La Polizia di Stato di Perugia ha arrestato un 32enne che stava insultando la madre, con una condotta violenta, nonostante fosse sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa, per violazione del provvedimento e inosservanza delle prescrizioni connesse all’utilizzo del braccialetto elettronico.
Il classe 1993 è stato intercettato dagli agenti della Polizia, intervenuti all’interno di un parcheggio condominiale a seguito di una chiamata per una segnalazione di lite; L'uomo, in forte stato di agitazione, stava battendo dei forti colpi sul portone d’ingresso del condominio dove viveva la madre, vittima anche di insulti.
La donna, che aveva provato a uscire di casa per alcune commissioni, è stata costretta a rientrare di corsa nel proprio appartamento, chiudendosi dentro per via della paura. Il 32enne ha proseguito con la propria condotta aggressiva, nonostante la presenza dei poliziotti, opponendo resistenza e tentando di colpire gli agenti senza riuscirci.
Una volta riusciti a contenerlo, il 32enne, gravato dalla misura cautelare del divieto di avvicinamento con monitoraggio mediante strumenti di controllo elettronico, è stato accompagnato in Questura dove, al termine delle attività di rito, è stato denunciato per il reato di resistenza e minacce ad un Pubblico Ufficiale e tratto in arresto in flagranza per la violazione della precitata misura cautelare.
L’uomo è stato trattenuto presso le camere della sicurezza in attesa dell’udienza di convalida con il quale il Giudice delle Indagini Preliminari ha convalidato il provvedimento e disposto l’applicazione della misura cautelare del divieto di dimora nel territorio del Comune di Perugia.
Un intervento rapido della Polizia di Stato ha interrotto una nuova condotta persecutoria ai danni di una donna a Perugia. Un 47enne, già sottoposto alla misura dell’allontanamento dalla casa familiare e al divieto di avvicinamento, è stato sorpreso sotto l’abitazione dell’ex moglie e arrestato in flagranza. Il Gip ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere.
La chiamata al Numero Unico di Emergenza è arrivata mentre l’uomo, classe 1978 e cittadino albanese, suonava ripetutamente al citofono dell’ex coniuge, minacciando di forzare l’ingresso dello stabile. La vittima, impaurita, ha chiesto aiuto. Le Volanti sono arrivate in pochi minuti e hanno trovato il 47enne ancora nei pressi del portone.
Identificato e sottoposto a controllo, è emerso che era destinatario di un’ordinanza applicativa dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento nei confronti della ex moglie e dei due figli, provvedimento disposto dal Gip lo scorso 9 settembre.
Constatata l’inottemperanza, l’uomo è stato accompagnato in Questura per gli adempimenti di rito. La condotta, avvenuta in palese violazione del perimetro imposto dal tribunale, ha integrato gli estremi della flagranza per il reato di inosservanza delle prescrizioni connesse alla misura cautelare. Su disposizione del Pubblico Ministero, il 47enne è stato trattenuto nelle camere di sicurezza in attesa dell’udienza di convalida.
All’esito dell’udienza, il Giudice per le indagini preliminari ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere, misura ritenuta necessaria per interrompere le condotte e prevenire nuove violazioni. L’uomo è stato quindi trasferito presso la Casa circondariale di Perugia Capanne. Il provvedimento rafforza un indirizzo di tutela che, nei casi di reiterazione, privilegia misure detentive a maggior garanzia della vittima.
In Italia esiste un numero gratuito antiviolenza e stalking, il 1522, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Pari Opportunità.
È attivo 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, ed è accessibile gratuitamente da rete fissa e mobile. Il servizio fornisce assistenza psicologica e legale alle vittime, le orienta verso strutture sul territorio - centri antiviolenza, consultori pubblici, servizi sociali, pronto soccorso con percorsi rosa - e si avvale di operatori qualificati.
I servizi collegati al 1522 sono disponibili anche in inglese, francese, spagnolo e arabo, a dimostrazione di un impegno a tutelare tutte le vittime, anche straniere, in un’ottica di inclusione e capillarità.