La prima disfida tra i “Balistari d’Agobio” e quelli di Sansepolcro quest’anno arride alla “città di pietra” con una tripletta: il Palio della Balestra 2024, svoltosi a Gubbio, va in archivio con un podio completamente “di casa”, per la grande soddisfazione della città e anche della Società Balestrieri di Gubbio che ha battuto gli eterni rivali di Sansepolcro.
Il Palio, realizzato dall’artista Enzo Di Franco, è andato a Emanuele Bartolini, giovane “balistaro” che fa parte anche del Gruppo Musici, con Francesco Morelli e Rodolfo Radicchi che hanno chiuso la tenzone rispettivamente come secondo e terzo classificato.
La festa è partita la mattina, alle ore 11, quando il corteo dei Musici della Società Balestrieri ha annunciato il Bando di Sfida per le vie della città. Nel pomeriggio, invece, alle 16 sono partiti i cortei storici delle due Società Balestrieri, incontratisi in Via della Repubblica e confluiti poi in Piazza Grande, dopo la “sonata” del Campanone e la benedizione degli armati in Via dei Consoli, per dare il via alle danze. Lo scambio dei doni, la lettura del bando di sfida e l’esibizione degli Sbandieratori di Sansepolcro, intorno alle ore 17:30 si è disputato il Palio.
Quasi cento le “verrette” scagliate nel Palio della Balestra 2024
Il primo a scoccare la “verretta” Elia Guerrini Guadagni , vincitore lo scorso maggio proprio a Gubbio, seguito dal “capobanco” eugubino Francesco Morelli.
È seguita una infinita sequenza di tiri, quasi cento: in totale, 46 per Gubbio e 47 per Sansepolcro. Tutti sono rimasti col fiato sospeso per conoscere l’esito della disfida perché a prima vista il bersaglio appare come una inestricabile jungla formata dalle verrette fino alla rimozione del “tasso”, che ha compiuto il suo giro intorno alla Piazza portato in braccio dai maestri d’arme delle due Società Balestrieri affinché il pubblico potesse ammirare la valentia dei balestrieri di entrambe le compagnie. Durante la lunga fase dell’estrazione delle verrette, una a una, mentre stilavano la classifica, il pubblico ha goduto dalle esibizioni degli Sbandieratori che hanno dimostrato la solita inconfutabile abilità nel maneggiare le bandiere.
Emanuele Bartolini, vincitore del Palio
Poi l’inevitabile scroscio di applausi tra gli spalti del pubblico quando hanno annunciato che Emanuele Bartolini di Gubbio era il vincitore del Palio della Balestra in onore di Sant’Ubaldo del 2024.
Per Bartolini si tratta della sua prima vittoria, festeggiata trionfalmente anche dal corteo storico che ha sfilato lungo le vie della città, a chiusura di una giornata che ha regalato agli annali di Gubbio un altro pezzo di tradizione che grazie all’impegno delle due Società continua ormai ininterrotta nel tempo.
I Balestrieri di Gubbio, come quelli di altre città, attingono le loro origini dalle “Società d’Armi” corpi altamente specializzati attivi al tempo dei liberi comuni. Allora la “Balestra”, arma semplice ma micidiale, era la regina delle armi. Superata dall’avvento della polvere da sparo, è sopravvissuta come testimonianza e ricordo delle guerre passate.
La balestra, antica e micidiale arma medievale
La Balestra trae il suo significato dal verbo greco “bàllo”, che significa: “lanciare, scagliare”.
È considerata come la tipica arma medioevale che aumentava l’efficienza e la temibilità dell’esercito che ne faceva uso
La balestra di oggi è la fedele riproduzione dell’antica balestra italiana da postazione. È formata da un fusto di legno su cui viene fissato un arco d’acciaio che, teso da una corda, permette di scagliare la freccia con violenza nel momento in cui si attiva il meccanismo di sgancio.
Il fusto della freccia (“verretta”) è in legno, mentre la punta è di ferro. La stabilità viene fornita da penne di tacchino.
La Società Balestrieri di Gubbio è l’erede dell’antica “Congrega dei Balestrieri”, depositaria e custode dei segreti dell’arte della Balestra della città di Gubbio.
Insieme alle associazioni gemelle delle città di: Sansepolcro, San Marino, Massa Marittima ha costituito ad Arezzo il 13 febbraio 1966 la “Federazione Italiana del Tiro con la Balestra Antica all’italiana”.
Le cinque società federate (nel 1972 si è aggiunta Lucca) disputano ogni anno il Campionato Nazionale del tiro con la balestra antica all’italiana organizzato, a rotazione nelle varie città.