La questione del parcheggio nell’area archeologica del Teatro Romano di Gubbio torna a far discutere. Un gruppo di 23 operatori commerciali e professionali della zona, supportati dal legale Mario Bruto Gaggioli Santini, ha impugnato davanti al TAR dell’Umbria la decisione della Giunta Fiorucci di rendere a pagamento, 24 ore su 24, il piazzale antistante il Teatro Romano. Il provvedimento è al centro di un acceso dibattito che coinvolge la comunità locale, le autorità e la Soprintendenza, evidenziando tensioni tra esigenze economiche, rispetto del patrimonio culturale e interessi dei residenti.
La delibera, che prevede la gestione del parcheggio nell’area archeologica del teatro Romano da parte della Sis Segnaletica Industriale Stradale Srl di Corciano, ha suscitato critiche per diversi motivi. In primo luogo, gli operatori denunciano una stima non accurata dei posti auto disponibili. Sebbene il Comune dichiari la presenza di 120 posti, la mancanza di una pavimentazione adeguata e di una chiara delimitazione degli spazi ha portato a una sosta disordinata. Inoltre, l’area, essendo lasciata in condizioni di degrado, tra polvere e pozzanghere, risulta poco funzionale.
Ma il nodo principale è la natura dell’area stessa. Il Teatro Romano è un sito archeologico di pregio, soggetto alle rigide normative della Soprintendenza, che in passato ha più volte vietato l’organizzazione di eventi e altre attività nell’area per preservarne l’integrità. Gli oppositori si chiedono se la Soprintendenza abbia realmente autorizzato l’installazione dei parcometri o l’eventuale introduzione di un sistema di sbarre per il controllo degli accessi.
I punti critici che integrano il ricorso al TAR per il parcheggio nell’area archeologica del teatro Romano
Il gruppo di oppositori, che include operatori e residenti della zona, ha integrato il ricorso al TAR già inoltrato nei mesi precedenti. Tra i punti critici sollevati ci sono:
- La tutela del patrimonio culturale: trasformare un’area archeologica in parcheggio a pagamento è visto come un atto che contrasta con la vocazione culturale del sito.
- La mancata trasparenza: gli oppositori lamentano la mancata consultazione della comunità e la mancanza di informazioni chiare sui rapporti tra il Comune e la Soprintendenza.
- L’impatto economico: il provvedimento, secondo gli operatori, danneggia le attività commerciali della zona, già messe alla prova dalla riduzione degli spazi di parcheggio liberi.
La questione del parcheggio nell’area del Teatro Romano non è nuova. Durante l’amministrazione Stirati, erano stati avanzati esposti e ricorsi per denunciare la situazione del piazzale. La decisione della Giunta Fiorucci di confermare la sosta a pagamento ha scatenato ulteriori polemiche, soprattutto perché in campagna elettorale il sindaco aveva promesso di rivedere il provvedimento.
Fiorucci ha motivato la sua scelta con la necessità di garantire gli incassi della Sis, ma questa spiegazione non ha convinto i residenti, che considerano prioritario il rispetto del patrimonio e l’equilibrio tra parcheggi liberi e a pagamento.
Un elemento fondamentale del dibattito riguarda il coinvolgimento della Soprintendenza. Gli oppositori sostengono che l’ente non abbia mai autorizzato l’installazione dei parcometri o di altre infrastrutture nell’area archeologica. Una raccolta firme, che ha già superato il migliaio di adesioni, è stata inviata al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e alla Soprintendenza per sollecitare un intervento.
Non si escludono azioni di protesta per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla tutela del Teatro Romano
Gli operatori non escludono azioni di protesta, inclusa una mobilitazione per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di tutelare il Teatro Romano.
Il tema dei parcheggi a pagamento non riguarda solo l’area del Teatro Romano. Un altro caso è quello di Via dei Consoli, nella parte alta del centro storico. Durante il periodo natalizio, il Comune aveva imposto 11 giorni consecutivi di divieto di sosta, ma dopo le proteste dei residenti e l’annuncio di un possibile ricorso al TAR, la Giunta Fiorucci ha fatto marcia indietro. Il comitato dei residenti ha accolto con favore la decisione, rinunciando al ricorso, ma ha sottolineato l’importanza di trovare soluzioni condivise per il futuro.
La questione del parcheggio al Teatro Romano si inserisce in un dibattito più ampio sulla gestione della sosta a Gubbio. L’aumento dei posti a pagamento e la riduzione degli spazi liberi, combinati con i numerosi cantieri cittadini, hanno creato un clima di insoddisfazione tra i residenti e gli operatori economici.
La Giunta Fiorucci si trova ora davanti a un bivio: da un lato, deve garantire la sostenibilità economica della gestione dei parcheggi; dall’altro, deve affrontare le critiche di chi chiede una pianificazione più attenta, che tenga conto delle esigenze della comunità e del valore culturale della città.
Il ricorso al TAR per il parcheggio nell’area del Teatro Romano rappresenta un caso emblematico delle sfide che Gubbio deve affrontare nella gestione del proprio patrimonio e degli spazi urbani. Mentre la città cerca di bilanciare interessi economici, culturali e sociali, la speranza è che il dibattito in corso porti a soluzioni che rispettino l’identità unica di Gubbio, valorizzando il suo straordinario patrimonio senza sacrificare le esigenze della comunità.