Ogni giorno in Umbria, i pendolari affrontano una sfida quasi epica, un viaggio impossibile da e verso Roma, sia da Orvieto che nella linea infernale che collega Ancona a Termini. Le difficoltà quotidiane includono ritardi, deviazioni e tempi di percorrenza che si dilatano senza preavviso.

Martedì scorso, ad esempio, sulla linea alta velocità Firenze-Roma, i treni hanno accumulato ritardi medi di 30 minuti, con picchi che hanno superato i 70. Problemi tecnici tra Valdarno e Arezzo hanno aggravato la situazione, costringendo alcuni convogli a transitare sulla linea lenta, moltiplicando i disagi.

Mercoledì 15 invece i pendolari sono stati sorpresi da un guasto alla linea elettrica che ha obbligato i pendolari a restare al buio nelle carrozze, bloccati tra Termini e Tiburtina.

Pendolari, disagi quotidiani per l’orvietano

Secondo Gianluigi Giusti, rappresentante del coordinamento dei comitati pendolari, la situazione è critica in tutta la regione, ma l’Orvietano sembra sopportare il peso maggiore. Il Corriere dell’Umbria riporta che molti treni Intercity e Regionali, ad esempio, sono limitati a fermate specifiche, aumentando le difficoltà per chi dipende da questi collegamenti. I ritardi, spesso stimati in pochi minuti, si trasformano regolarmente in attese ben più lunghe. “Le attuali condizioni penalizzano i viaggiatori di quest’area”, ha dichiarato Giusti.

Pendolari a confronto con le istituzioni

Il prossimo mercoledì, è previsto un incontro tra i rappresentanti dei pendolari e Francesco De Rebotti, assessore regionale alle infrastrutture e alla mobilità. L’obiettivo è trovare soluzioni condivise per mitigare i disagi e migliorare i servizi ferroviari. Le problematiche segnalate non si limitano ai ritardi, ma includono anche la mancanza di un piano efficace per gestire i lavori in corso sulle linee ferroviarie.

Rapporto Pendolaria e calo dei passeggeri

Il rapporto Pendolaria descrive un netto calo di passeggeri sui treni umbri negli ultimi quindici anni, sintomo di una crescente sfiducia nei confronti del servizio ferroviario, ma anche grazie allo smartworking che si è rivelato salvifico per moltissimi lavoratori. Tuttavia, non mancano progetti per invertire questa tendenza. Investimenti per oltre 170 milioni di euro sono stati previsti nel contratto integrativo tra Regione e Trenitalia, con l’acquisto di nuovi treni e il rinnovamento dei mezzi esistenti entro il 2026.

Alta velocità e nuovi tracciati in discussione

Un progetto per il raddoppio della linea alta velocità, con un tracciato che attraversa il Valdarno, la Valtiberina e la Valle Umbra, potrebbe rappresentare un cambio di passo per la regione. La proposta include anche un “braccio” ferroviario che collegherebbe l’aeroporto di San Francesco d’Assisi ad Ancona, migliorando l’intermodalità e i collegamenti.

Treni fermi e mancanza di corrente

Nel tardo pomeriggio del 15 gennaio, un black-out tecnico ha paralizzato il rientro in Umbria. I treni diretti a Terni, Spoleto, Foligno, Perugia e Orvieto si sono trasformati in un’odissea per i pendolari. La circolazione si è bloccata poco dopo le 18 a causa di accertamenti tecnici a Roma Termini, con ritardi che hanno superato l’ora anche sui convogli che riuscivano a partire. “Circolazione sospesa per accertamenti tecnici”, ha riportato Infomobilità di Trenitalia. La ripresa graduale ha lasciato molti pendolari sui binari in attesa di treni che non arrivavano. Situazioni simili hanno interessato anche la linea verso Firenze con rallentamenti fino a 70 minuti e deviazioni su linee lente.

Il bilancio della serata parla di ritardi sempre pesanti su più linee. Per esempio, il treno 4734 Roma Termini-Perugia, previsto alle 19, è partito con oltre 40 minuti di ritardo. L’Intercity delle 18.15 per Firenze è rimasto bloccato per oltre un’ora, mentre il Perugia-Roma delle 19.02 ha accumulato 69 minuti di ritardo. I pendolari diretti verso Terni, Foligno e Spoleto osservavano sconsolati i tabelloni, mentre molti convogli non arrivavano neanche in stazione.