18 Jun, 2025 - 14:30

Parco Regionale di Colfiorito: guida alle migliori cose da fare in un weekend di luglio tra natura e tradizioni

Parco Regionale di Colfiorito: guida alle migliori cose da fare in un weekend di luglio tra natura e tradizioni

Se siete in cerca di un angolo d’Umbria dove il tempo sembra rallentare, il Parco Regionale di Colfiorito è pronto ad accogliervi con la sua bellezza unica e sorprendente. Qui, tra altopiani silenziosi, paludi ricche di biodiversità e borghi sospesi nel tempo, potrete vivere un fine settimana di luglio all’insegna della semplicità e delle tradizioni più genuine. Che siate amanti delle escursioni tra sentieri immersi nel verde, appassionati di birdwatching o semplicemente desiderosi di ritrovare un contatto autentico con la natura, Colfiorito saprà conquistarvi. E tra una camminata e una visita ai piccoli musei del territorio, non mancheranno le occasioni per assaporare la cucina locale, fatta di ingredienti poveri ma ricchi di gusto e storia.

Lasciatevi guidare alla scoperta delle migliori esperienze da vivere in questo angolo incantato dell’Umbria, dove ogni passo racconta un frammento di identità e ogni panorama regala una nuova emozione.

Tra silenzi d’acqua e ali leggere: immersione nella palude e birdwatching alla Palude di Colfiorito

Il vostro viaggio nel Parco Regionale di Colfiorito può cominciare da qui, nel cuore liquido della sua anima naturalistica: la Palude di Colfiorito, una delle aree umide più importanti d’Italia, tutelata dalla Convenzione di Ramsar per il suo straordinario ecosistema. Prima di partire all’esplorazione, vi consigliamo di fare tappa al Museo Naturalistico e all’infopoint del Parco (aperti anche nei weekend estivi), per orientarvi tra habitat, percorsi e curiosità botaniche.

Successivamente, lasciatevi guidare dai suoni ovattati dell’acqua e della vegetazione. Camminate sulle passerelle in legno che attraversano canneti, specchi d’acqua e praterie umide: qui la natura si mostra nella sua forma più intima e delicata. Se amate il birdwatching, questo è un piccolo paradiso — tra giugno e luglio potreste avvistare il tarabusino, l’airone rosso o il rarissimo falco di palude, che qui trovano rifugio e pace.

Ma anche per chi non ha il binocolo a portata di mano, il paesaggio parla chiaro: riflessi d’oro all’alba, nebbie lievi all’imbrunire e un silenzio che sembra amplificare ogni dettaglio rendono questo luogo uno scenario ideale per la fotografia naturalistica o, semplicemente, per rallentare il passo e respirare l’Umbria più autentica.

Trekking nel tempo: tra castelliere, altopiani e archeologia

Per la seconda giornata, vi consigliamo un’escursione dal respiro antico, che fonde natura selvaggia e memoria storica. Salendo verso il Castelliere di Monte Orve, vi ritroverete immersi in un paesaggio che custodisce le tracce silenziose della civiltà protostorica dei Plestini. Questo altopiano, a oltre 800 metri d’altitudine, ospita i resti di un villaggio fortificato risalente all’Età del Ferro: muretti a secco, terrazze, pietre ciclopiche e sentieri modellati dal tempo che raccontano una storia di insediamenti e pastori, antichissima eppure viva nel paesaggio.

Il percorso segue in parte il sentiero del Molinaccio, un itinerario escursionistico poco battuto ma ricchissimo di fascino, che si snoda tra boschi di pini neri, doline carsiche, praterie d’alta quota e sorprendenti scorci sulle conche dell'altopiano plestino. Tra una curva e l’altra, potreste incrociare resti di antiche canalizzazioni o ruderi di epoca romana, immersi nel silenzio e nella vegetazione. È un trekking che non si limita al passo fisico, ma sollecita anche la curiosità e l’immaginazione: ogni pietra sembra raccontare qualcosa, ogni radura evoca un tempo in cui queste montagne erano abitate, difese, vissute intensamente. Perfetto per chi ama la montagna, la storia e il lato meno conosciuto dell’Umbria.

Cammino storico da Colfiorito a Serravalle del Chienti – Un viaggio lento tra spiritualità e memorie medievali

Per concludere il weekend con un'altra esperienza autentica e fuori dai circuiti più battuti, vi suggeriamo un’escursione d’autore lungo la suggestiva Via Lauretana, antico tracciato di pellegrinaggio che collegava Roma a Loreto. Il cammino parte da Colfiorito, punto di confine tra l’Umbria e le Marche, e si snoda verso Serravalle del Chienti, attraversando un mosaico di paesaggi che alternano altopiani carsici, boschi solitari e conche verdi, seguendo l’antico corso del fiume Chienti.

Lungo il percorso incontrerai il Convento di San Bartolomeo sul monte Brogliano, silenzioso rifugio spirituale risalente al XIV secolo, un tempo frequentato da frati e viandanti, e persino visitato da Papa Pio VII nel 1814. Più avanti, vi sorprenderanno luoghi scolpiti nella roccia come l’Eremo di Sant’Angelo “dei Santi”, frequentato dai monaci longobardi: piccoli santuari immersi nel silenzio della natura, intrisi di spiritualità arcaica.

L'arrivo a Serravalle del Chienti non delude: potrete ammirare la straordinaria Botte dei Varano, un’opera idraulica del XV secolo che incanala le acque del Chienti sotto le colline, e perdervi nel fascino della Chiesa di Santa Lucia, incastonata nelle mura dell’antico borgo.

Un trekking culturale e meditativo, perfetto per chi ama viaggiare con lentezza e riscoprire, passo dopo passo, le storie nascoste tra natura e memoria. Una chiusura ideale per un fine settimana tra le meraviglie meno conosciute dell’Appennino umbro-marchigiano.

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Francesco Mastrodicasa
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