Si respira un’aria di tensione non indifferente a Palazzo dei Priori a Perugia, tra maggioranza e minoranza in Consiglio, e al centro del dibattito c’è l’assessora comunale alle Politiche sociali e Pari opportunità Costanza Spera.
I Consiglieri comunali d’opposizione, membri della coalizione di centrodestra e i civici, annunciano, infatti, il deposito di un’interrogazione diretta alla sindaca Vittoria Ferdinandi e la relativa richiesta di attivazione della commissione Controllo e Garanzia per avere dei chiarimenti. A sollevare perplessità nei cuori della minoranza è, nella fattispecie, il finanziamento di 2 mila euro a un’associazione di promozione sociale cui risulta ad oggi far parte anche l’assessora Costanza Spera.
“Tale fattispecie – scrivono in una nota congiunta – se dovesse essere confermata, rappresenterebbe una palese e macroscopica violazione del principio di imparzialità previsto dalla legge, trovandosi l’assessore Spera in conflitto di interesse“.
Opposizione: “Spera in conflitto d’interesse”
“Come risulta dal curriculum depositato presso la segreteria del Comune e inoltrato a suo tempo a tutti i consiglieri, Costanza Spera dichiara di far parte dell’associazione in questione”: è quanto rendono noto i consiglieri comunali di minoranza a Palazzo dei Priori. L’associazione cui si fa riferimento è Metanoia, alla quale il Comune di Perugia ha recentemente riconosciuto un contributo di 2 mila euro per organizzare il concerto di San Lorenzo.
Associazione “dalla quale Spera non si è dimessa – fanno notare i rappresentanti dell’opposizione in Consiglio comunale – come la normativa impone e della cui posizione si è evidentemente ignorata la conflittualità da parte degli assessori alla Cultura e Turismo, Pierini e Croce che hanno avallato il contributo”.
Opposizione contro Spera: “Si dimetta”
“Non è certamente né l’importo né la finalità dell’evento che contestiamo di per sé nell’atto, ma l’evidente utilizzo dei fondi pubblici per finanziare le Associazioni “amiche”, ignorando i doveri che la legge impone” affermano, inoltre, i consiglieri comunali di minoranza.
“Mai, a nostra memoria, nella storia del Comune di Perugia – aggiungono –si era registrato un caso del genere, dobbiamo desumere che questo sia solo la prima dimostrazione del loro motto in campagna elettorale “Riprendiamoci Perugia”. Atto doveroso sarebbe che l’assessore Spera rassegnasse le dimissioni e ci aspettiamo contestualmente dei chiarimenti da parte dei suoi colleghi Pierini e Croce”.
La sindaca Ferdinandi difende: “Attacco infondato”
“Mi sento di dover difendere l’onorabilità dell’assessora Spera e dell’amministrazione comunale tutta”: così la sindaca Vittoria Ferdinandi interviene a difesa di Costanza Spera in un video postato sui suoi canali social, dove al suo fianco siede l’assessora alle Politiche Sociali e Pari Opportunità.
“E’ stata vittima di un ennesimo attacco da parte delle forze della minoranza. Un attacco strumentale e infondato. Perchè se è vero che le forze di minoranza hanno il diritto e il dovere di vigilare sulla correttezza del lavoro portato avanti dall’amministrazione comunale – dice la sindaca – è altrettanto vero che non possiamo continuamente accettare che le forze di opposizione veicolino sulla stampa e sui social media delle informazioni palesemente infondate”.
Ed ecco, quindi, che la sindaca domanda apertamente all’assessora Costanza Spera se “è o è stata mai direttrice o membro del direttivo dell’associazione Metanoia”. “No, assolutamente e soprattutto non lo sono mai stata” risponde in modo secco e deciso Spera.
“Eri al corrente che un dirigente del Comune di Perugia – chiede, ancora, Ferdinandi a Spera – stava accordando questo contributo all’associazione?”. E la risposta che riceve dall’assessora alle Politiche sociali è di nuovo “Assolutamente no”. Di conseguenza, la sindaca conclude che “non esiste nessun tipo di incompatibilità o di conflitto d’interesse così come stabilito dall’Articolo 63 del TUEL“. La prima cittadina di Perugia, tra l’altro, coglie l’occasione per sottolineare come le assegnazioni comunali che prevedano un contributo inferiore ai 70mila euro siano a discrezione dirigenziale.