13 May, 2025 - 09:00

Paura a Perugia, anziana aggredita e scippata davanti casa

Paura a Perugia, anziana aggredita e scippata davanti casa

La quiete di Perugia, un tempo considerata una delle città più vivibili del Centro Italia, sembra incrinarsi giorno dopo giorno. Furti, scippi, aggressioni e tentate rapine: episodi che ormai scandiscono la quotidianità di molti quartieri, alimentando un senso crescente di insicurezza tra i cittadini. L’ultimo, in ordine di tempo, ha visto come vittima una donna anziana, aggredita e derubata davanti al portone della propria abitazione in via dei Filosofi. Un’aggressione tanto rapida quanto brutale, che ha riportato al centro del dibattito pubblico il tema della sicurezza urbana, mai come oggi sentito dalla popolazione.

L’aggressione in via dei Filosofi: due uomini in fuga

Tutto è accaduto nel tardo pomeriggio di ieri, in una zona residenziale e apparentemente tranquilla della città. Secondo la ricostruzione fornita dalla stessa vittima alla Polizia, la donna si trovava di fronte al portone di casa quando due uomini l'hanno sorpresa. Uno dei due malviventi, con tutta probabilità preposto a fare da “palo”, si è posizionato pochi metri più avanti, osservando i movimenti lungo la strada. Il complice, invece, ha agito con decisione: si è avvicinato repentinamente alla donna, l’ha afferrata per il collo e, con uno strattone violento, le ha strappato via la collana d’oro che portava al collo.

L’aggressione è durata pochi secondi. I due, dopo il colpo, si sono dileguati a piedi, facendo perdere le proprie tracce. Nessuno, almeno per ora, sembra aver assistito direttamente alla scena. Ma le telecamere di sorveglianza della zona potrebbero fornire elementi utili per l’identificazione. La donna, visibilmente sotto shock, è stata soccorsa da un’ambulanza del 118 e accompagnata all’ospedale per accertamenti. Non avrebbe riportato gravi lesioni fisiche, ma l’impatto emotivo è stato forte.

L’episodio di via dei Filosofi non è purtroppo un caso isolato. Negli ultimi mesi si sono moltiplicate le segnalazioni di furti in abitazione, scippi e vere e proprie rapine consumate in pieno centro o nei quartieri residenziali di Perugia. Molti residenti chiedono a gran voce un rafforzamento del presidio del territorio, soprattutto nelle ore pomeridiane e serali, quando spesso questi episodi si verificano.

Quali pene rischiano i responsabili secondo il Codice Penale?

Se individuati, i due aggressori potrebbero essere chiamati a rispondere di rapina aggravata in concorso, un reato tra i più gravi previsti dal nostro ordinamento penale. L’articolo di riferimento è il 628 del Codice Penale, che punisce chiunque, per procurarsi un ingiusto profitto, mediante violenza o minaccia, si impossessa di denaro o altra cosa mobile altrui. In questo caso, l’aggravante deriva sia dalla violenza fisica esercitata sulla vittima - afferrata per il collo - sia dalla presenza di più persone che hanno concorso nell’azione criminale.

L’articolo 628, secondo comma, stabilisce che la pena è aumentata da un minimo di cinque a un massimo di venti anni di reclusione se la rapina è commessa, ad esempio, con violenza grave o da più persone riunite. La sottrazione della collana, un oggetto prezioso sottratto con forza, rientra perfettamente in questa casistica. Non solo: la modalità dell’aggressione, pianificata e portata a termine in pieno giorno, denota una particolare spregiudicatezza da parte dei responsabili.

Anche lo stato psicologico della vittima potrebbe assumere rilievo nella valutazione del caso: lo stato di shock in cui è stata trovata dalla Polizia potrebbe essere considerato un ulteriore elemento di gravità.

Infine, se i responsabili dovessero risultare recidivi o con precedenti specifici, la pena potrebbe subire un ulteriore inasprimento. Il giudice, in sede di processo, ha infatti facoltà di tenere conto del curriculum criminale dell’imputato per calibrare la sanzione.

Nel caso in cui i due rapinatori fossero stranieri irregolari, potrebbero aggiungersi anche le contestazioni relative alla permanenza illegale sul territorio italiano. In caso contrario, resta in ogni caso ferma la possibilità di applicare misure cautelari preventive - come la custodia cautelare in carcere - anche nella fase delle indagini preliminari, qualora vi sia rischio di reiterazione del reato.

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Lorenzo Farneti
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