I lavori erano cominciati alla fine del 2023 e ora sono praticamente conclusi, con la palestra della scuola “Don Milani” di Casali di Papigno pronta alla consegna. Ieri il cantiere è stato visitato dalla Prima commissione consiliare del Comune di Terni, presieduta da Andrea Sterlini (AP), per una verifica dei lavori di adeguamento sismico dell’impianto sportivo.
Dopo la Sala Montesi di Marmore, appena riqualificata, torna nella disponibilità della città anche questa palazzina progettata e realizzata ai primi del Novecento. L’edificio era stato dichiarato inagibile dopo il terremoto del 2016. E non più utilizzato dall’adiacente plesso scolastico. Poi negli anni passati, prima con la giunta Di Girolamo e successivamente con quella di Leonardo Latini, i lavori di riqualificazione sono stati progettati e hanno concorso a finanziamenti.
Il cantiere, infine, è stato avviato dalla direzione Lavori pubblici nell’ultimo trimestre 2023 con Stefano Bandecchi già al timone di Palazzo Spada e ha riguardato la messa in sicurezza, la riqualificazione e consolidamento delle fondazioni e del tetto e la ristrutturazione del bagno-spogliatoio.

L’adeguamento sismico della palestra della scuola “Don Milani” è costata circa 250 mila euro

I lavori sono stati eseguiti dalla ditta aggiudicataria dell’appalto, il Consorzio Stabile Innovatech di Roma – spiega il presidente della Prima commissione Andrea Sterlini -. I lavori sono costati circa 250 mila euro e siamo molto soddisfatti del risultato finale. La palazzina è stata riportata anche esteticamente al suo antico splendore e gli alunni della scuola primaria potranno ora utilizzarla in piena sicurezza. Siamo soddisfatti delle attività di riqualificazione effettuate, anche se non è stato possibile reperire finanziamenti aggiuntivi per altri interventi“.

La palestra, ospitata in un immobile di pregio architettonico di circa 110 metri quadrati, con un’altezza di 20 metri, era stata chiusa nel 2016 dopo i sopralluoghi post-sisma. Il dipartimento della Protezione civile presso la presidenza del Consiglio, aveva evidenziato nelle schede Aedes hanno rilevato “alcuni fenomeni fessurativi di natura non grave“. Data, però, la destinazione d’uso a palestra per studenti, in via precauzionale l’edificio era stato monitorato e destinato ad essere sottoposto a consolidamento.

Gli interventi erano stati programmati grazie all’inserimento della palestra “Don Milani” nell’elenco degli edifici scolastici danneggiati e censiti dal Commissario di Governo. Il progetto dei lavori di adeguamento sismico della palestra è stato realizzato in house dal Comune. La progettazione esecutiva/definitiva era stata affidato all’attuale dirigente dei lavori pubblici, architetto Piero Giorgini. Con la collaborazione dell’ingegner Matteo Bongarzone e del funzionario Gianluca Rubeca. E con l’incarico di coordinatore per la sicurezza conferito al geometra Giuseppe Severoni.

I dettagli dell’intervento realizzato dalla Direzione lavori pubblici-manutenzioni del Comune

La Palazzina che ospita la palestra della “Don Milani”, pur presentando uno stato di conservazione accettabile, non era stata interessata dai lavori di ristrutturazione della scuola effettuati nel 2006. Quindi nel 2016 era stata dichiarata inagibile. Il fabbricato di un unico piano fuori terra e realizzato con struttura portante in muratura, è contraddistinto da un tetto a doppia falda con capriate lignee, travi di legno e manto di copertura.
Nell’ambito dei lavori appena terminati è stata prevista la realizzazione di un cordolo di sottofondazione in cemento per consentire l’ispessimento delle mura in mattoni pieni. Realizzata anche una soletta collegata ai muri perimetrali. Lo stabile è stato rivestito di intonaco armato, mentre il solaio è stato consolidato. Infine è stato previsto il rifacimento della copertura mediante nuova struttura in legno.

La direzione scolastica “Don Milani” al centro anche di polemiche per il rischio di accorpamento

La scuola “Don Milani” era stata al centro di recenti polemiche dopo che ne era stato proposto l’accorpamento da Palazzo Bazzani con la direzione “De Filis”. Sulla vicenda c’era stato un braccio di ferro tra Comune e Provincia di Terni, nell’ambito del dimensionamento scolastico, con Palazzo Spada che si era opposto all’unificazione delle due direzioni. Poi la querelle era stata risolta a livello regionale con la conferma dell’autonomia per i due istituti.