12 Jun, 2025 - 21:34

Passignano, il sindaco Sandro Pasquali a processo per truffa: “Dimostrerò la mia correttezza”

Passignano, il sindaco Sandro Pasquali a processo per truffa: “Dimostrerò la mia correttezza”

La Corte d’appello di Perugia ha disposto il rinvio a giudizio per truffa aggravata nei confronti di Sandro Pasquali, sindaco di Passignano sul Trasimeno. Annullando il precedente proscioglimento deciso nel 2023 dal giudice dell’udienza preliminare (gup), il provvedimento della Corte riapre il caso giudiziario legato a presunte irregolarità nei versamenti previdenziali al primo cittadino.

Pasquali, da parte sua, ha reagito ribadendo fiducia nella correttezza del proprio operato e ricordando che già il gup aveva espresso un giudizio a lui favorevole. Di seguito i dettagli sulla vicenda, dalle dichiarazioni del sindaco alle motivazioni del tribunale d’appello, fino al contesto giudiziario e al profilo politico di Pasquali.

Truffa aggravata a Passignano sul Trasimeno: cosa contesta la Procura

L’intera vicenda giudiziaria ruota attorno a presunti espedienti con cui Pasquali avrebbe ottenuto il pagamento indebito di contributi previdenziali da parte del Comune di Passignano. Secondo l’accusa formulata dalla Procura di Perugia – sulla base delle indagini svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza – nel gennaio 2020 Pasquali sottoscrisse un contratto di lavoro fittizio come dipendente del gruppo consiliare del Partito Democratico nell’Assemblea legislativa dell’Umbria.

A tale contratto, privo di un’effettiva prestazione lavorativa, fece seguito dopo appena un mese una richiesta di aspettativa non retribuita, giustificata dal sindaco con la necessità di svolgere il proprio mandato amministrativo (che peraltro ricopriva già dal 2018). In virtù di questa aspettativa, scattò per legge l’obbligo per il Comune di farsi carico dei contributi pensionistici del dipendente in aspettativa: Pasquali avrebbe così beneficiato di versamenti mensili di circa 450 euro a carico dell’ente locale.

Perché la Corte d’appello ha annullato il proscioglimento del GUP di Perugia

La svolta giudiziaria è giunta con l’udienza del 10 giugno 2025 presso la Corte d’appello di Perugia. In tale sede, accogliendo il ricorso del procuratore capo Raffaele Cantone, i giudici hanno annullato la sentenza di non luogo a procedere emessa nel 2023 dal gup Margherita Amodeo. In primo grado il gup aveva infatti prosciolto Pasquali dall’accusa, ritenendo mancanti elementi sufficienti a sostenere l’impianto accusatorio.

La Corte d’appello ha invece ritenuto necessario il vaglio dibattimentale dei fatti, disponendo il rinvio a giudizio del sindaco. L’accusa, ora formalizzata come truffa aggravata ai danni di un ente pubblico, sarà esaminata in un processo di primo grado: la prima udienza è fissata per il 3 giugno 2026 davanti a un giudice monocratico.

Il caso dei contributi previdenziali e l'accusa di contratto fittizio

Secondo la tesi accusatoria, il meccanismo messo in atto avrebbe procurato al sindaco un ingiusto vantaggio economico(sotto forma di contribuzione e conseguenti diritti pensionistici) a scapito delle casse comunali. I fatti contestati si estenderebbero dal marzo 2020 al febbraio 2022, periodo durante il quale il primo cittadino avrebbe mantenuto il posto di lavoro “congelato” presso il gruppo PD fruendo dell’aspettativa retribuita dall’ente pubblico. Questo presunto stratagemma ha originato l’accusa di truffa aggravata e continuata ai danni del Comune, configurando un reato contro la pubblica amministrazione.

Le tappe del procedimento giudiziario a carico del sindaco Pasquali

Inizialmente il procedimento si era concluso a favore di Pasquali, con il proscioglimento deciso dal gup nel 2023, ma la Procura ha impugnato quella decisione portando il caso di fronte alla Corte d’appello. L’accoglimento del ricorso dell’accusa ha dunque riattivato l’azione penale, conducendo all’odierno rinvio a giudizio e all’apertura del processo a carico del sindaco.

Chi è Sandro Pasquali: carriera politica e amministrazione a Passignano

Sandro Pasquali, 43 anni, è una figura di spicco del Partito Democratico umbro e guida il Comune di Passignano sul Trasimeno ormai da diversi anni. È stato eletto sindaco una prima volta nel 2018 e riconfermato per un secondo mandato nel 2023 con la lista civica “Per Passignano”. Durante la sua amministrazione ha promosso vari interventi sul territorio, tra cui progetti di riqualificazione urbana come il rifacimento del lungolago e l’avvio delle trattative per il recupero dell’area industriale ex Sai in collaborazione con la cooperativa Pac2000. Sul piano politico sovracomunale, Pasquali di recente ha presentato ufficialmente la propria candidatura alla segreteria regionale del PD umbro, proponendosi come rinnovamento per la leadership del partito a livello locale.

Quali conseguenze politiche per il Comune di Passignano e il PD umbro

Il rinvio a giudizio per truffa rischia ora di avere importanti implicazioni politiche sia per Pasquali che per l’amministrazione comunale di Passignano. Da un lato, il sindaco dovrà affrontare un impegno processuale rilevante mentre continua a svolgere le sue funzioni istituzionali e la campagna per la guida del PD regionale. La notizia dell’accusa formale potrebbe fornire argomenti critici all’opposizione in consiglio comunale e sollevare interrogativi nell’opinione pubblica locale sulla opportunità politica della sua permanenza ai vertici dell’amministrazione durante il processo.

Dall’altro lato, all’interno del Partito Democratico umbro la posizione di Pasquali come candidato segretario potrebbe risultare indebolita o oggetto di confronto, vista la delicatezza della situazione giudiziaria in corso. In termini istituzionali, al momento Pasquali rimane pienamente in carica come sindaco – non essendoci alcuna condanna – e ha dichiarato la volontà di dimostrare la propria innocenza nelle sedi opportune. Sarà da valutare nei prossimi mesi se e come l’evoluzione del processo inciderà sulla stabilità amministrativa del Comune di Passignano sul Trasimeno e sul futuro politico di Sandro Pasquali nell’ambito regionale.

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Francesca Secci
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