17 Jun, 2025 - 20:30

Perugia, drogata e violentata dopo la discoteca: condannati due albanesi

Perugia, drogata e violentata dopo la discoteca: condannati due albanesi

Erano ritenuti responsabili del reato di violenza sessuale aggravata ai danni di una diciannovenne perugina. Arrivata la condanna per l'episodio che risale al giugno 2024: sei e quattro anni di reclusione nel processo con rito abbreviato, per i due albanesi di 70 e 35 anni, zio e nipote, accusati di violenza sessuale nei confronti di un adolescente.

Violenza sessuale su un adolescente: la condanna

Dieci anni di reclusione (6 per un imputato e 4 per l'altro) e il pagamento di 10mila euro di provvisionale a favore della vittima. Ecco la condanna a carico di due albanesi di 70 e 35 anni che avrebbero violentato una persona che stava completando il percorso di transizione per diventare uomo.

L’udienza si è svolta al tribunale di Perugia, al primo piano del palazzo di Giustizia di via XIV Settembre. La Procura aveva richiesto condanne a otto e sei anni di carcere ma le pene inflitte sono state meno pesanti: le attenuanti, per entrambi, sono state considerate equivalenti con le aggravanti. Tra 90 giorni gli avvocati Laura Filippucci e Daniela Paccoi entreranno in possesso delle motivazioni della sentenza e valuteranno se ricorrere in appello.

Stuprata e costretta a fare uso di cocaina

La vittima, nata donna ma che si identifica e si presenta pubblicamente come uomo, in attesa di completare il percorso di transizione di genere, era stata violentata e drogata dopo una serata in discoteca. 

I fatti oggetto delle contestazioni risalgono all’estate scorsa quando la vittima avrebbe accettato un passaggio fuori da una discoteca, ritrovandosi, invece, in un’abitazione in via Pievaiola, dove si sarebbe consumata la violenza ritrovandosi contro la sua volontà.

La vittima, infatti, non aveva mai avuto rapporti intimi con uomini e aveva sempre manifestato attrazione per le donne. Secondo il racconto della vittima, costituita parte civile tramite l’avvocato Saschia Soli, la violenza sessuale sarebbe durata per circa due ore, costretta a far uso di cocaina. 

Un indagato nega di aver avuto qualsiasi contatto con la vittima, l'altro, il 35enne, ha dichiarato che il rapporto sarebbe stato consenziente ma la Procura di Perugia ha smentito questa versione sulla base degli elementi raccolti durante le indagini. 

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Emanuele Landi
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