Per prepararsi alle imminenti elezioni amministrative a Perugia, fissate per l’8 e 9 giugno, l’Unione delle Donne in Italia (UDI) ha promosso un evento di fondamentale importanza sulla condizione femminile. Oggi lunedì 6 maggio alle 17, il Teatro di Figura del capoluogo umbro ospiterà un incontro di rilievo in cui l’obiettivo principale è quello di esaminare da vicino la situazione delle donne nella città coinvolgendo attivamente tutti i candidati e le candidate in un dialogo aperto e costruttivo.
Condizione femminile a Perugia: la politica come strumento di cambiamento
Le donne dell’UDI hanno elaborato un documento dettagliato contenente proposte concrete, che verranno presentate ai candidati con la richiesta di sottoscriverle quanto prima. “Allo stesso tempo“, dicono, “chiederemo loro di rappresentare quelle che sono le azioni contenute nei loro programmi elettorali sui temi individuati“.
“Siamo davvero felici che la nostra proposta di confronto sia stata accolta con tanto entusiasmo e che ci sia un reale desiderio di partecipazione da parte della classe politica, tutta, non solo di chi si candida a sindaco/a“. Con queste parole le rappresentanti dell’Unione Donne in Italia esprimono la loro soddisfazione per l’evento di oggi a Perugia sulla condizione femminile. Un confronto, quello in programma alle 17 al Teatro di Figura, che non è soltanto un’opportunità per esporre idee e programmi elettorali. Ma anche e soprattutto un momento per esplorare le azioni pratiche che ciascun candidato intende adottare per migliorare la vita delle donne nella città.
Si intende quindi “fare della politica strumento per migliorare le condizioni di vita delle donne nella nostra città. Crediamo che solo politicamente si possa costruire un futuro migliore, un futuro che noi oggi immaginiamo libero“, concludono le organizzatrici.
Le tematiche del confronto
L’incontro di UDI con i candidati alle elezioni amministrative della città di Perugia si concentrerà su quattro macro aree di interesse cruciali per la condizione femminile della città. Si discuterà innanzitutto della violenza di genere, con particolare attenzione alla situazione dei Centri antiviolenza della città e alla condizione delle donne migranti. Ma anche alla nascita dei Centri per uomini maltrattati, dall’importanza altrettanto fondamentale per contrastare gli “sberleffi” con i quali hanno a che fare gli uomini vittime di maltrattamenti.
Altro punto cruciale sarà la salute sessuale e riproduttiva, insieme alla formazione sul contrasto alla violenza di genere e al tema del lavoro femminile. Il dibattito sarà arricchito dalle riflessioni e dalle proposte dei candidati e delle candidate presenti, i quali avranno l’opportunità di esporre il proprio punto di vista su queste tematiche fondamentali. Le organizzatrici dell’UDI auspicano che queste otto proposte concrete, elaborate con cura e attenzione, diventino parte integrante dell’agenda politica della futura amministrazione cittadina. “Chiediamo a chi andrà ad amministrare la nostra città di mettere in agenda”, dichiarano.
L’hate speech al centro di un incontro alla Casa delle Donne di Terni
Sulla condizione femminile presente anche Terni che, lo scorso venerdì, ha ospitato un interessante incontro alla Casa delle Donne in via Aminale. La responsabile della Task Force Hate Speech di Amnesty International, Dora Farina, e l’avvocata Simona Schiavoni hanno affrontato il tema del contrasto al linguaggio dell’odio.
L’evento, intitolato “Contrastare il linguaggio d’odio. Per un’educazione al rispetto contro l’Hate Speech”, è stato promosso da Terni Donne aps in collaborazione con E Se Domani Terni. Un dialogo intenso e informativo, nato dalla necessità di sensibilizzare e informare l’opinione pubblica su un fenomeno diffuso e pericoloso, che spesso colpisce le minoranze e i soggetti più vulnerabili.
Il contesto ternano ha reso ancora più urgente questa azione di sensibilizzazione, se si considera che, secondo la Mappa dell’intolleranza pubblicata nel 2023 dall’associazione VOX – osservatorio italiano che monitora l’odio sui social – Terni è stata classificata come la città più intollerante d’Italia, superando persino città di dimensioni maggiori come Roma, Milano e Torino. In una realtà dove l’odio è già pervasivo, il rischio di violenza verbale online diventa ancor più presente.