Taglio del nastro per il governo di Palazzo dei Priori: si è appena conclusa oggi, lunedì 15 luglio 2024, la prima seduta del Consiglio comunale di Perugia. L’assise, in base alle risultanze delle recenti elezioni amministrative di fine giugno, si compone di 32 membri: 20 per la maggioranza rappresentanti della coalizione di centrosinistra e civici guidata dalla neo sindaca Vittoria Ferdinandi, e 12 per la minoranza.

A presiedere la seduta, è stato il consigliere di Fratelli d’Italia Matteo Giambartolomei in qualità di “consigliere anziano”, ossia colui che ha ottenuto il maggior numero di voti personali e di lista.

La seduta ha preso il via con l’esame delle condizioni degli eletti alla carica di consigliere comunale, nonché con la surroga dei consiglieri, a seguito della nomina di alcuni tra loro alla carica di assessore. All’esito, l’aula ha approvato la pratica all’unanimità e non sono emerse condizioni ostative.

Perugia, il nuovo consiglio comunale

Il nuovo Consiglio comunale di Perugia risulta così composto da 32 eletti: 21 membri per la maggioranza – 20 consiglieri più la neo sindaca Vittoria Ferdinandi – e 12 per la minoranza. Ecco tutti i nomi dei consiglieri.

LA MAGGIORANZA

  • Partito Democratico (9 consiglieri): Lorenzo Ermenegildi Zurlo, Elena Ranfa, Francesca Pasquino, Nicola Paciotti, Silvia Pannacci, Marko Hromis, Niccolò Ragni, Federico Balducci (surroga per la nomina in giunta di Costanza Spera), Federico Maria Phellas (surroga per la nomina in giunta di Francesco Zuccherini);
  • Anima Perugia (4 consiglieri): Riccardo Vescovi, Laura Tanci, Simone Cenci, Federico De Salvo (surroga per la nomina in giunta di David Grohmann); 
  • Pensa Perugia (2 consiglieri): Lorenzo Mazzanti, Cesare Carini; 
  • Movimento 5 stelle (2 consiglieri): Antonio Donato, Stefano Nuzzo (surroga per la nomina in giunta di Francesca Tizi);
  • Orchestra per la Vittoria (1 consigliere): Lucia Maddoli (surroga per la nomina in giunta di Fabrizio Croce);
  • Alleanza Verdi e Sinistra (1 consigliere): Lorenzo Falistocco (surroga per la nomina in giunta di Pierluigi Vossi); 
  • Perugia per la sanità pubblica (1 consigliere): Fabrizio Ferranti.

LA MINORANZA

  • Margherita Scoccia candidata alla carica di sindaco per il gruppo di liste “Perugia civica”, “Fratelli d’Italia”, “Futuro Giovani”, “Unione di Centro”, “Forza Italia”, “Perugia Amica”, “Progetto Perugia2, “Lega Perugia”. 
  • Fratelli d’Italia (5 consiglieri): Matteo Giambartolomei, Riccardo Mencaglia, Nicola Volpi, Clara Pastorelli, Paolo Befani;
  • Forza Italia (3 consiglieri): Edoardo Gentili, Augusto Peltristo, Gianluca Tuteri;
  • Perugia civica (2 consiglieri): Nilo Arcudi, Chiara Calzoni;
  • Progetto Perugia (1 consigliere): Leonardo Varasano.

Presidente e vicepresidenti, elezione rinviata

La prima seduta del Consiglio comunale di Perugia è proseguita con la pratica finalizzata all’elezione del presidente e dei due vicepresidenti. Dopo il dibattito e la votazione in forma segreta, tuttavia, la pratica è stata rinviata alla prossima seduta. Infatti, nessun candidato alla presidenza ha raggiunto il quorum richiesto, vale a dire i due terzi dei componenti pari a 22 voti.

Durante la riunione, la maggioranza di Palazzo dei Priori ha proposto quale presidente la consigliera Elena Ranfa del Partito democratico, che ha ottenuto 21 voti; 11 le schede nulle. A farsi portavoce, in rappresentanza di tutta la maggioranza, dell’indicazione del nome di Ranfa era stata la consigliera Lucia Maddoli di Orchestra per la Vittoria.

“Ranfa – ha spiegato, a tal proposito, Maddoli illustrando le ragioni della proposta – ha maturato una lunga esperienza in questa assise, acquisendo conoscenze profonde sul suo funzionamento. Ha inoltre sempre dimostrato un altissimo rispetto delle Istituzioni e delle diversità delle opinioni”.

“Siamo certi – ha aggiunto – che questo suo bagaglio di esperienze unito alle sue indubbie qualità personali (sensibilità sociale, culturale e politica) le permetteranno di svolgere egregiamente il compito di presidente del Consiglio, garante del corretto funzionamento dell’ordine, ma anche di interpretare al meglio la spinta verso il rinnovamento e la rivitalizzazione della democrazia locale che dovrà partire da un lavoro che miri a dare nuova centralità e forza al ruolo del Consiglio comunale come luogo del dibattito cittadino e di assunzione delle decisioni”.