Il PD di Terni e il consigliere regionale Fabio Paparelli non fermano la polemica intorno al progetto stadio-clinica a Terni. E il giorno dopo l’intervento dell’assessore ai lavori pubblici Giovanni Maggi, che accusava i Dem di remare contro la costruzione dell’impianto, scelgono Tag24 Umbria per precisare la posizione del partito sulla vicenda.

Il PD e il sottoscritto – attacca Paparellisono favorevoli alla costruzione di uno stadio nuovo a Terni. Nessuno ha  mai dichiarato il contrario e sfido chiunque a trovare dichiarazioni di tale fattura. Per quanto riguarda la clinica privata prevista nel progetto, per noi resta fermo il primato della sanità pubblica, oggi in Umbria in condizioni pessime. Ma il PD e io stesso non abbiamo mai avuto né abbiamo alcun pregiudizio verso privati che intendono costruire cliniche private, al pari di qualsiasi altro imprenditore secondo le procedure di legge“.

E allora, qual è il motivo del contendere? Perché si è scatenata la polemica dopo il question time con l’assessore alla sanità Coletto? Secondo Paparelli, il tema va circoscritto al piano economico-finanziario alla base della proposta. “Noi diciamo semplicemente che lo stadio non può essere realizzato con i proventi del convenzionamento di una clinica privata ancora da costruire“.

La posizione del PD su stadio-clinica e l’iter intrapreso dal Comune di Terni e dalla Ternana Calcio

ast terni paparelli
Foto: ANSA/ GIANLUIGI BASILIETTI

Secondo il portavoce dell’opposizione in consiglio regionale, insomma, tutto ruota intorno intorno al finanziamento del progetto. Per il PD e per il consigliere Paparelli che lo stadio si faccia pure. E pure la clinica privata. “A riprova di questo – afferma il consigliere regionale – ci sono i fatti del passato. La giunta comunale Di Girolamo e quella regionale di cui ho fatto parte, infatti, hanno autorizzato la costruzione di una clinica privata nel 2016 il cui itinere è in corso“.

Battaglia politica, insomma, sulle modalità di finanziamento della struttura. Perché secondo Paparelli e il PD “la sola promessa di convenzionamento sarebbe reato se messa per iscritto in un qualche atto atto amministrativo. Infatti, la Regione ha concluso l’iter amministrativo con il parere negativo in tal senso. È questo il risultato politico della mia interrogazione e del dibattito con l’assessore Coletto“.
Nei giorni scorsi, l’assessore comunale Maggi aveva annunciato l’avvio della procedura legata al progetto definitivo dello stadio approvato dalla Conferenza dei servizi decisoria in Regione. Proprio in quella sede sono state poste delle prescrizioni e delle condizioni, accettate dal proponente Ternana Calcio attraverso un verbale di concordamento col Comune.

Battaglia politica che si sposta sul piano finanziario dell’intervento

Noi diciamo che se si vuole continuare sulla strada intrapresa dovrà essere rivisto il piano finanziario – afferma Paparelli -. Che attualmente prevede un investimento di 53 milioni di euro, di cui 25 per lo stadio che dovrebbero essere remunerati con il convenzionamento di una clinica privata. In conclusione, con buona pace di Maggi e di Melasecche, il Comune può fare tutte le le convenzioni che vuole con la Ternana calcio. Ma i convenzionamenti di strutture sanitarie private li stabilisce la Asl con gara pubblica cui possono partecipare solo strutture già costruite ed accreditate“.
Il consigliere del PD ricorda anche il tetto imposto dallo Stato alle Regioni sui convenzionamenti, che – secondo lui – “rende fuffa la recente delibera della Regione che allarga i posti letto pubblici convenzionati a scapito di alcuni ospedali pubblici. Potremmo folcloristicamente dire che la fetta per i privati si assottiglia, ma l’ampiezza è sempre la stessa“.
Insomma, per Paparelli chi vuol costruire una clinica privata può e deve farlo a proprie spese. E ciò rendebbe insostenibile l’investimento sullo stadio, venendo meno il vantaggio per il privato.
Se il privato anticipa l’investimento su stadio e clinica – conclude il consigliere PD – e poi un domani prova ad accreditarsi e partecipare alle gare per i convenzionamenti può farlo a proprio rischio e pericolo. Ci mancherebbe. Ma allora perché scartare a priori la nostra proposta di utilizzare i proventi dei canoni idrici che la Regione introita e grazie ad una mia legge riversa in parte sui territori ( almeno 1,5 milioni annui per Terni)?“.

Il nodo del piano finanziario: la posizione di Palazzo Spada già esplicitata a marzo

Al nodo del piano finanziario Tag24 Umbria aveva già dedicato spazio all’ìnizio del mese di marzo scorso. Erano i giorni immediatamente precedenti all’attivazione dell’iter per il rinnovo della convenzione per l’utilizzo dello stadio Liberati, prossima alla scadenza. In quella occasione il vicesindaco Riccardo Corridore aveva spiegato che “il piano finanziario non prevede una stretta interessenza tra i due interventi immobiliari e imprenditoriali. Detto in parole semplici: non è la costruzione della clinica privata, chiunque decidesse di farla, a garantire il finanziamento dello stadio. Nel documento di programmazione dei budget di progetto, infatti, è previsto solo il pagamento di un canone da parte dell’investitore sanitario nei confronti del proponente dell’intervento sportivo”.