Sembra una storia degna di una puntata di fiction, ma nella provincia di Perugia un ex sacerdote, messi da parte gli abiti talari, ha deciso di aprire il più antico alimentari d’Italia.

A Monteleone di Spoleto, piccolo borgo umbro di poco più di 500 abitanti nella provincia di Perugia, il Primo maggio ha segnato una rinascita significativa per la comunità locale. In questa data simbolica, Alphonse Uwemeye, ex sacerdote e ora imprenditore, ha riaperto il più antico negozio di alimentari d’Italia, una storica attività che risale al 1832, precedentemente gestita dalla famiglia Jachetti.

Perugia, ex sacerdote ora imprenditore, apre l’alimentari

L’ultimo proprietario, Girolamo Jachetti, noto come Jimmi, ha gestito il negozio per oltre quattro decenni, chiudendolo solo a dicembre scorso per andare in pensione. Con grande entusiasmo e un pizzico di nostalgia, Uwemeye ha accolto l’opportunità di dare nuova vita a questo storico esercizio commerciale. “Ho deciso di farmi questo ‘regalo’, sono felice ed emozionato di poter continuare a far vivere questo alimentari”, ha dichiarato Alphonse all’Ansa, confermando che l’insegna rimarrà quella originale della famiglia Jachetti.

Alphonse, 62 anni, originario del Ruanda ma residente da anni a Roccaporena di Cascia, ha sottolineato il valore simbolico della riapertura in coincidenza con la Festa dei Lavoratori. Ex parroco, Alphonse vede questa nuova avventura anche come un percorso benedetto dal “sostegno del nostro Signore, che mi accompagna in tutte le cose della mia vita”. Rivolgendosi ai giovani in cerca di lavoro, l’ex sacerdote ha offerto un consiglio pragmatico: “Intraprendete qualsiasi mestiere, non aspettate di trovare la professione dei vostri sogni, ogni lavoro è dignitoso”. Con queste parole, Alphonse non solo riapre un negozio, ma cerca di rilanciare un messaggio di speranza e di dignità lavorativa. 

I negozi più antichi d’Italia: quali sono

Le botteghe storiche, veri e propri custodi di questo patrimonio, si disperdono in città e villaggi lungo la Penisola, ognuna raccontando una storia unica di dedizione e maestria. Ecco un viaggio tra le dieci botteghe più antiche d’Italia, testimoni viventi della tradizione Made in Italy.

Il Salumaio di Montepoleone a Milano, aperto alla fine degli anni ’50, è un punto di riferimento per chi cerca salumi di alta qualità e formaggi, offrendo un’oasi di gusto nel cuore pulsante della città.

La Farmacia Sant’Anna a Genova, è antichissima e risale alla metà del 1600. Situata all’interno di un convento, questa farmacia conserva un’atmosfera d’altri tempi con il suo pavimento in marmo e i soffitti voltati, dove Frate Ezio propone rimedi naturali tramandati nei secoli.

Le Zendraglie a Napoli rappresenta una delle ultime tripperie autentiche della città, dove si possono gustare le tradizionali “carnacotte” vendute nei tipici “cuppitielli”.

L’Antica Macelleria Falorni, vicino Firenze è in attività da oltre due secoli. Qui si possono assaporare prodotti come il salame di cinghiale e la finocchiona, tutti provenienti dall’allevamento privato della macelleria.

In Umbria non si poteva non menzionare l’Atelier Brozzetti a Perugia, un laboratorio-scuola che continua la tradizione umbra della tessitura medievale e rinascimentale, noto per le sue “Tovaglie Perugine”.

A Roma, l’Antica Libreria Cascianelli offre una pausa di riflessione tra romanzi storici e antiche edizioni, essendo una delle botteghe più amate della città aperta negli anni ’50.

A Bologna c’è Tamburini. Questa salumeria, nota a livello internazionale grazie anche al New York Times, è famosa per i suoi prodotti tipici come tortellini e mortadella, venduti proprio dietro l’antico bancone vicino alle Due Torri.

A Mancuso Pupi a Palermo, si continua l’antica arte dei pupi siciliani, patrimonio Unesco, con una bottega che risale al 1928.

C’è poi la Bottega della Cartapesta a Lecce, dove si mantengono vive le tecniche seicentesche per creare statue e oggettistica in cartapesta.