15 Sep, 2025 - 12:18

Perugia, attacco sterile e difesa ballerina: serve una scossa immediata

Perugia, attacco sterile e difesa ballerina: serve una scossa immediata

Un avvio di campionato da dimenticare. Dopo quattro giornate di Serie C, il Perugia si ritrova con soli tre punti in classifica, frutto di tre pareggi e una sconfitta. Un bottino magro, lontano dalle aspettative della vigilia. L’ambiente biancorosso sognava un avvio ben diverso, invece l’atmosfera che aleggia sopra il capoluogo umbro è quella di un cielo coperto, con più nubi che raggi di sole.

La sconfitta di ieri al Renato Curi contro l’Ascoli ha aggravato un malumore che già serpeggiava tra i tifosi. Il pubblico, che mai ha fatto mancare il proprio sostegno, si trova ora a fare i conti con la dura realtà: questo Perugia fatica a trovare un’identità precisa, e la classifica lo certifica.

Numeri impietosi: attacco spuntato e difesa traballante

I numeri raccontano la verità. Cinque gol subiti e solo tre realizzati: un bilancio che descrive una squadra vulnerabile dietro e poco incisiva davanti. Dei tre gol messi a segno, due arrivano da calcio piazzato e soltanto uno su azione manovrata. Dati che non fanno sorridere e che fotografano una sterilità offensiva preoccupante.

Il modulo scelto da mister Vincenzo Cangelosi, il 4-3-3 di chiara matrice zemaniana, non ha ancora dato i frutti sperati. La squadra appare frenata, quasi intimorita nell’alzare i ritmi e nell’andare a pressare alto. Senza uomini di gamba e con interpreti che non sembrano cuciti addosso a questo sistema di gioco, il Perugia fatica a esprimere trame offensive efficaci.

Centrocampo in difficoltà: pochi strappi e tante imprecisioni

La linea mediana è uno dei reparti più in difficoltà. Giunti rappresenta l’unico vero elemento box-to-box, capace di coprire campo e inserirsi. Diverso il discorso per Joselito, playmaker con buona visione ma poca corsa, e per Tumbarello, arrivato a parametro zero in estate e ancora lontano dalla forma migliore. Proprio lui, con un fallo ingenuo, ha regalato il rigore che ha portato in vantaggio l’Ascoli. Anche Broh e Torrasi non hanno convinto: tanta corsa, ma altrettanta imprecisione tecnica e tattica. L’impressione è che manchi equilibrio, quella capacità di schermare la difesa e allo stesso tempo di accendere la manovra.

Attacco: poche idee, zero gol pesanti

Il reparto offensivo è quello che preoccupa di più i tifosi. Sulle corsie laterali, oltre a Kanouté, non ci sono uomini in grado di saltare l’avversario e creare superiorità numerica. Bacchin e Matos sono poco utilizzati, mentre Manzari, per caratteristiche, non è l’uomo adatto all’uno contro uno.

Al centro dell’attacco il quadro non migliora. Montevago è ancora a secco in campionato, e la sua difficoltà a trovare la via del gol pesa come un macigno. Ogunseye, autore del rigore decisivo contro il Bra, appare ancora lontano dalla condizione migliore. Senza un bomber affidabile, il Grifo rischia di pagare un prezzo altissimo in termini di punti.

Difesa fragile: troppi errori di reparto

Il dato che preoccupa è anche quello dei gol subiti. L’unica gara in cui il Perugia ha mantenuto la porta inviolata è stata la prima contro il Guidonia, neopromosso. Ma anche in quell’occasione, Bernardotto fallì un rigore che avrebbe potuto cambiare la partita. Nelle successive tre gare, la difesa ha mostrato crepe evidenti: due reti subite a Bra, una nel derby contro il Gubbio, dove gli avversari hanno avuto almeno tre palle gol nitide, e due contro l’Ascoli. L’arrivo di un giocatore esperto come Megelaitis ha portato solidità, ma non è bastato a risolvere i problemi concettuali e di posizionamento. Spesso il centrocampo non filtra a dovere, lasciando la retroguardia esposta. La linea difensiva, a sua volta, paga errori di concentrazione e nelle preventive, dettagli che in Serie C costano caro.

Piazza delusa: mercato insufficiente e morale a terra

Il malumore dei tifosi nasce anche da un’estate vissuta con poche soddisfazioni. Il mercato non ha convinto la piazza, e i risultati delle prime giornate hanno alimentato la sensazione che il Perugia non sia stato rinforzato a dovere. Il popolo biancorosso, oggi si interroga sulle reali ambizioni della società. Le tribune del Curi hanno già manifestato nervosismo: il rischio è che il rapporto tra squadra e tifoseria si incrini ulteriormente.

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Lorenzo Farneti
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