Sant’Ubaldo, venerato come il Patrono della città di Gubbio, rappresenta un simbolo di protezione e devozione per gli eugubini. La sua figura è centrale non solo nella storia religiosa della città, ma anche nella sua cultura e tradizione. Ogni anno, l’11 settembre, Gubbio celebra l’anniversario della Traslazione di Sant’Ubaldo, un momento solenne e carico di spiritualità che ricorda il trasporto del corpo incorrotto del Santo dalla Cattedrale alla cima del Monte Ingino, avvenuto nel 1194. Questo evento, celebrato con una processione e una messa, richiama ogni anno centinaia di fedeli e rappresenta uno dei momenti più importanti per la città.

Il culto di Sant’Ubaldo ha radici antiche e profonde. Nato intorno al 1085 a Gubbio, Ubaldo Baldassini divenne vescovo della città nel 1129 e fu celebre per la sua vita ascetica, il suo impegno pastorale e la sua abilità nel risolvere pacificamente i conflitti, anche nei periodi più turbolenti della città. Morì nel 1160, e il suo corpo rimase incorrotto, rafforzando ulteriormente la sua fama di santità.

L’11 settembre 1194, circa trent’anni dopo la sua morte, gli eugubini traslarono il corpo di Sant’Ubaldo dalla Cattedrale di Gubbio alla vetta del Monte Ingino, dove oggi sorge la Basilica di Sant’Ubaldo. La scelta di collocare il corpo del Santo in cima al monte fu dettata dalla volontà di proteggerlo e venerarlo in un luogo isolato e sacro, lontano dai conflitti politici che agitavano la città. Da allora, il Monte Ingino è divenuto un simbolo del legame spirituale tra il Santo e la comunità eugubina.

La traslazione del Patrono della Città di Gubbio si celebra ogni anno l’11 settembre

La Traslazione, che viene commemorata ogni anno, è un evento di grande importanza per Gubbio. Non solo rappresenta un momento di fede, ma anche di coesione sociale e culturale, in cui la città si raccoglie attorno al proprio Patrono, riscoprendo le proprie radici storiche e religiose.

La Processione dalla Cattedrale in Basilica, che segna l’inizio delle celebrazioni dell’anniversario della Traslazione del Patrono della Città di Gubbio, è un rito solenne e molto sentito, che coinvolge l’intera comunità. Il Vescovo di Gubbio, Monsignor Luciano Paolucci Bedini, guida la processione insieme ai Rettori della Basilica e ai rappresentanti delle istituzioni cittadine, tra cui il sindaco di Gubbio, le Famiglie Ceraiole, l’Università dei Muratori e i Capitani della Festa dei Ceri. Durante la processione, i fedeli salgono fino alla Basilica di Sant’Ubaldo, situata in cima al Monte Ingino, seguendo un percorso che simboleggia la salita spirituale verso il Santo.

Una volta giunti in Basilica, la celebrazione culmina con la Santa Messa, durante la quale la comunità rinnova i voti di devozione a Sant’Ubaldo. Il Vescovo, nel suo discorso, ha sottolineato il valore della processione come un rituale di fede che simboleggia la protezione e la benedizione del Santo Patrono su Gubbio. “Con questa Processione”, ha detto il Vescovo Paolucci Bedini, “abbiamo ripetuto il gesto solenne della Traslazione, qui in Basilica Sant’Ubaldo rappresenta un segno di protezione per Gubbio”.

Un elemento particolarmente significativo delle celebrazioni è il ritorno a Gubbio della mitria di Sant’Ubaldo, una preziosa reliquia del Santo custodita a Roma, presso la Basilica di San Pietro in Vincoli. La mitria, realizzata in seta e filo d’oro e ornata dalle figure di angeli e santi, è stata portata in processione fino alla Basilica di Sant’Ubaldo, dove è stata mostrata ai fedeli come simbolo tangibile della presenza del Santo.

La Mitrai di Sant’Ubaldo è un oggetto prezioso e di grande valore

La mitria è un oggetto di grande valore storico e religioso, risalente al XV secolo e considerata un’importante testimonianza della devozione verso Sant’Ubaldo. Il suo ritorno a Gubbio per le celebrazioni della Traslazione rappresenta un momento di grande emozione per la comunità, che vede in questo gesto un rinnovato legame con il proprio Patrono. Come ha spiegato Don Mirko Orsini, la mitria rimarrà a Gubbio fino alla ricorrenza della canonizzazione di Sant’Ubaldo.

La Basilica di Sant’Ubaldo, situata sulla vetta del Monte Ingino, è uno dei luoghi più significativi per gli eugubini. Oltre a custodire il corpo incorrotto del Santo, la Basilica rappresenta un punto di riferimento spirituale per la comunità. Ogni anno, la salita al Monte Ingino per la Traslazione diventa un momento di riflessione e preghiera, in cui i fedeli riscoprono il significato profondo della devozione a Sant’Ubaldo.

Il Monte Ingino, con la sua imponenza, domina la città di Gubbio e la valle sottostante. Durante tutto l’anno, ma soprattutto in occasione delle celebrazioni dedicate a Sant’Ubaldo, il monte diventa un luogo di pellegrinaggio e di raccoglimento, dove gli eugubini possono ritrovare un contatto diretto con la propria fede e la propria storia. La salita alla Basilica non è solo un gesto fisico, ma anche un cammino spirituale che simboleggia l’avvicinarsi a Dio attraverso l’intercessione del Patrono.

Un altro importante evento legato alla figura di Sant’Ubaldo è la Festa dei Ceri, che si tiene ogni anno il 15 maggio e che rappresenta una delle manifestazioni religiose e folkloristiche più antiche e suggestive d’Italia.

La Festa dei Ceri è un momento di grande partecipazione popolare, che richiama migliaia di visitatori e che rappresenta un omaggio collettivo al Santo Patrono.