Il Parco di Coppo è uno dei poli a vocazione turistica e naturalistica di Gubbio collocato sull’altura che congiunge il Monte Ingino o di Sant’Ubaldo al Monte di San Girolamo. Un’antica fonte è all’origine del Parco di Coppo
È un luogo ameno non distante da Gubbio che gli eugubini e i turisti raggiungono volentieri per le scampagnate primaverili ed estive. Negli ultimi anni è sempre più frequentato grazie anche alla presenza di ristoranti e bar. Da quell’altura nasce anche il torrente Cavarello che raggiunge le mura trecentesche di Gubbio tracciando una parte del fossato difensivo a Sud.
Dal Parco di Coppo panorami incantevoli
Di lì osserviamo il panorama del vicino Appennino Umbro Marchigiano dal Monte Cucco a Sud, al Monte Catria e l’Acuto, fino a Nord al Monte Nerone. Salendo sulle alture circostanti ammiriamo anche la Gola del Furlo, talora fino all’Adriatico.
Sul lato orientale appare la Piana di Gubbio sino ai Monti Sibillini e poi il Monte Subasio e le propaggini della Toscana. Il parco è adatto alle escursioni lungo i viottoli che salgono all’interno della grande pineta sul versante Est del Monte di San Girolamo.
La storia del Parco di Coppo
Ma da chi prende il nome questo parco e qual è la sua storia?
Ce la racconta l’eugubino Mario Bianconi “De Coppo”, nipote del contadino Domenico “Menco” Bianconi di Gubbio.
Classe 1891, Menco visse presso la casa oggi abbandonata che sorge sul bivio tra il Parco di Coppo e la Basilica di Sant’Ubaldo. L’origine del toponimo è legata proprio a Menco Bianconi. L’uomo avrebbe collocato il “coppo” di un tetto sotto il getto d’acqua di una fonte che sorge a circa 300 metri dalla sua casa in direzione proprio dell’attuale Parco.
Nel 1928, Domenico Bianconi si trasferì a Sant’Andrea del Calcinaro e si portò dietro anche il suo soprannome legato proprio al “coppo” sotto la fonte di acqua sorgiva.
La fonte del parco di Coppo e la mozione di Baldinelli
L’antica fonte del Parco di Coppo si trova infatti circa 200 metri dal ristorante Parco di Coppo e insiste su un terreno privato e non è quindi fruibile al pubblico.
È proprio di questi giorni (4 marzo) la mozione del consigliere comunale del Gruppo Misto e candidato Sindaco alle prossime amministrative, Angelo Baldinelli, diretta alla giunta uscente, per erigere una stele nei pressi della curva sottostante la fonte. La stele dovrebbe dare indicazioni sull’origine del toponimo “Coppo” affinché non cada nell’oblio e il suo ricordo sia tramandato agli eugubini e ai turisti che trascorrono lì momenti di svago e di riposo.
Il consigliere Baldinelli fa anche una ulteriore richiesta affinché la Giunta chieda all’attuale proprietario del terreno che un “coppo” uguale all’originale venga rimesso in loco sotto la fonte.
La valorizzazione del Parco di Coppo e della fonte
Il Parco di Coppo è sicuramente un’area da valorizzare e anche da ristrutturare. Esistono infatti delle vecchie postazioni nelle quali sono presenti tavoli e panchine e dove è possibile allestire le braci per le arrostite durante le scampagnate. Sarebbe opportuno potenziare la loro presenza, affidata oggi alla sola cura dei cittadini, abbandonate spesso nelle mani dei vandali che talora hanno la meglio.
Recintare la zona e sottoporla a vigilanza costante sarebbe la prima misura da prendere. Soprattutto nel periodo invernale, quando la mancanza di turismo rende quella zona abbandonata.
Le possibilità di sviluppo
Il parco giochi tutt’oggi insufficiente sul terrazzamento davanti al ristorante andrebbe ampliato con nuove e più confacenti strutture destinate sia ai bambini sia agli adulti. Andrebbero realizzati nuovi campi di bocce e campi di calcetto, tanto da aumentare la capacità ricettiva dell’intero parco. Il luogo si presta anche alla pratica di alcuni sport emergenti tra i giovani come le sfide con armi softair che contano migliaia di appassionati. Vi si potrebbe ricavare anche un campo di volo per i droni, un’attività in forte crescita in Italia anche questa con migliaia di cultori.