“Voi venite da una regione bellissima, cuore verde d’Italia, terra di santi e di sante. Da queste contrade ha attinto ispirazione anche il giovane Carlo Acutis”. Con queste parole, Papa Leone XIV ha accolto nella Basilica di San Pietro i 6.500 pellegrini umbri giunti a Roma per il Pellegrinaggio Giubilare Regionale, uno dei momenti più attesi del Giubileo 2025 “Pellegrini di Speranza”.
La Basilica Vaticana, gremita di fedeli, si è trasformata in un mosaico di colori e di voci: le otto diocesi umbre si sono ritrovate unite per varcare la Porta Santa, accompagnate dai loro vescovi e da 150 sacerdoti. L’incontro con il Pontefice è stato suggellato dal dono di un ulivo e di una brocca di Deruta contenente olio, insieme a 400 litri d’olio destinati alle mense seguite dalla carità del Papa.
Il pellegrinaggio è iniziato alle prime luci del mattino. Pullman, treni e auto partiti da tutta l’Umbria hanno riversato migliaia di persone ai piedi di Castel Sant’Angelo. Qui i pellegrini si sono radunati con i foulard distintivi: verde per Spoleto-Norcia, rosso per Terni-Narni-Amelia, giallo per Perugia-Città della Pieve, bianco per Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, azzurro per Foligno, arancione per Orvieto-Todi, blu per Città di Castello e rosa per Gubbio.
La processione lungo via della Conciliazione ha rappresentato un momento di unità e commozione. I vescovi hanno portato a turno la croce del Giubileo, mentre i fedeli intonavano canti e preghiere.
“Abbiamo riempito questa grande Basilica Vaticana e questo è motivo di orgoglio per la nostra Umbria”, ha dichiarato monsignor Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza Episcopale Umbra.
All’ingresso del Papa in Basilica un applauso lungo e caloroso ha accolto il Pontefice. Nel suo discorso ha omaggiato la storia spirituale dell’Umbria:
“Ciascuna delle vostre comunità potrebbe raccontare una storia unica di santità. Le vostre contrade hanno visto passare mistici e penitenti, poeti e teologi, donne di coraggio e giovani entusiasti. Da quel fiume di bontà ha attinto ispirazione il Santo che domenica scorsa è stato canonizzato, Carlo Acutis”.
Parole che hanno sottolineato il legame tra la tradizione millenaria e la santità giovane di un ragazzo capace di parlare alle nuove generazioni.
La celebrazione, presieduta da monsignor Boccardo con tutti i vescovi umbri, è stata animata dal coro interdiocesano, diretto da don Sergio Rossini, con l’organista Ferdinando Bastianini e i musicisti del conservatorio “Briccialdi” di Terni.
Nell’omelia, Boccardo ha richiamato il senso del pellegrinaggio: “Anche noi abbiamo varcato la Porta Santa per incontrare il Signore Gesù. Ma c’è anche un’altra porta, quella che si trova dentro di noi e che spesso rimane chiusa. Il Giubileo ci invita a spalancarla ogni giorno”.
Nel pomeriggio, nell’Aula Paolo VI, i pellegrini hanno ascoltato la catechesi di don Fabio Rosini, che ha sottolineato: “Il pellegrinaggio non è un rito da esaurire in una giornata, ma una riscoperta del senso profondo della vocazione cristiana”.
Applausi convinti hanno accompagnato le sue parole. A concludere la giornata è arrivato anche un saluto speciale del Papa a Cascia: “Porto con me il ricordo della vostra comunità, così legata a Santa Rita”. Un messaggio che ha emozionato il sindaco Mario De Carolis e i fedeli presenti.
Il Pellegrinaggio Giubilare Regionale 2025 ha mostrato il volto di un’Umbria unita nella fede. Una giornata intensa, fatta di preghiera, incontri e testimonianze, che ha intrecciato passato e presente.
Le parole del Papa hanno restituito l’immagine di una terra piccola ma feconda, capace di generare santi e figure ispiratrici. Una terra che oggi trova in Carlo Acutis il segno più recente di un’eredità destinata a non esaurirsi.