di Fontivegge è ufficialmente “zona rossa” da lunedì 16 giugno 2025. Un’ordinanza firmata dal Prefetto di Perugia, Francesco Zito, ha stabilito una sorveglianza speciale per i prossimi tre mesi. L’obiettivo è chiaro: garantire maggiore sicurezza in un’area che da anni convive con microcriminalità, spaccio, episodi di violenza e occupazioni abusive.
Il perimetro interessato include via Mario Angeloni (tra la stazione e l’intersezione con via Cortonese), via Cortonese fino allo svincolo della SS 75 bis, un tratto dello stesso raccordo fino a via Pievaiola e, infine, quest’ultima strada verso il centro abitato. All’interno di questa “fascia rossa” rientrano la stazione ferroviaria di Fontivegge, piazza del Bacio e il complesso noto come “Ottagono”, da anni nel mirino per degrado e insicurezza.
Fontivegge è da tempo al centro della cronaca per episodi violenti. Solo dieci giorni fa, un giovane è stato trovato riverso sull’asfalto in piazza del Bacio, tra chiazze di sangue e cocci di bottiglia. L’aggressione, avvenuta in piena notte, si sarebbe consumata al termine di una lite degenerata tra due amici in evidente stato di alterazione. Anche in quell’occasione, a intervenire per primi furono gli uomini della vigilanza privata.
Il quartiere continua a mostrare il volto di una città spezzata in due: da una parte la Perugia che prova a rilanciarsi con cultura, università e turismo; dall’altra un’area urbana in cui si stratificano disagio sociale, povertà, dipendenze e criminalità diffusa.