Un DUP "inemendabile, perché sbagliato nella filosofia e nelle fondamenta", il progetto Stadio-Clinica come elemento qualificante dei prossimi anni di amministrazione che "rappresenta un'operazione opaca, con molti vulnus di carattere amministrativo e autorizzatorio", il sindaco Bandecchi che recita il ruolo di amministratore, controllore, imprenditore e advisor finanziario per le mediazioni di vendita di una società di calcio, l'assenza di un dibattito cittadino sul destino del nuovo ospedale di Terni.
Sono questi, in estrema sintesi, i contenuti salienti della conferenza stampa convocata prima dell'inizio del consiglio comunale dai vertici del PD ternano, col segretario comunale Leopoldo Di Girolamo e il responsabile Sanità Riccardo Brugnetta, e con il gruppo consiliare DEM rappresentato da Leonardo Patalocco e Michele Di Girolamo.
Una critica spietata, la loro, al documento di programmazione che sarebbe stato votato di lì a poco dal consiglio comunale e che, proprio il gruppo consiliare piddino, ha contestato perfino nella calendarizzazione in pieno agosto. "Un periodo in cui - ha spiegato l'ex sindaco di Terni, oggi segretario comunale del PD - l'opinione pubblica è distratta dalle vacanze e l'attività politica è rallentata. Una scelta irrispettosa per discutere un docume nto che è - secondo noi - più importante addirittua del bilancio, perché delinea le linee strategiche dell'amministrazione comunale".
“Il DUP è un documento inadeguato che punta a trasformare Terni in una città di ristoranti e B&B, cancellando la sua identità industriale”.
Il segretario comunale del PD di Terni, Leopoldo Di Girolamo, non ha usato mezzi termini per definire il Documento Unico di Programmazione dell’amministrazione Bandecchi, contestato in conferenza stampa con un fuoco di fila di accuse che tocca economia, sanità, lavoro e assetti istituzionali.
“L’industria rappresenta il 60% del PIL della provincia, con 5,6 miliardi di valore aggiunto - ha incalzato Di Girolamo - di cui 2,4 miliardi solo dall’Ast. Pensare di sostituire questa realtà con il turismo è un’operazione velleitaria. I posti di lavoro nelle acciaierie non si trasformano magicamente in contratti precari nei bar e nei bed and breakfast"
Il segretario ha poi puntato il dito sulle promesse mancate: “A marzo il Sindaco Bandecchi aveva annunciato di aver contattato 101 brand nazionali, parlando di facilitazioni fiscali e procedurali. Ma nessuno sa quante di queste aziende siano effettivamente arrivate a Terni. Il DUP, nel frattempo, offre risorse inadeguate, mentre le amministrazioni precedenti - pur nelle difficoltà - avevano saputo intercettare fondi attraverso bandi nazionali e il PNRR. Oggi non c'è più programmazione, si vive alla giornata e le uniche risorse extra sono quelle provenienti dalla Fondazione Carit”.
A rincarare la dose è stato il consigliere comunale PD Leonardo Patalocco, che ha contestato il progetto di città delineato nel DUP. “Non si parla del polo chimico, non si affronta l’emergenza abitativa, non si danno risposte sui dati del Sole 24 Ore che evidenziano criticità su gender gap, retribuzioni, sicurezza, tossicodipendenze, infortuni sul lavoro, inquinamento. Terni è uscita persino dalla classifica dei Comuni Ricicloni di Legambiente”.
Patalocco ha definito “velleitario” anche il progetto dell’espansione della provincia a 300mila abitanti: “Senza un recupero di funzioni e servizi per la città, l’ampliamento rimarrà un’operazione di facciata. La sfida è la transizione ecologica, ma il DUP propone il nucleare come soluzione, ignorando la riconversione verde dell’economia locale".
L’attenzione si è poi spostata sulla gestione del patrimonio pubblico e sulla sicurezza urbana: “La vendita dell’ex Palazzo Comunale di Collescipoli è una svendita di un gioiello storico. Sul tema sicurezza, il controllo di vicinato si trasforma in una sconfitta dello Stato: serve decoro urbano, videosorveglianza e rilancio dei Consigli di Quartiere, non ronde improvvisate”.
“Non esiste una vera consulta giovanile, la Casa delle Musiche viene spacciata come centro di aggregazione ma non ci sono altri spazi a disposizione per i ragazzi”.
È questo il grido d’allarme del consigliere PD Michele Di Girolamo, che ha evidenziato le carenze nelle politiche giovanili e nell’orientamento al lavoro, definendo Terni una città non a misura di giovani.
“La pedonalizzazione del centro è stata smantellata per riaprire senza logica la ZTL. Gli alberi vengono abbattuti e non ripiantati. La riconversione green di AST va bene, ma la città non ha una visione ad sempio sulle nuove piantumature, mentre vengono abbattuti centinaia di alberi, e sulla qualità della vita”.
Sullo sfondo, la partita più delicata: quella dello stadio-clinica. “Il progetto viene spacciato come occasione di sviluppo, ma in realtà oscura il vero tema: il nuovo ospedale di Terni, di cui nel DUP non c’è traccia. La clinica universitaria privata diventa un espediente narrativo ”.
Il colpo più duro è arrivato dal responsabile sanità del PD Terni, Riccardo Brugnetta: “La sanità non è un asset su cui fare business. Nel DUP, l’unico progetto sanitario menzionato è lo stadio-clinica, un’operazione opaca che rischia di innescare un sistema di intrecci finanziari poco chiari, dato che del nuovo PEF non c'è traccia”.
Brugnetta ha ricordato la sentenza del TAR che ha bloccato i posti letto previsti per la clinica: “Non si può creare uno stadio sostenuto da una clinica privata. Eppure l’amministrazione insiste, trasformando un tema delicato come la sanità in una clava per il dibattito pubblico".
Sul nuovo ospedale, secondo Brugnetta, dopo la bocciatura del project financing “la comunità locale è esclusa dal processo decisionale. Il tutto mentre il Sindaco Bandecchi si muove contemporaneamente come imprenditore, regolatore e mediatore. Sulla sanità non c’è un progetto per i servizi di base, per l’assistenza a lungo termine, per la psichiatria o per i consultori. Si preferisce inseguire la privatizzazione, scaricando sulla città le conseguenze di queste scelte”.
Brugnetta ha infine rilanciato la proposta del PD: “Colle Obito potrebbe diventare la Cittadella della Salute, integrando tutti i servizi ASL e quelli di base. Per il nuovo ospedale cittadino serve una scelta urbanistica e sanitaria di alto livello, non il teatrino mediatico a cui stiamo assistendo”.