Nell’apocalittico scenario degli incendi che hanno devastato vaste aree di Los Angeles, c’è anche la storia di Patrizia Chen, scrittrice italo-americana e cittadina di Todi ormai di adozione. Patrizia, che si era recata in California per visitare la figlia Assia appena diventata mamma, ha vissuto in prima persona il dramma degli incendi, vedendo il fuoco avanzare fino al cancello della casa dove si trovava. Una vicenda che riflette non solo la forza della natura, ma anche quella delle persone che cercano di resistere e ricostruire in mezzo alla distruzione.

Patrizia Chen si trovava a Pacific Palisades, un quartiere collinare vicino a Santa Monica e noto per essere una residenza privilegiata per molte celebrità. Era lì per accogliere la nascita del piccolo Luchino, il primo nipote, che aveva solo dieci giorni quando gli incendi sono scoppiati. Il rogo ha consumato ettari di terra in pochi istanti, sollevando dense nubi di fumo che hanno oscurato il cielo e reso l’aria irrespirabile.

«Per grazia di Dio la casa è in piedi», ha raccontato Patrizia, parlando telefonicamente con La Nazione mentre trovava rifugio a Bel Air, ospite di amici. «È stato terrificante: il fuoco era a pochi metri da noi, oltre il cancello. Pensare a chi ha perso tutto è straziante. Ci sono scheletri di case ovunque, vite distrutte in un attimo, ricordi ridotti in cenere».

Patrizia Chen e la sua famiglia hanno dovuto subire due evacuazioni per gli incendi

La situazione è stata così grave da costringere Patrizia e la sua famiglia a due evacuazioni consecutive. La prima le ha portate da Pacific Palisades a Bel Air, ma l’allarme non si è placato. La seconda evacuazione, ieri sera, le ha costrette a rifugiarsi a Montecito, una località sull’oceano, lontana dalle zone di maggiore pericolo. «Il neonato non può essere esposto all’aria tossica – ha spiegato Patrizia – quindi rimarremo qui finché non sarà sicuro tornare, ammesso che la casa sia ancora in piedi».

La determinazione di Patrizia emerge nonostante le difficoltà. Accanto alla figlia Assia, al genero David e alla gatta Ouzo, affronta con coraggio l’incertezza e il dolore, trovando conforto nella speranza e nella solidarietà che si crea in momenti di crisi come questo.

Patrizia Chen non è nuova alle sfide della vita. Di origini livornesi, con un passato a New York e un matrimonio con un cino-americano, ha deciso nel 2020 di trasferirsi a Todi, nella campagna umbra, lasciando alle spalle il caos delle metropoli. La sua casa, situata in cima a una collina che domina la valle del Tevere, è diventata il simbolo di una scelta di vita diversa, radicata nella tranquillità e nella bellezza della natura.

E’ autrice di quattro libri e pur vivendo in Italia mantiene uno stretto legame con gli Stati Uniti

La scrittrice è autrice di quattro libri e vive con passione la sua vocazione letteraria. Nonostante il suo trasferimento in Umbria, mantiene un forte legame con gli Stati Uniti, dove vivono la figlia e il nipotino. La sua vita riflette un ponte tra culture, esperienze e passioni che si intrecciano in un percorso unico.

La storia di Patrizia si inserisce in un contesto di devastazione più ampio. Gli incendi in California, causati da condizioni meteorologiche estreme e aggravati dai cambiamenti climatici, hanno portato all’evacuazione di oltre 150.000 persone. «È come se Todi, Marsciano e tutti i comuni limitrofi fossero stati completamente devastati», ha raccontato, cercando di trasmettere l’entità del disastro a chi è lontano.

La situazione è drammatica non solo per la distruzione materiale, ma anche per l’impatto umano e psicologico. Le immagini di case ridotte in cenere, di persone costrette a fuggire con pochi oggetti personali, sono diventate il simbolo di una tragedia che colpisce migliaia di famiglie.

Nonostante tutto, Patrizia si aggrappa alla speranza. «Il pensiero va a chi ha perso tutto, a chi deve ricominciare da zero», dice. La sua esperienza dimostra quanto sia importante il sostegno reciproco nei momenti di crisi e quanto sia fondamentale affrontare con determinazione le sfide più dure.

In questa vicenda, emerge anche la necessità di riflettere sulle cause profonde di questi eventi, come i cambiamenti climatici e la gestione del territorio. La storia di Patrizia Chen e della sua famiglia diventa così un monito per tutti, un richiamo a prendersi cura del pianeta e delle comunità che lo abitano.

Patrizia tornerà presto a Todi, dove il marito Kimball la aspetta. La sua casa in Umbria, lontana dal frastuono e dalle crisi delle grandi città, rappresenta un rifugio e un simbolo di stabilità. Ma il legame con la California, dove vivono la figlia e il nipotino, rimarrà forte, a testimonianza di una vita vissuta tra mondi diversi.