Che l’Umbria sia sotto molti aspetti un laboratorio politico, non è certamente un mistero e le elezioni amministrative dello scorso giugno hanno confermato questa fisionomia. Soprattutto nel capoluogo dove a spuntarla è stata la candidata di centrosinistra, Vittoria Ferdinandi. L’attuale sindaca di Perugia ha tenuto insieme una vasta e eterogenea coalizione che l’ha condotta a primeggiare sulla sfidante del centrodestra, Margherita Scoccia, riportando Perugia in mano al centrosinistra dopo dieci anni di amministrazione Romizi.

Ora quel campo extra large che alle comunali si è rivelato vincente, viene riproposto su più vasta scala anche alle regionali che si terranno il 17 e 18 novembre prossimi. A meno di un mese dalla data fatidica, la campagna elettorale è ormai entrata nel clou. Con nove candidati ufficiali e 23 liste variamente suddivise, fin da subito è apparsa chiara quale sarà la vera battaglia. Che si prospetta ancora una volta tutta in rosa, esattamente come avvenuto a Perugia per le amministrative. Non c’è dubbio sulla polarizzazione. A sfidarsi per il governo della Regione saranno la candidata delle forze del Patto Avanti, Stefania Proietti e la governatrice uscente, sostenuta dalle liste di centrodestra, Donatella Tesei.

Ma il momento per il centrosinistra non è dei più rosei, tutt’altro. All’indomani della vittoria alle regionali liguri del candidato di centrodestra, Marco Bucci e con i sondaggi che danno in vantaggio Tesei, Thomas De Luca, coordinatore regionale Movimento 5 Stelle Umbria, ha voluto rimarcare in un’ampia riflessione quanto il modello Umbria con Stefania Proietti possa invece rivelarsi un valido esempio da seguire per tutto il Paese.

De Luca: “Stefania Proietti con il Patto Avanti unica candidata credibile”

Il modello umbro del Patto Avanti è l’unica strada per battere le destre” così esordisce Thomas De Luca nella sua nota. E guarda quindi agli scenari nazionali, con speranza. “Ecco perché qui, a differenza che altrove, riusciremo a vincere. Identità diverse, idee valide, esempi virtuosi di azioni di governo che funzionano messi a sistema per costruire una visione comune a sostegno di una candidata come Stefania Proietti che rappresenta l’interprete più credibile di questo progetto politico“.

Il coordinatore regionale del M5S passa quindi in rassegna “i meriti” della destra. “Chi in questo Paese vuole votare a destra ha una proposta politica perfettamente coerente: rendite di posizione, individualismo economico, forte controllo sociale, il mercato sopra l’interesse pubblico e i beni comuni. Noi che cosa contrapponiamo?

La soluzione proposta dal Patto Avanti punta alla coerenza. “Il Patto Avanti in Umbria ha disegnato un perimetro chiaro della nostra idea di regione: crescita economica inclusiva e solidale, lotta alle discriminazioni e alle disuguaglianze, centralità di interesse pubblico e beni comuni sul mercato superando le rendite di posizione. Ecco perché è naturale vedere tutte le forze politiche dire convintamente no all’inceneritore e sì agli impianti di riciclo. Perché è credibile, coerente, chiaro“.

Strumentale il dibattito su Italia Viva

De Luca non dimentica come la destra abbia duramente attaccato il Patto Avanti strumentalizzando il dibattito in merito all’inclusione del partito di Matteo Renzi nella coalizione a sostegno di Proietti. La soluzione in quel caso è stata un piccolo capolavoro di diplomazia. Alle regionali umbre non ci sarà il simbolo di Italia Viva tra le liste del Patto Avanti, ma i candidati, come annunciato proprio in mattinata dal presidente regionale di IV, Massimo Gnagnarini, correranno al consiglio regionale “ospitati” nella lista dei Civici Umbri.

Per mesi il dibattito politico è girato intorno a Italia Viva: in Liguria non c’era eppure abbiamo perso, in Abruzzo al contrario c’era e l’epilogo è stato lo stesso – scrive De Luca -. La nostra comunità deve smetterla di inseguire le lepri meccaniche – questo l’invito – ed incominciare ad incidere sulle scelte del campo progressista. Il Movimento 5 Stelle è stato generosamente protagonista di questa scelta. Non una scelta imposta dall’alto, lo hanno scelto centinaia di attivisti e migliaia di iscritti in un percorso in cui ognuno ha avuto la possibilità di incidere e contribuire. Lo abbiamo scelto insieme. Ecco perché sono convinto che la nostra regione sarà un modello per il Paese“.