Quando lo stalker è irriducibile, ovvero pedina l’ex compagna fin dentro alla caserma dei carabinieri. Accade a Foligno dove un 47enne italiano, residente a Marsciano, è stato denunciato dal personale dell’Arma per aver perseguitato la donna. Un episodio che ha rappresentato solo l’ultimo tassello di una lunga escalation di atti persecutori verso l’ex dalla quale, come riferito, non aveva accettato la separazione. Un copione che purtroppo appare ricorrente in tante storie di donne costrette a subire molestie dagli ex partner.

Pedina la ex, stalker senza vergogna la segue anche in caserma

Da quanto appreso dai militari, l’uomo già da tempo perseguitava l’ex compagna. Secondo gli investigatori lui la seguiva negli spostamenti, recandosi più volte sul luogo di lavoro e in altre occasioni si era presentato sotto la sua abitazione chiedendole di salire. L’ultima volta era accaduto alle quattro del mattino, quando il 47enne si era attaccato al citofono di lei insistendo per farsi aprire.

La donna, comprensibilmente esasperata, era uscita comunicandogli che si sarebbe recata dai carabinieri di Foligno per denunciarlo. L’ex compagno, per nulla intimorito – si legge in una nota dell’Arma -, le ha quindi risposto che l’avrebbe accompagnata fin dentro la caserma. E così ha fatto.


In caserma, la donna, fortemente provata, ha raccontato ai carabinieri di Foligno la sua angoscia e ha fatto l’unica cosa possibile: denunciare l’uomo per stalking. Raccolte tutte le fonti di prova, testimonianze, messaggi e video, l’uomo è stato quindi deferito alla Procura della Repubblica di Spoleto, per atti persecutori.

Stalking: tante le donne costrette a vivere nella paura dell’ex

Quello di cui sopra è uno dei numerosi casi di stalking di cui sono piene le cronache e che anche Tag24 Umbria segue da vicino. La dinamica è quasi sempre la stessa: lui e lei si lasciano, lui non accetta la separazione e allora le rende la vita impossibile, perseguitandola. Il pronome è femminile, perché se è vero che anche gli uomini subiscono stalking, è altrettanto vero che nella maggior parte dei casi sono le donne a essere le vittime degli atti persecutori. E le statistiche parlano chiaro.

I dati diffusi dalla Polizia di Stato relativi al primo semestre del 2024 sulla violenza di genere in famiglia, mostrano infatti come la percentuale di donne vittime di atti persecutori si attesti tra il 74 e il 75% del totale. Nel triennio 2021 – 2023 gli atti persecutori, seppur lievemente, sono andati aumentando. In generale i dati sulla violenza di genere, denunciano chiaramente come le forme più gravi di violenza vengano perpetrate da persone che la donna conosce già come partner o ex partner, parenti o amici.

A chi rivolgersi se si è vittime di stalking

Lo stalking, come emerge anche dai fatti di Foligno, è un reato talmente pervasivo e odioso da rendere la vita impossibile a chi lo subisce. Denunciare prontamente l’aggressore è sempre la prima cosa da fare. Tra gli strumenti a disposizione delle donne c’è il 1522, il numero gratuito di pubblica utilità attivato dal Dipartimento per le Pari Opportunità nel 2006, nato per il contrasto della violenza, sia in famiglia che in altri contesti, a danno delle donne.

Il 1522 è attivo 24 ore su 24 tutti i giorni dell’anno ed è accessibile dall’intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa che mobile, con un’accoglienza disponibile oltre che in italiano anche in inglese, francese, spagnolo e arabo. Al 1522 rispondono operatrici preparate che forniscono una prima risposta a bisogni delle donne vittime di stalking e violenza. Dal sito del 1522 è inoltre possibile consultare la mappa con i Centri Anti Violenza presenti su tutto il territorio nazionale, suddivisi per regione.