Recenti episodi di violenza a Perugia hanno riacceso le preoccupazioni dei cittadini e hanno iniziato a influenzare in modo profondo la campagna elettorale per la carica di sindaco. Proprio nel dibattito sulla sicurezza urbana le dichiarazioni del candidato sindaco Massimo Monni hanno sollevato una serie di critiche da parte di Luca Merli, assessore alla sicurezza e candidato per la Lega. Quest’ultimo ha definito semplicemente “sconcertanti” le idee del suo avversario politico che, a suo dire, “dimostra di non conoscere più nulla della sua città“.

Merli ha evidenziato come, contrariamente a quanto sostenuto da Massimo Monni, l’amministrazione abbia già intrapreso significativi passi avanti nella direzione della sicurezza. La campagna elettorale entra quindi nel vivo e la violenza in città, specialmente nella zona della stazione Fontivegge, è uno dei temi caldi che infiammano gli animi.

Violenza a Perugia e campagna elettorale: Luca Merli risponde a Massimo Monni

Luca Merli, assessore alla sicurezza e in lizza come sindaco per la Lega, risponde alle dichiarazioni di qualche giorno fa di Massimo Monni, suo avversario nella corsa e candidato sindaco per Perugia Merita. “[Monni, ndr] Parla della necessità di aumentare il numero dei vigili urbani, che oggi si chiamano agenti di Polizia Locale, ignorando che ne abbiamo assunti 50 in questi anni e tutti sotto i 35 anni di età“. Con queste parole Merli focalizza subito l’attenzione sulle azioni concrete che la Lega avrebbe messo in campo a Perugia negli ultimi tempi.

Inoltre, Merli critica la proposta di reintrodurre il vigile di quartiere, “che non esiste più“, sostituito dalla più moderna polizia di prossimità, “un progetto presente in tutte le città e anche a Perugia“. E difende l’installazione di 400 telecamere di sicurezza, contrariamente all’opinione del suo avversario che ne mette in dubbio l’utilità. Infatti afferma che Monni “parla clamorosamente dell’inutilità delle 400 telecamere che abbiamo installato, cosa folle dato che dove ci sono le telecamere sono diminuiti i reati“. “Telecamere” – prosegue – “collegate alle banche dati delle forze dell’ordine e questo ha permesso spesso di individuare anche gli autori di numerosi reati“.

Politiche di sicurezza e risultati: una visione critica dell’integrazione

La discussione in piena campagna elettorale sulla sicurezza e sulla violenza a Perugia passa anche dal tema dell’integrazione. Luca Merli, infatti, prosegue nel suo intervento criticando la visione di Massimo Monni il quale, a suo dire, non considera la realtà di molti extracomunitari coinvolti in attività delittuose, che non mostrano affatto la volontà di integrarsi.

L’approccio dell’amministrazione si concentra sulla certezza della pena e sull’espulsione per chi delinque, mantenendo al contempo un impegno verso l’integrazione di chi vive nella legalità. Sempre riguardo alle parole di Monni sulla sicurezza, Merli si fa più duro. “Comico il ringraziamento alle forze dell’ordine quando poi dice che se intervengono significa che qualcosa non va: è fantascienza pensare di vivere in una città senza le forze dell’ordine che prevengono e reprimono nei reati, è uno slogan elettorale anche fasullo“.

L’assessore alla sicurezza evidenzia i risultati ottenuti dal Nucleo di Decoro Urbano, attivo da due anni a Fontivegge, che ha portato all’identificazione di 1060 persone, 12 arresti, 8 espulsioni, e numerosi altri interventi significativi tra cui 34 sequestri di droga. Questi dati, secondo Merli, dimostrano l’efficacia delle politiche di sicurezza adottate, pur riconoscendo che la strada da percorrere è ancora lunga. La linea politica del candidato per la Lega è chiara: certezza della pena ed espulsione per chi commette reati. “Certo” – aggiunge – “chi non delinque e ha la fedina penale pulita deve essere integrato, ma chi commette tutti questi reati evidentemente non vuole“.

Nel suo intervento di risposta alle dichiarazioni del candidato sindaco per Perugia Merita Massimo Monni, Luca Merli conclude sottolineando come gli ultimi episodi di violenza dimostrino l’inefficacia dell’integrazione in certi contesti, invitando il suo avversario a una maggiore consapevolezza delle sfide reali che la città affronta ogni giorno.