Il Perugia vive un momento complicato, e lo sapeva bene Vincenzo Cangelosi quando ha accettato l'incarico di allenatore dopo l'esonero di Lamberto Zauli. L'esordio sulla panchina biancorossa non ha portato punti, ma ha mostrato segnali positivi nella sfida contro la capolista Virtus Entella. Il gol di Tiritiello nei minuti di recupero ha condannato il Grifo a una sconfitta dolorosa, ma la prestazione ha evidenziato alcuni aspetti incoraggianti, nonostante una classifica che diventa sempre più preoccupante.
Nel suo primo match alla guida del Perugia, mister Cangelosi ha dovuto fare i conti con numerose assenze, specialmente in difesa. L'ex tecnico della Casertana ha optato per una soluzione inedita: una difesa a tre con Bartolomei centrale, affiancato da Leo e Giraudo come braccetti. A centrocampo, la linea a cinque ha reso difficile il fraseggio e la verticalizzazione della Virtus Entella, mentre in attacco la coppia Montevago-Kanoute ha cercato di impensierire la retroguardia ligure.
Se da un lato il pressing alto e la buona organizzazione hanno permesso al Perugia di giocarsela alla pari, dall'altro alcuni errori individuali e la scarsa lucidità sotto porta hanno impedito di capitalizzare le occasioni create. Montevago ha avuto un'opportunità colossale nel primo tempo, liberato da un filtrante di Broh e dal movimento intelligente di Kanoute, ma il suo tiro è finito alto. L'ex attaccante di Entella e Gubbio è ancora a secco dal 15 dicembre 2024 e il suo digiuno sembra condizionarlo pesantemente.
Nonostante la sconfitta, la squadra ha dimostrato di potersela giocare anche contro le migliori, ma serve più concretezza. La classifica, infatti, non concede tregua: il Perugia si trova al sedicesimo posto con 29 punti, in piena zona playout. I playoff, invece, sono a cinque lunghezze, con il Gubbio decimo a quota 34. Con ancora tante partite da giocare, il tempo per invertire la rotta c'è, ma bisogna iniziare a fare punti subito.
L'eredità di Zeman è evidente nel gioco proposto da Cangelosi: pressing alto e verticalizzazioni rapide per sorprendere l'avversario. Contro l'Entella, questa filosofia ha dato i suoi frutti nella prima frazione, con il Perugia capace di mettere in difficoltà i liguri. Nel secondo tempo, la squadra ha pagato l'alto dispendio di energie, segno che la condizione atletica non è ancora ottimale per sostenere certi ritmi per 90 minuti.
Joselito, Broh e Giunti hanno mostrato sprazzi interessanti, con il centrocampista spagnolo ex Hellas Verona che sta crescendo di partita in partita. Il vero valore aggiunto, però, potrebbe essere Mamadou Kanoute. L'ex Trapani si sta rivelando un'arma importante: dopo l'assist al debutto contro la Lucchese, anche contro l'Entella ha disputato una gara di alto livello. Se riuscirà a mantenere questo standard, potrebbe diventare il trascinatore della squadra in questo finale di stagione.
Il prossimo impegno vedrà il Perugia affrontare l'Ascoli al "Renato Curi", un match fondamentale per cercare di risalire la classifica. La vittoria manca dal 10 gennaio, quando un rigore di Lisi permise di superare il Carpi. Da allora, il Grifo ha raccolto solo due pareggi e quattro sconfitte, un trend che deve essere invertito immediatamente.
Con il recupero di elementi chiave come Riccardi, Angella e Dell'Orco, Cangelosi potrebbe abbandonare la difesa a tre per tornare al 4-3-3, un modulo più adatto alle caratteristiche della rosa. In questa disposizione, giocatori come Cisco e Seghetti potrebbero esprimersi meglio, senza dover sacrificarsi troppo in fase difensiva. Anche Kanoute, che ha ben figurato tra le linee, potrebbe beneficiare di un sistema più offensivo.
Mister Cangelosi ha portato nuove idee e un sistema di gioco più aggressivo, ma ora servono punti. Il Grifo ha ancora la possibilità di cambiare il proprio destino, ma deve iniziare a farlo subito. Il tempo della clessidra scorre inesorabilmente, e la squadra dovrà rispondere sul campo.