Il capogruppo regionale del Partito Democratico, Cristian Betti, ha lanciato una mozione sottoscritta da tutti i consiglieri della maggioranza per bloccare il taglio ai fondi destinati alle Regioni. Il documento chiama il Governo a rivedere la legge di Bilancio 2025-2029 e a sedersi al tavolo con Parlamento ed enti locali per ridiscutere la ripartizione delle risorse, prima che la scure finanziaria ricada sui territori.

Il taglio ai fondi mette in difficoltà l’Umbria

La nuova manovra economica colpisce l’Umbria con un taglio da quasi 40 milioni di euro nei prossimi tre anni. Un colpo basso che rischia di mettere in ginocchio servizi pubblici e investimenti. “Quasi 40 milioni in meno di trasferimento dal Governo all’Umbria nei prossimi tre anni a causa di una Legge di bilancio che taglia i trasferimenti agli enti locali: un danno pesante anche per la nostra regione”, afferma Betti. Una mannaia che, invece di razionalizzare le spese, sembra lasciare le amministrazioni locali a fare i salti mortali con bilanci sempre più risicati.

Meno risorse, più problemi per servizi e investimenti

Con sei milioni di euro in meno nel 2025, sedici nel 2026 e diciassette nel 2027, la Regione si ritroverà con un bilancio sempre più striminzito e zero margini di manovra per investimenti e servizi. Il taglio si farà sentire su infrastrutture, welfare e sviluppo territoriale, trasformando la gestione locale in un percorso a ostacoli. “Un provvedimento di questo tipo, infatti, compromette la capacità dell’Ente di affrontare le necessità quotidiane, ma limita anche le capacità di investimento in infrastrutture, servizi essenziali e politiche sociali”, avverte Betti. Una stretta che rischia di ridurre la macchina amministrativa a un guscio vuoto, con sempre meno risorse per far funzionare il necessario.

La richiesta di un confronto con il Governo

La mozione punta a mettere un freno all’ennesima rasoiata ai bilanci regionali, chiedendo un tavolo tecnico con Governo e Parlamento per ridefinire il riparto delle risorse dopo il 2025. Betti non usa giri di parole: la soluzione non è svuotare ancora di più le casse degli enti locali, ma prendere di petto l’evasione fiscale. “Il modo per reperire le risorse deve essere un serio piano di lotta all’evasione fiscale e non certo i tagli dei trasferimenti, che incidono su enti che più di altri devono far fronte alle necessità dei cittadini”.

Cosa prevede la Legge di Bilancio 2025 per le regioni

La legge di Bilancio 2025 si presenta come un giro di vite sulle Regioni, una mannaia che cala senza troppe cerimonie sui bilanci locali. Mentre il Governo giura di avere tutto sotto controllo, gli enti territoriali fanno i conti con un’operazione chirurgica che sembra più un’amputazione senza anestesia. Il taglio di quasi 40 milioni all’Umbria è solo un assaggio di una strategia che punta a far cassa sulla pelle dei territori, lasciandoli a corto di risorse per sanità, trasporti e welfare.

Sintetizzando:

  • Tagli ai trasferimenti: La legge di Bilancio 2025 prevede una riduzione significativa dei fondi destinati agli enti locali, con un impatto diretto sulle Regioni a statuto ordinario. Il governo ha previsto risparmi pluriennali attraverso la razionalizzazione della spesa pubblica.
  • Le cifre in gioco: Per il triennio 2025-2027, le Regioni subiranno complessivamente un taglio di circa 2 miliardi di euro, con ripercussioni su sanità, trasporti e politiche sociali. L’Umbria, ad esempio, si vedrà ridurre i trasferimenti di circa 40 milioni di euro in tre anni.
  • Settori a rischio: I tagli colpiranno soprattutto la sanità pubblica, con minori risorse per il personale e per il miglioramento delle strutture ospedaliere. Anche i trasporti pubblici locali subiranno ripercussioni, con possibili aumenti delle tariffe o riduzioni dei servizi.