Il Parco Fluviale del Tevere, istituito nel 1990 e affidato alla gestione del WWF, rappresenta un angolo prezioso di natura incontaminata nel cuore dell’Umbria. Estendendosi per 7.295 ettari nella Valle del Tevere, il parco attraversa i Comuni di Baschi, Orvieto, Montecchio, Guardea, Alviano, Todi e Monte Castello di Vibio, alcuni dei quali si affacciano sulla regione Lazio. Oltre alla sua straordinaria biodiversità, questa area protetta custodisce anche importanti testimonianze storiche, con aree archeologiche nel territorio di Baschi e Orvieto.

In questo articolo, vi accompagneremo alla scoperta di un parco che affascina per la sua storia, le caratteristiche uniche, i servizi offerti e i punti di interesse naturalistici di incomparabile bellezza. Continuate a leggere per immergervi nella magia del Parco Fluviale del Tevere e scoprire tutti i segreti che ha da offrire.

Alla scoperta della storia e delle peculiarità del Parco Fluviale

Il Fiume Tevere, con la sua storia millenaria, attraversa la regione Umbria, raccontando vicende che si intrecciano tra la natura, la cultura e la storia. Dalla maestosa vista del colle di Todi, si snoda lungo il suo medio corso, raggiungendo luoghi straordinari come le Gole del Forello e le rocche di Prodo e Titignano, per poi arrivare ai suggestivi Laghi di Corbara e di Alviano, quest’ultimo una vera e propria oasi per la fauna ornitologica stanziale e migratoria.

Lungo le rive del Tevere, enormi boschi di querce e lecci si fondono con le testimonianze archeologiche di antiche civiltà, tra cui gli Umbri, gli Etruschi e i Romani, che hanno lasciato tracce indelebili nella storia di queste terre. I castelli, o ciò che ne resta, parlano ancora delle imprese dei condottieri di ventura che, nei secoli passati, hanno segnato il destino di queste terre.

Il Parco Regionale del Tevere si estende dal ponte di Montemolino, che collega Todi e Montecastello Vibio, fino al limite sud del bacino di Alviano, proteggendo il tratto medio-inferiore del fiume e numerosi territori di grande valore ambientale e culturale. Nonostante le modifiche apportate dall’attività idroelettrica, che ha portato alla formazione del lago di Corbara e del bacino di Alviano, il fascino di questi luoghi rimane immutato, con il Tevere che segna ancora in modo magnifico il territorio umbro.

Un’area di rara bellezza naturale, accompagnata da servizi di altissima qualità

Il Parco non è solo un luogo di bellezza naturale, ma anche un centro vitale per circa 19.000 abitanti, che vivono in un territorio agricolo variegato: dai fondovalle destinati all’agricoltura, ai colli fertili dove si coltivano vigneti e oliveti, fino ai boschi che si arrampicano sulle alture montane. Qui, oltre a una vivace economia agricola, si sviluppano anche attività manifatturiere di nicchia ma di altissima qualità.

Per chi desidera vivere un’esperienza completa, il Parco offre non solo paesaggi mozzafiato, ma anche una qualità eccellente di servizi, strutture ricreative e ricettive. Un fiore all’occhiello è la ristorazione, con ristoranti premiati dalle principali guide gastronomiche, come l’inimitabile Casa Vissani, situata nel cuore di Baschi, un vero tempio della cucina italiana, la cui proposta gastronomica è curata nientemeno che dal Maestro Gianfranco Vissani in persona.

Dall’Oasi di Alviano al Porto Romano di Pagliano: ecco alcuni dei tesori storico-culturali da non perdere nel Parco

Il Parco del Tevere offre una vasta gamma di punti d’interesse, ognuno dei quali meriterebbe un approfondimento dedicato. Tuttavia, per motivi di spazio, ci concentreremo solo su alcuni dei suoi tesori più rappresentativi, con la promessa di esplorare in futuro le altre meraviglie che costellano questo straordinario territorio.

In primo piano, senza alcun dubbio, troviamo l’Oasi di Alviano, nata nel 1963 a seguito della costruzione di una diga da parte dell’ENEL per la produzione di energia elettrica. Grazie alla combinazione del bacino idrico e al deposito dei sedimenti trasportati dal Tevere, l’area si è trasformata in un ambiente palustre ricco di biodiversità. Le acque dell’oasi sono un habitat ideale per numerosi molluschi, anellidi, fitoplancton, insetti acquatici e pesci, creando un ecosistema ideale per la riproduzione di numerose specie. Inoltre, l’Oasi rappresenta un importante punto di sosta e nidificazione per l’avifauna.

Un altro sito di grande valore storico e culturale è il Porto Romano di Pagliano, uno dei porti fluviali più significativi lungo il Tevere. Situato alla confluenza con il fiume Paglia, il porto era un punto strategico per i commerci tra l’entroterra e Roma. Oggi, il sito è uno degli scavi archeologici di epoca romana più affascinanti della zona volsinese. Le strutture rinvenute includono ambienti destinati al porto, ma anche quelli che probabilmente erano adibiti a magazzino, offrendo un affascinante spunto sulla vita commerciale e sociale dell’epoca.