Un episodio di violenza inaudita ha scosso Perugia, dove un uomo di 42 anni, di origine romena, è stato arrestato per tentato omicidio. L’arresto è giunto dopo aver ridotto in fin di vita la propria compagna, in un’escalation di brutalità che lascia senza parole. Il fermo è avvenuto a seguito di un’indagine lampo condotta dalla Procura della Repubblica guidata da Raffaele Cantone.

Una storia orrenda, senza dubbio. Un incubo che ha lasciato cicatrici profonde non solo sul corpo della vittima, ma anche nell’animo di chi legge e si chiede come possa accadere tutto questo dietro le porte chiuse di una casa.

Perugia, la dinamica del tentato omicidio: l’uomo picchia selvaggiamente la compagna

Il 19 agosto scorso, la vittima è stata trascinata con la forza in camera da letto dal suo aguzzino. L’uomo, accecato da una gelosia morbosa, ha iniziato a tempestare di pugni e schiaffi la donna, colpendola con una ferocia inaudita. Non contento, l’aggressore ha strappato il telefono dalle mani della compagna, deciso a scoprire presunti contatti con altri uomini. È in quel momento che la violenza ha raggiunto l’apice, con la vittima costretta a subire una vera e propria tortura psicologica e fisica.

La furia dell’uomo non si è fermata ai primi colpi. Secondo quanto emerso, l’aggressore ha continuato a infierire sulla donna, stringendole le mani al collo fino a farle perdere i sensi. Un gesto che, per sua stessa ammissione, è durato a lungo, con la vittima che si è risvegliata solo la mattina successiva, con il volto devastato da fratture e lesioni gravissime. Non si tratta solo di lividi: la donna ha riportato un trauma cranico e la perforazione del timpano, ferite che i medici hanno giudicato guaribili in 40 giorni. Un quadro agghiacciante che parla da sé.

Ma l’orrore non finisce qui. Dopo averla picchiata, l’aggressore ha preso le chiavi di casa, lasciando la compagna prigioniera nel proprio incubo domestico. Per tre giorni, la donna ha vissuto nella paura, con il corpo martoriato e senza la possibilità di chiedere aiuto. Solo dopo aver constatato le sue gravi condizioni, l’uomo ha deciso di restituirle il cellulare, ma non senza prima intimarle di mentire, ordinandole di dire ai soccorritori di essere caduta dalle scale.

L’uomo rimane in custodia cautelare, e si attende il processo che potrebbe portare a una condanna severa, vista l’efferatezza degli atti commessi. Gli inquirenti hanno raccolto prove consistenti che documentano la brutalità delle aggressioni subite dalla vittima, inclusi atti di soffocamento e gravi lesioni fisiche. 

Violenza domestica in Umbria: i dati dell’ultimo anno

L’Umbria sembra essere diventata un campo di battaglia dove le donne si trovano a combattere ogni giorno contro l’orrore della violenza domestica. I numeri che emergono dai primi mesi del 2024 sono un pugno allo stomaco: 136 donne hanno cercato rifugio nei Centri Antiviolenza (CAV), e questo solo nei primi 60 giorni dell’anno. Questo dato fa già impallidire l’intero conteggio delle vittime del 2023, segno di una realtà che si fa sempre più cupa e spietata.

Ma non è tutto. Come se le botte e le minacce non fossero abbastanza, si assiste a un inquietante boom di casi di revenge porn, con un aumento del 34% rispetto all’anno precedente. Queste nuove forme di violenza digitale vanno a sommarsi a maltrattamenti, percosse e abusi sessuali, disegnando un quadro che lascia poco spazio alla speranza.

In mezzo a questo tsunami di orrore, però, una luce sembra intravedersi nella provincia di Terni, dove le denunce per maltrattamenti in famiglia e atti persecutori hanno subito un calo significativo. Resta però il dubbio: si tratta di una vera inversione di tendenza o solo di un’illusione passeggera in un mare di violenza?