Dal PD umbro l’avevano annunciato in campagna elettorale e ora, a pochi giorni dall’insediamento della Giunta Proietti, torna alla ribalta. Complice anche l’inizio dell’anno nuovo, l’argomento giovani e occupazione giovanile appare al centro del dibattito politico e i dem lo mettono in cima alla lista dei buoni propositi per il 2025. A spiegare nel dettaglio le intenzioni è il capogruppo regionale del PD, Cristian Betti in una sua nota.
Betti (PD), su giovani e occupazione giovanile: “Mattarella ha tracciato la rotta”
Che l’Umbria sia la patria della fuga dei cervelli non è certamente un mistero. L’emigrazione, soprattutto quella giovanile, è da anni un trend in preoccupante aumento. E Betti guarda a chi è vittima di “precarietà, ai lavoratori poveri e insicuri, quelli in cassa integrazione e ai giovani che se ne vanno a lavorare all’estero perché non trovano alternative, spesso dopo essersi laureati“.
Problemi annosi per cui non esiste soluzione facile. Eppure il capogruppo del PD è speranzoso, facendo anche tesoro del discorso di fine anno del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dove “ha tracciato la rotta per l’attività politica e amministrativa di chi riveste ruoli nelle Istituzioni e ha la responsabilità di costruire soluzioni per il bene comune” sottolinea.
Betti promette: “questo faremo anche in Umbria, dove i recenti report della Camera di Commercio sull’occupazione giovanile descrivono un mondo del tutto simile a quello di cui ha parlato il presidente Mattarella, che richiede un nostro intervento urgente“.
Umbria a misura di giovani priorità dell’esecutivo Proietti
L’Umbria ha una popolazione particolarmente longeva. Un dato eccellente ma che, nella realtà dei fatti, non viene compensato dalla natalità che invece è in calo costante. La forbice tra popolazione anziana e popolazione in età lavorativa va ampliandosi paurosamente determinando conseguenze inevitabili sul piano economico e sociale. Ma Betti non ha dubbi: “in cima all’agenda della priorità della Giunta regionale e di tutti gli eletti ci sarà la necessità di costruire un’Umbria a misura di giovani“.
Il consigliere riporta alcuni dati recentemente pubblicati dalla Camera di Commercio dell’Umbria che non sono affatto incoraggianti. Nella nostra regione “gli under35 occupati nel 2018 erano il 21,1 per cento del totale, mentre nel 2023 erano nel 20,7. Da 35 a 49 anni, l’occupazione è passata dal 42,2 al 37,7. Aumentano invece gli over 50“.
Rendere l’Umbria più attrattiva per i giovani: la sfida del PD
Insomma, c’è da lavorare se si vuole almeno rallentare la tendenza. Per rendere l’Umbria una regione attrattiva per i giovani, per Betti, va messa in campo una strategia complessa su cui la macchina politica e amministrativa regionale si appresta a intervenire.
“Saranno diversi gli ambiti su cui agire – conclude il capogruppo del PD -: politiche del lavoro e di crescita economica, oltre che migliori percorsi di orientamento scolastico. Con il nuovo anno, e con l’entrata in funzione di tutti gli organi istituzionali, siamo pronti a raccogliere questa sfida“.
Istruzione e diritto allo studio al centro degli interventi della nuova Giunta regionale
Betti nomina non a caso i percorsi di orientamento scolastico da potenziare. Il 2024 appena conclusosi aveva visto nell’ultima seduta di Giunta l’intervento dell’assessore regionale all’Istruzione, Fabio Barcaioli, andare proprio in questo senso. Di fronte alle politiche di dimensionamento e ai tagli recentemente annunciati dal Governo nazionale, quello regionale ha scelto con decisione di difendere il sistema educativo umbro.
La Giunta per evitare di limitare il principio di autonomia scolastica ha infatti adottato la delibera relativamente al Piano regionale dell’offerta formativa per l’anno scolastico 2025/2026 contenendo i tagli ministeriali, anche perché, a quanto pare, c’è una discrepanza rispetto alle iscrizioni effettive e i numeri in possesso del Ministero. In quella sede l’assessore Barcaioli aveva anche chiesto un incontro urgente con il MIM per avviare la verifica sui dati. Ribadendo la difesa del sistema scolastico regionale, dei suoi lavoratori e dei suoi studenti.