La proroga concessa dall’Autorità di regolazione dei trasporti (ART) per la circolazione dei treni regionali umbri sulla linea Alta velocità Roma-Firenze fino al 2026, con un’estensione parziale al 2027, rappresenta un sospiro di sollievo per migliaia di pendolari. La notizia, accolta con favore dai territori, ha immediatamente generato un acceso dibattito politico, tra chi rivendica il risultato e chi invita a guardare oltre il provvedimento temporaneo.
Il primo a commentare è stato l’assessore regionale Francesco De Rebotti, che ha rimarcato il ruolo giocato dai pendolari nella battaglia per la proroga. “Le nostre pressanti richieste hanno avuto riscontro e ringrazio tutti i pendolari che hanno sostenuto questo cambiamento di rotta”, ha dichiarato De Rebotti. “Ora sotto con Trenitalia per fare arrivare i nuovi treni entro il più breve tempo possibile dopo un’attesa di sette anni, inconcepibile ritardo sottolineato anche dal presidente Zaccheo”. L’assessore ha poi rinnovato l’appello al ministro Matteo Salvini, “ad aprire il confronto con le Regioni e RFI/Trenitalia sul futuro del trasporto ferroviario nel centro Italia”.
Tra i più attivi nel commentare la proroga è stato Enrico Melasecche, consigliere regionale della Lega ed ex assessore ai trasporti, che ha rivendicato l’impegno svolto nella precedente legislatura. “Mi sono adoperato personalmente presso il ministero per rappresentare le istanze dell’Umbria e ottenere questa soluzione di buonsenso, che tutela il diritto alla mobilità e garantisce la continuità del servizio”, ha spiegato.
Melasecche ha ricordato di aver predisposto, insieme alla presidente Donatella Tesei, l’acquisto di 12 nuovi treni Alstom capaci di viaggiare a 200 km/h: “Quando la proroga verrà a scadenza, i nuovi convogli saranno già operativi, garantendo un servizio più moderno ed efficiente e mettendo in sicurezza i collegamenti dell’Umbria con Roma, Firenze e le principali direttrici nazionali”. Il consigliere ha infine ringraziato il ministro Salvini e il presidente Zaccheo, parlando di “prova che serietà, ascolto dei territori e collaborazione istituzionale producono risultati concreti”.
Per Raffaele Nevi, portavoce di Forza Italia e parlamentare umbro, la proroga rappresenta un traguardo significativo: “Era una questione cruciale: senza proroga, molti treni locali sarebbero stati esclusi dalla linea direttissima, creando enormi disagi a migliaia di lavoratori e studenti. Grazie al lavoro portato avanti insieme al Governo, abbiamo ottenuto un risultato che tutela i diritti dei pendolari, in attesa che arrivino i nuovi treni regionali”.
Nevi ha sottolineato come la scelta di garantire il servizio non abbia solo un impatto sulla mobilità, ma anche su ambiente e benessere delle comunità locali: “Questa è una decisione che difende il trasporto pubblico, l’ambiente e la qualità della vita delle persone. Adesso occorre accelerare sull’ammodernamento, perché non possiamo permettere che un ritardo storico diventi un ostacolo alla crescita e all’attrattività dell’Umbria”.
Più cauta la lettura dei gruppi consiliari di maggioranza in Regione - Pd, M5S, Avs e Ud-PP - che hanno accolto positivamente la proroga, ma senza nascondere le criticità: “La decisione di mantenere i treni regionali sulla direttissima è una scelta giusta, utile e necessaria, ma il sistema ferroviario umbro ha bisogno di un serio intervento del Governo e del ministero competente, affinché ci sia una reale presa in carico dei problemi a cui i cittadini sono quotidianamente sottoposti”.
La maggioranza ha voluto rimarcare il lavoro di mobilitazione portato avanti insieme alle altre regioni del centro Italia: “Continuare a mantenere i treni dei pendolari sulla direttissima arriva dopo il nostro impegno costante e la sinergia con i territori, nell’ottica di una fattiva costruzione dell’Italia mediana. Da oggi continuerà il nostro pressing, perché i nuovi treni arrivino il prima possibile e perché si metta mano a una programmazione seria dei collegamenti”.
Allo stesso tempo, i gruppi hanno invitato a non indulgere in facili entusiasmi: “In un contesto di ritardi, interruzioni improvvise, deviazioni e cancellazioni, qualsiasi commento trionfalistico risulta fuoriluogo. Il servizio è fragile e i cittadini ne fanno esperienza ogni giorno. Serve concretezza, non propaganda”.
La proroga scongiura nell’immediato il rischio di tagli ai collegamenti e di gravi disagi per pendolari, studenti e lavoratori, ma la vera sfida per l’Umbria rimane l’ammodernamento della flotta. I nuovi convogli Alstom, promessi per il 2026, dovranno garantire non solo tempi di percorrenza più rapidi, ma anche un salto qualitativo in termini di comfort e affidabilità.
Se la proroga è stata ottenuta grazie a un fronte comune tra Governo, istituzioni regionali e associazioni di pendolari, ora la partita si gioca su un piano diverso: quello della programmazione strategica del trasporto ferroviario nell’Italia centrale. La richiesta condivisa da più voci è che il confronto con RFI e Trenitalia diventi strutturale e non episodico, così da assicurare ai cittadini un servizio stabile e all’altezza delle esigenze di mobilità.