27 Apr, 2025 - 12:11

Perugia, anziano di 83 anni scompare nei boschi: ricerche senza sosta

Perugia, anziano di 83 anni scompare nei boschi: ricerche senza sosta

Ore di ansia e apprensione a Perugia, dove da ieri sera, intorno alle 19, sono in corso incessanti ricerche per ritrovare un uomo di 83 anni disperso nella zona boschiva tra Ferro di Cavallo e Fontana. L’anziano, noto appassionato di camminate ed escursioni, è affetto da Alzheimer e si è allontanato improvvisamente mentre era in compagnia della moglie. È stata proprio la donna, preoccupata nel non vederlo più tornare, a dare subito l’allarme.

Perugia, disperso 83enne affetto da Alzheimer: ricerche in corso

Le operazioni di ricerca si sono attivate immediatamente, coinvolgendo un massiccio spiegamento di forze coordinate dall’Unità di Comando Locale dei Vigili del Fuoco. L'intervento vede impegnati, oltre ai Vigili stessi, anche il Soccorso Alpino e Speleologico dell’Umbria (SASU), unità cinofile altamente specializzate, un elicottero dei Vigili del Fuoco e droni - i cosiddetti Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto - per il monitoraggio dall’alto.

Il luogo della scomparsa, la fitta zona boscosa di Fontana, alle porte di Perugia, rende particolarmente complesse le operazioni. Il bosco, caratterizzato da sentieri poco battuti e zone impervie, ha richiesto la mobilitazione di tutte le tecnologie e competenze disponibili. Gli specialisti di Topografia Applicata al Soccorso stanno supportando la ricerca con rilievi cartografici e tracciamento delle aree già perlustrate, per ottimizzare i movimenti delle squadre a terra.

Secondo quanto ricostruito, l'uomo, nonostante la malattia, amava ancora immergersi nella natura, abitudine che non aveva mai del tutto abbandonato. La zona scelta per la passeggiata di ieri era una delle sue preferite. Il disorientamento causato dall'Alzheimer potrebbe averlo indotto a perdere l'orientamento, allontanandosi rapidamente dalla moglie e finendo per addentrarsi nella fitta vegetazione senza più riuscire a ritrovare la strada del ritorno.

Soccorso Alpino e droni: così si cerca l’anziano disperso nei boschi di Perugia

Il Soccorso Alpino e Speleologico Umbria (SASU) è un corpo altamente specializzato, formato da operatori esperti in operazioni di salvataggio in ambienti impervi, montani e sotterranei. In Umbria il SASU svolge un ruolo fondamentale non solo nelle aree montane come la Valnerina o i Monti Sibillini, ma anche in zone boscose come quelle attorno a Perugia, dove le particolari condizioni ambientali possono trasformare rapidamente una semplice escursione in un evento critico.

Gli operatori del SASU sono addestrati a operare in situazioni estreme e utilizzano tecnologie d’avanguardia, tra cui droni, per supportare le attività di ricerca. In contesti come quello di Ferro di Cavallo, i droni - o Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto - rappresentano un supporto strategico: dotati di telecamere ad alta risoluzione e sensori termici, consentono di sorvolare vaste aree in tempi ridotti, individuando rapidamente eventuali tracce della persona dispersa, come movimenti nel sottobosco o variazioni di temperatura corporea.

I droni sono impiegati sia di giorno che di notte, grazie alla capacità di operare con sistemi di visione notturna. La loro agilità permette di raggiungere punti difficilmente accessibili via terra e di trasmettere in tempo reale le immagini ai centri di comando, facilitando così il coordinamento delle squadre a terra. In casi di persone affette da Alzheimer, ogni minuto può fare la differenza, ed è per questo che il ricorso a queste tecnologie è ormai imprescindibile nelle moderne operazioni di soccorso.

La sfida dei soccorsi nei casi di Alzheimer: la fragilità della memoria

Gli esperti che si occupano di soccorso alle persone affette da Alzheimer conoscono bene le difficoltà legate a questi casi. La perdita di orientamento è rapida e spesso imprevedibile: anche percorsi familiari possono improvvisamente diventare sconosciuti per chi è malato. Inoltre, chi si perde spesso non risponde ai richiami o tende a nascondersi per istinto, complicando ulteriormente le operazioni di ritrovamento.

Per questo motivo, la strategia adottata a Perugia è quella di battere il terreno il più rapidamente possibile, utilizzando squadre miste su più livelli - a terra e dal cielo - per aumentare le probabilità di successo. L’utilizzo di unità cinofile addestrate per il ritrovamento di persone scomparse rappresenta un altro tassello fondamentale: i cani sono capaci di seguire piste olfattive anche molto deboli, perfino dopo diverse ore. La situazione resta delicata, ma la macchina dei soccorsi è pienamente operativa, con la speranza di poter riportare al più presto l'anziano disperso tra le braccia della sua famiglia.

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Lorenzo Farneti
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