Il Parco Ranghiasci, uno dei luoghi più suggestivi e simbolici di Gubbio, rappresenta un patrimonio culturale e paesaggistico di inestimabile valore. Creato nel XIX secolo come giardino romantico per volere della famiglia Ranghiasci-Brancaleoni e della nobile inglese Matilda Sarah Hobhouse moglie del marchese Francesco, il parco si estende per circa tre ettari lungo le mura medievali della città, offrendo una combinazione unica di storia, natura e bellezza architettonica.
La nascita del Parco Ranghiasci risale al 1841, quando il marchese Francesco Ranghiasci-Brancaleoni decise di realizzare un luogo che unisse la raffinatezza dei giardini all’inglese alla maestosità del paesaggio umbro. Il progetto, affidato all’architetto Giovanni Santini, si ispirava ai principi del giardino romantico, caratterizzato da un’armonia tra elementi naturali e architettonici, tra cui grotte artificiali, padiglioni e torri panoramiche.
Il parco non era solo un luogo di svago e contemplazione per la famiglia Ranghiasci, ma anche un esempio di visione culturale, un ambiente creato per suscitare emozioni e riflessioni. Dal punto più alto del parco si gode di una vista stupenda su Gubbio, con i suoi vicoli medievali e il maestoso Palazzo dei Consoli.
Nel corso degli ultimi anni Parco Ranghiasci ha visto momenti di degrado e di abbandono
Nel corso dei decenni, tuttavia, il Parco Ranghiasci ha vissuto momenti di abbandono e degrado. La mancanza di manutenzione e l’usura del tempo hanno compromesso diverse aree del parco, rendendo necessario un intervento urgente per preservarne la bellezza e la funzionalità.
Nonostante alcune iniziative di recupero promosse dal Comune di Gubbio e da associazioni locali, molte delle strutture architettoniche del parco, così come i suoi sentieri e le sue aree verdi, necessitano di restauri approfonditi. Il rischio è quello di perdere per sempre un luogo che non solo rappresenta un pezzo di storia eugubina, ma che potrebbe diventare un punto di riferimento culturale e turistico ancora più significativo.
In questo contesto, la partecipazione di Parco Ranghiasci al censimento “I Luoghi del Cuore” promosso dal FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano) rappresenta una straordinaria opportunità per il suo futuro. Questa iniziativa, giunta alla sua dodicesima edizione, è la più grande mappatura spontanea del patrimonio culturale italiano. Dal 2003, il censimento coinvolge milioni di italiani, invitandoli a segnalare i luoghi che considerano più cari e meritevoli di tutela.
Attraverso il voto online, ogni cittadino può contribuire a promuovere il Parco Ranghiasci come uno dei luoghi prioritari per interventi di restauro e valorizzazione. Il FAI, infatti, mette a disposizione contributi economici significativi per i luoghi che ottengono il maggior numero di voti, con un premio di 70.000 euro per il primo classificato e ulteriori fondi per i successivi.
Esprimere la propria preferenza per Parco Ranghiasci è semplice. È possibile votare attraverso il sito ufficiale del FAI, www.iluoghidelcuore.it, seguendo pochi passaggi. Ogni persona può votare per un solo luogo, e il voto è aperto a tutti, italiani e stranieri, maggiorenni e minorenni.
La campagna di raccolta voti del FAI interesserà anche le scuole di Gubbio
Per incentivare la partecipazione, è possibile organizzare campagne di raccolta voti in scuole, associazioni e gruppi di lavoro. Il sito del FAI offre materiali promozionali utili, come volantini e moduli cartacei, per sostenere la causa del parco. L’obiettivo minimo è raggiungere almeno 2.500 voti, una soglia che permette di accedere al bando post-censimento per ulteriori finanziamenti.
Il censimento “I Luoghi del Cuore” ha ricevuto il patrocinio del Ministero della Cultura ed è fortemente sostenuto dal Comune di Gubbio e dalla Provincia di Perugia. Le istituzioni locali riconoscono l’importanza del Parco Ranghiasci come simbolo della città e come risorsa per il turismo e la comunità.
“Parco Ranghiasci è uno dei gioielli del nostro territorio, un luogo che merita di essere preservato e valorizzato”, ha dichiarato il sindaco Vittorio Fiorucci. “Partecipare al censimento del FAI è un’opportunità concreta per ottenere risorse che possono fare la differenza. Invitiamo tutti gli eugubini, e non solo, a votare e a sostenere questa causa.”
Il recupero e la valorizzazione del Parco Ranghiasci non rappresentano solo un intervento di conservazione, ma anche un investimento per il futuro della città. Un parco restaurato e reso accessibile può diventare un centro di attrazione per turisti, studenti e appassionati di storia e natura, contribuendo a rafforzare l’identità culturale di Gubbio.
Il Parco, luogo di cultura e punto di rifermento della vita sociale di Gubbio
Inoltre, il parco potrebbe ospitare eventi culturali, concerti, mostre e attività educative, diventando un punto di riferimento per la vita sociale della città. In un’epoca in cui il turismo sostenibile e l’attenzione al patrimonio culturale sono sempre più rilevanti, Parco Ranghiasci ha tutte le carte in regola per emergere come un esempio virtuoso di gestione e valorizzazione del territorio.
Il Parco Ranghiasci non è solo un pezzo di storia, ma anche una promessa per il futuro di Gubbio. Attraverso il censimento del FAI e l’impegno degli eugubini, è possibile garantire a questo luogo una seconda vita, preservandolo per le generazioni future.
Partecipare al voto è un gesto semplice ma significativo, un atto di amore per un patrimonio che appartiene a tutti noi. Come ha sottolineato il FAI, ogni voto conta. Per Parco Ranghiasci, ogni voto rappresenta un passo verso il suo ritorno agli antichi splendori.