28 Jun, 2025 - 21:00

Perugia, atti osceni in luogo pubblico: denunciato cinquantenne in biblioteca

Perugia, atti osceni in luogo pubblico: denunciato cinquantenne in biblioteca

L'indecenza, purtroppo, non conosce limiti. Quella che per tutti dovrebbe essere un’oasi di cultura, studio, pace e silenzio, si è trasformata in un incubo disgustoso per tre ragazze. Pochi giorni fa, in una delle biblioteche comunali di Perugia, tre giovani frequentatrici hanno trovato il coraggio di denunciare comportamenti del tutto inaccettabili da parte di un uomo, un cinquantenne che - secondo le testimonianze - non sarebbe nuovo a simili atteggiamenti.

Atti osceni a Perugia: denunciato uomo in biblioteca

Un luogo di libri, banchi, computer e silenzi operosi, dove studenti e studentesse cercano concentrazione per tesi, esami e ricerche. E invece, tra scaffali e postazioni studio, si è consumata una scena inaccettabile. Stando a quanto riferito dalle ragazze, l’uomo, già conosciuto dal personale per condotte “poco consone” in passato, avrebbe compiuto atti di autoerotismo in pieno giorno, proprio di fronte alle giovani malcapitate, nella sala studio. Un atto vergognoso, che ha interrotto all’improvviso l’atmosfera di quiete e trasformato un pomeriggio di studio in un episodio di disagio e paura.

Scioccate e intimorite, le studentesse hanno subito avvisato il personale della biblioteca, che ha allertato senza indugio la Centrale operativa della Polizia locale. Gli agenti sono arrivati in pochi minuti, hanno identificato l’uomo  e raccolto la denuncia delle ragazze. Per lui è scattata la denuncia per molestie, disturbo alla persona e atti osceni in luogo pubblico.

Ora la biblioteca coinvolta è sorvegliata con maggiore attenzione. La vicenda ha sollevato indignazione e preoccupazione tra studenti e cittadini: un episodio che riapre il dibattito sulla sicurezza nei luoghi pubblici di cultura, spesso frequentati da minori, ragazzi e ragazze sole, che devono poter studiare senza il timore di incappare in simili degradi.

Atto osceno in luogo pubblico: cosa prevede la legge italiana

Chi commette atti osceni in luogo pubblico - come nel caso del quarantenne di Perugia - rischia di andare incontro a sanzioni non solo morali, ma anche penali. In Italia il reato di atti osceni è regolato dall’articolo 527 del Codice Penale. La norma punisce chiunque compia “atti contrari alla pubblica decenza” in luoghi aperti o esposti al pubblico.

Fino a pochi anni fa, l’atto osceno era considerato reato perseguibile d’ufficio con pene detentive che arrivavano fino a tre anni di carcere. Con la depenalizzazione introdotta dal Decreto Legislativo 8/2016, nella maggior parte dei casi - quando non vi siano aggravanti - l’atto osceno è stato trasformato in illecito amministrativo: chi lo commette rischia una sanzione pecuniaria compresa tra 5.000 e 30.000 euro.

Se l’oscenità avviene in luoghi frequentati da minori o scuole, oppure se ci sono minori presenti, può scattare di nuovo la perseguibilità penale, con pene detentive fino a quattro anni.
La legge stabilisce anche la differenza tra atti osceni e atti di libidine violenta: questi ultimi ricadono nell’ambito dei reati sessuali veri e propri e comportano pene ben più severe, trattandosi di condotte che ledono la libertà sessuale altrui.

Chi compie atti osceni rischia inoltre di ricevere un Daspo urbano o un ordine di allontanamento da parte del questore per vietargli l’accesso ai luoghi pubblici in cui si è verificato l’episodio. Oltre alle sanzioni penali o amministrative, resta la possibilità per le vittime di sporgere denuncia per molestie e disturbo, aggravando la posizione dell’autore. Insomma, un gesto di degrado che può costare caro non solo in termini di reputazione, ma anche di conseguenze legali. Nel caso di Perugia, l’indagine è ora nelle mani della Procura, che valuterà eventuali recidive e la sussistenza di aggravanti legate alla presenza di minori o studenti.

Perugia, oltraggio alla Fontana Maggiore: un uomo urina nel monumento simbolo

Non solo la biblioteca. Alla fine dello scorso maggio, Perugia è finita di nuovo sotto i riflettori per un altro gesto di inciviltà, questa volta nel cuore del centro storico. Nella notte tra il 29 e il 30 maggio, un uomo ha scavalcato le recinzioni che proteggono la Fontana Maggiore, uno dei simboli della città, e ha urinato all’interno della vasca.

A documentare la scena, alcuni passanti che si trovavano in piazza a quell’ora tarda: smartphone alla mano, hanno ripreso tutto e inviato i video alle forze dell’ordine e al Comune. Immagini che hanno fatto il giro dei social, sollevando indignazione e sconcerto.

L’uomo è stato identificato grazie ai filmati e dovrà rispondere di atti contrari alla pubblica decenza e di danneggiamento di bene culturale, reato che prevede sanzioni severe, soprattutto quando si tratta di un monumento simbolo come la Fontana Maggiore.

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Lorenzo Farneti
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