10 Jun, 2025 - 08:23

Perugia, aggressione su un autobus: arrestato 36enne senza fissa dimora

Perugia, aggressione su un autobus: arrestato 36enne senza fissa dimora

Un nuovo fatto di cronaca colpisce Perugia, in un periodo sempre più complesso per le forze dell’ordine, chiamate ogni giorno a fronteggiare situazioni ad alto rischio. Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Sezione Radiomobile del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Perugia hanno arrestato un cittadino nigeriano di 36 anni, senza fissa dimora, protagonista di un episodio di violenza a bordo di un autobus di linea.

Aggressione su un autobus Busitalia: paura tra i passeggeri

Erano le prime ore della mattina di ieri quando una chiamata al 112 ha segnalato un grave episodio a bordo di una linea Busitalia in transito a Perugia. Un uomo, in evidente stato di alterazione psico-fisica, aveva cominciato a creare il panico tra i passeggeri, urlando e minacciando chiunque gli si avvicinasse. Il personale della compagnia, impossibilitato a contenere la situazione, ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine.

All’arrivo dei militari, la scena è apparsa subito critica: l’uomo ha opposto resistenza e si è scagliato contro gli agenti e un dipendente dell’azienda di trasporto, provocando lievi ferite a entrambi. Solo grazie alla prontezza d’intervento dei Carabinieri, la situazione è stata riportata sotto controllo. Durante la perquisizione personale, è stato rinvenuto un coltello con una lama di 20 centimetri, che l’uomo portava con sé senza alcuna giustificazione.

Il 36enne è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, porto abusivo di oggetti atti a offendere e lesioni personali. È attualmente trattenuto presso le camere di sicurezza del Comando Provinciale di Perugia, in attesa dell’udienza di convalida dinanzi al Giudice del Tribunale locale.

A Deruta, ex compagna aggredita con una bicicletta: arrestato 53enne

Sempre nella giornata di ieri, un altro grave episodio ha richiesto l’intervento dei Carabinieri, questa volta a Deruta. Un uomo di 53 anni, con precedenti legati a episodi simili, ha atteso l’ex compagna di 42 anni sotto casa per poi colpirla con violenza usando una bicicletta, in più occasioni. La vittima, nonostante l’aggressione, è riuscita a mettersi in salvo e a chiamare i soccorsi. I militari giunti sul posto hanno trovato l’uomo in uno stato di forte alterazione, risultato poi positivo al test alcolemico con un valore di 1,08 g/L.

L’uomo è stato arrestato per stalking, maltrattamenti, lesioni personali e guida in stato di ebbrezza, e la bicicletta utilizzata per l’aggressione è stata posta sotto sequestro. Dopo le formalità di rito, il 53enne è stato condotto presso la Casa Circondariale di Spoleto, dove resterà in custodia cautelare, come disposto dal Giudice del Tribunale di Spoleto.

Coltelli, violenza e minacce: ecco cosa dice la legge

Dietro le fredde sigle degli articoli del Codice Penale si celano pene severe per chi aggredisce o minaccia l’ordine pubblico. I fatti accaduti a Perugia  pongono al centro dell’attenzione una serie di reati gravi, spesso sottovalutati, ma che la legge punisce con fermezza.

Nel caso del trentaseienne arrestato sul bus, le accuse sono tre:

  • Resistenza a pubblico ufficiale (art. 337 c.p.): commette questo reato chi usa violenza o minaccia contro un agente delle forze dell’ordine nell’esercizio delle sue funzioni. La pena prevista va da sei mesi a cinque anni di reclusione, a seconda della gravità e delle modalità dell’azione.
  • Porto abusivo di oggetti atti ad offendere (art. 4 della legge 110/1975): il coltello trovato addosso all’uomo, con lama di 20 centimetri, rientra tra gli strumenti vietati fuori dalla propria abitazione, se non si è in grado di dimostrare un motivo valido. In questi casi, la sanzione può arrivare fino a 18 mesi di arresto o a 20.000 euro di ammenda.
  • Lesioni personali (art. 582 c.p.): se l’aggressione provoca un danno fisico, anche lieve, si configura questo reato. La legge prevede fino a tre anni di reclusione, ma se le vittime sono pubblici ufficiali in servizio, la procedibilità è automatica e la pena può essere aggravata.
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Lorenzo Farneti
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